Summarium Documentorum

Nota previa

1 - Il 27 gennaio 1983 il Rev.mo Promotore Generale della Fede, Mons. Antonio Petti, fece conoscere il suo Votum super Causae introductione del Servo di Dio Fratel Teodoreto, nel secolo Giovanni Garberoglio, dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

Dopo aver attentamente vagliato gli Atti processuali e documentali, egli ha dato un parere senz'altro favorevole all'introduzione, parere che scaturisce dalle seguenti risultanze:

a) La vita e le opere di apostolato del Servo di Dio Fr. Teodoreto Garberoglio configurano una esistenza intessuta di fede ardente proiettata verso un sincero anelito di santità.

b) Pressoché unanime è il riconoscimento, da parte dei testi, della fama di santità che circondò il Servo di Dio in vita, in morte e dopo morte; ciò trova larga conferma nella documentazione e nelle Lettere Postulatorie.

e) Quasi unanimemente i testi ritengono che la fama di santità sia fondata sull'esercizio diligente, costante, singolare e straordinario delle virtù, spinto fino ad un grado adombrativo dell'eroismo.

Ciò appare evidente per quanto concerne le virtù in generale e quindi positivo agli effetti dell'Introduzione; ma anche le virtù in particolare trovano sufficiente illustrazione nella Posizione esibita.

d) In sintonia con i testi, i Teologi Censori sono ugualmente d'accordo nel riconoscere nel Servo di Dio un eccellente religioso, di pietà schietta, rigido con se stesso, desideroso di seguire Cristo sulla Via Regale della S. Croce » ( Votum Promotoris, pp. 26-27, n. 26 ).

In linea con tali risultanze, il Rev.mo Promotore Generale della Fede concluse il Votum in modo favorevole al debium proposto:

« In sintesi, dall'esame dell'intera Posizione, non solo non emergono seri ostacoli, ma si scorgono indizi realmente positivi che incoraggiano un felice prosieguo della Causa stessa » ( Votum Promotoris, p. 27, n. 27 ).

2 - Con la promulgazione della Costituzione Apostolica Divinus perfectionis Magister, avvenuta il 25 gennaio 1983, la presente Causa cadde sotto i dettami della nuova normativa canonica, per cui, in luogo di essere affidata ai Consultori Teologi per la discussione del dubbio se introdurre la Causa o meno, si procedette alla nomina del Relatore, al quale affidare la direzione, d'intesa con il sottoscritto collaboratore della futura fase super virtutibus heroicis in specie.

3 - Mentre la Causa stava rapidamente incanalandosi nella nuova procedura, il Postulatore della stessa, Fr. Leone Morelli, chiedeva al suo vice, Fr. Gustavo Luigi Furfaro, di compiere qualche ricerca a Torino - luogo dove visse ed operò il Servo di Dio - in modo da chiarire le aliqua annotamenta del Rev.mo Promotore Generale della Fede.

Si trattò di alcuni rilievi formulati al seguente scopo:

« In forza del nostro ufficio, segnaliamo qualche punto che sembrerebbe richiedere un ulteriore approfondimento » ( Votum, p. 22, n. 20 ).

Non che gli Attori fossero obbligati a chiarire quelle pure e semplici annotazioni, tanto più che il Votum del Promotore ha avuto ugualmente un esito positivo, tuttavia essi bene hanno fatto ad apportare gli auspicati, ulteriori clementi chiarificatori.

4. - Il lavoro di Fr. Gustavo Luigi Furfaro - che sarà qui classificato come Doc. I - segue l'ordine con cui sono state formulate le aliqua annotamenta Promotoris Generalis Fidei.

Per cui si prende in esame al

N. 1 - La scarsità di informazioni circa la famiglia, la fanciullezza ed i primi anni di vita del Servo di Dio ( infra, Doc. I, A, nn. 1-7 ).

N. 2 - Sia criticamente vagliata la biografia scritta da Fr. Leone di Maria, Postulalore Generale, su Fr. Teodoreto ( infra, Doc. I, B ).

N. 3 - Si approfondiscano le circostanze della morte della mamma del Servo di Dio ( infra, Doc. I, C, nn. 1-4 ).

N. 4 - Il Dott. Gaetano Sales, teste 6° del Proc. Ord., accenna ad una certa indifferenza serpeggiante tra le persone con le quali il Servo di Dio conviveva; ciò va chiarito per valutare le implicazioni sull'opera sua ( infra, Doc. I, D ).

N. 5 - Si desidera qualche notizia più precisa del rapporto intercorrente tra Fr. Teodoreto e l'Unione Catechisti ( infra, Doc. I, E ).

N. 6 - Dalla deposizione del teste 14°, Dott. Pietro Fonti, traspare qualche perplessità circa l'agire del Servo di Dio ( infra, Doc. I, F ).

N. 7 - Vi è una sola voce discordante in merito alla fama di santità: è contenuta nella deposizione del teste 31°, il Prof. Vittorio Buffa di Ferrerò ( infra, Doc. I, G ).

N. 8 - Si approfondiscano la conoscenza della figura morale di Fr. Teodoreto e gli effetti dell'incontro tra questi ed il Fratello laico francescano Leopoldo Musso ( infra, Doc. I, H, nn. 1 e 2 ).

5 - Giunto tale lavoro nelle mani del Postulatore - si era ormai nel giugno 1983 - subito Fr. Leone Morelli fece istanza per ottenere la nomina di un Relatore, designato, entro breve tempo, nella persona del Rev.mo P. Ambrosio Eszer.

Questi, dopo aver esaminato gli Atti della presente Causa in un ampio ed articolato studio di 26 pagine, ha ritenuto, a conclusione, che la stessa possa senz'altro affrontare la discussione dei Consultori Teologi, previa delucidazione dei seguenti punti:

a) Si descrivano con esattezza la storia e lo sviluppo della Casa di Carità Arti e Mestieri, che costituisce una parte ed uno strumento essenziale della Pia Unione del SS.mo Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata.

b) Si chiarisca l'atteggiamento del Servo di Dio in merito agli scritti di Fra Leopoldo Musso.

Subito dopo, a conclusione della sua disamina, il Relatore ha dichiarato: « Personalmente siamo del parere che, risolte le ultime piccole difficoltà, la beatificazione del Servo di Dio sarebbe di grande vantaggio per la Chiesa in Italia e nel mondo ».

6 - Informato di quali fossero gli ultimi due adempimenti esigiti dal Relatore, Fr. Leone Morelli si rivolse nuovamente al suo Vicepostulatore a Torino affinché offrisse, con il materiale esistente in loco, quelle ulteriori informazioni.

Al termine di tale incarico, nella lettera di accompagnamento scritta il 18 giugno 1985, Fr. Gustavo Luigi Furfaro poté annunciare l'invio del seguente materiale, qui classificato come Doc. II:

A. - Una nota del Dott. Domenico Conti - teste 19° del Processo Ordinario - Presidente Generale dell'Unione Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata.

È una nota ampia ed articolata, frutto di ricerche e di interpellanze a catechisti che vissero quell'epoca: sono fonti di prima mano, come viene detto all'inizio.

In questa nota il Dott. Conti si propone di rispondere a tutte le richieste pervenute ( infra, Doc. II, A ).

B. - Una nota del Prof. Pietro Fonti - teste 14° del Processo Ordinario - chiamato direttamente in causa circa gli scritti di Fra Leopoldo Musso ( infra, Doc. II, B ).

C. - La prefazione di P. Ceslao Pera, O. P., alla biografia di Fra
Leopoldo, che può chiarire quali turono i rapporti tra Frate!
Teodoreto e Fra Leopoldo (cfr. infra, Doc. II, C ).

D. - Un articolo dello stesso Fr. Gustavo Luigi Furfaro, comparso su Rivista Lasalliana, che si richiama alla spiritualità lasalliana quale base della spiritualità dell'Unione Catechisti ( infra, Doc. II, D ).

Questo nuovo materiale è stato ritenuto sufficiente dal Relatore, P. Ambrogio Eszer, per chiarire le residue perplessità che egli stesso aveva notato.