Supplemento alla III parte

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Articolo 4 - Se gli elementi saranno rinnovati con un arricchimento di splendore

Pare che gli elementi non saranno rinnovati con un arricchimento di splendore.

Infatti:

1. Come la luce è la qualità propria dei corpi celesti, così il caldo e il freddo, e l'umido e il secco, sono le qualità proprie degli elementi.

Come quindi i cieli verranno rinnovati con un accrescimento di splendore [ a. 3 ], così gli elementi dovranno essere rinnovati con un incremento delle virtù attive e passive.

2. La rarefazione e la densità sono delle qualità proprie degli elementi che nel rinnovamento finale non potranno venir loro a mancare.

Ma la rarefazione e la densità degli elementi sembrano incompatibili con lo splendore: poiché il corpo che risplende deve essere denso, per cui la rarefazione dell'aria sembra incompatibile con la luminosità.

E così pure la densità della terra, che esclude la trasparenza.

Quindi non è possibile che gli elementi vengano rinnovati mediante un qualche arricchimento di splendore.

3. È certo che i dannati resteranno in terra.

Ora, essi saranno « nelle tenebre » non solo interiori, ma anche « esteriori » [ Mt 8,12; Mt 22,13; Mt 25,30 ].

Quindi la terra non sarà dotata di splendore in quel rinnovamento.

E per lo stesso motivo neppure gli altri elementi.

4. L'aumento di luminosità fa incrementare negli elementi anche il calore.

Se dunque in quel rinnovamento lo splendore degli elementi sarà maggiore di quello attuale, sarà più intenso anche il loro calore.

E allora sembra che essi verranno trasmutati nelle loro qualità naturali, che appartengono ad essi secondo una certa misura.

Il che è assurdo.

5. Il bene dell'universo, che consiste in un certo ordine e armonia, è superiore al bene di una qualsiasi singola natura [ Ethic. 1,2 ].

Ma se una creatura diventa migliore, viene compromesso il bene dell'universo: poiché l'armonia precedente viene turbata.

Se quindi i corpi elementari, che per il grado che occupano nell'universo devono essere privi di splendore, ne vengono invece dotati, la perfezione dell'universo diminuirà invece che aumentare.

In contrario:

1. Nell'Apocalisse [ Ap 21,1 ] si legge: « Vidi un nuovo cielo e una nuova terra ».

Ora, il cielo sarà rinnovato con un aumento di splendore.

Quindi anche la terra.

E allo stesso modo gli altri elementi.

2. I corpi inferiori furono deputati all'uso dell'uomo come anche quelli superiori.

Ma le creature materiali saranno rimunerate per i servizi resi all'uomo, come sembra dire la Glossa [ ord. su Rm 8,22 ].

Quindi anche gli elementi verranno arricchiti di splendore come i corpi celesti.

3. Il corpo umano è composto dei [ quattro ] elementi.

Perciò quella porzione degli elementi che fa parte del corpo umano, alla glorificazione dell'uomo verrà glorificata con un arricchimento di splendore [ q. 85, a. 1 ].

Ma la disposizione del tutto è conveniente che sia identica a quella delle parti.

È quindi giusto che gli elementi stessi vengano dotati di splendore.

Dimostrazione:

Come c'è un ordine tra gli spiriti celesti e quelli umani esistenti sulla terra, così c'è anche un ordine tra i corpi celesti e quelli terrestri.

Ora, dato che le creature materiali sono state fatte per quelle spirituali, e sono guidate da esse [ Agost., De Trin. 3,4.9 ], è necessario che gli esseri materiali ottengano delle disposizioni analoghe a quelle degli esseri spirituali.

Ora, nel rinnovamento finale delle cose gli spiriti inferiori assumeranno le proprietà degli spiriti superiori: poiché, come dice il Vangelo [ Mt 22,30 ], gli uomini « saranno come gli angeli nel cielo ».

E questo perché giungerà alla massima perfezione quanto lo spirito umano ha in comune con quello angelico.

Perciò, analogamente, non potendo i corpi inferiori comunicare con quelli celesti che mediante la luce e la diafaneità, come nota Aristotele [ De anima 2,7 ], è necessario che i corpi inferiori vengano perfezionati mediante lo splendore.

Per cui tutti gli elementi saranno rivestiti di un certo splendore.

Però non della stessa intensità, ma secondo la loro natura: la terra infatti si dice che nella sua superficie esterna sarà diafana come il vetro, l'acqua sarà come il cristallo, l'aria come il cielo e il fuoco come gli astri del cielo.

Analisi delle obiezioni:

1. Il rinnovamento del mondo è ordinato a far sì che l'uomo anche mediante i sensi possa scorgere in qualche modo nelle realtà corporali degli indizi evidenti della divinità [ a. 1 ].

Ora, tra i nostri sensi quello più spirituale e sottile è la vista.

Perciò i corpi inferiori dovranno raggiungere tutti un perfezionamento soprattutto nelle qualità visibili.

Invece le qualità elementari sono oggetto del tatto, che è il senso più materiale; e l'eccessivo intensificarsi della loro contrarietà dà più dolore che piacere.

Al contrario l'intensificarsi della luce sarà gradevole: poiché non presenta contrarietà se non per la debolezza dell'organo visivo, che allora sarà scomparsa.

2. L'aria allora non sarà luminosa come una sorgente di luce, ma come un corpo diafano illuminato.

La terra invece, sebbene per sua natura sia opaca per mancanza di luce, tuttavia per virtù divina sarà rivestita in superficie della bellezza dello splendore, senza pregiudizio della sua densità.

3. Nel luogo occupato dall'inferno la terra non otterrà la gloria dello splendore, ma al posto di essa quella porzione di terra accoglierà gli spiriti intelligenti sia degli uomini che dei demoni, i quali, sebbene a motivo della colpa siano gli esseri più abbietti, tuttavia per la dignità della loro natura sono superiori a qualsiasi qualità di ordine materiale.

Oppure si può rispondere che, sebbene tutta la terra debba essere glorificata, tuttavia i reprobi saranno « nelle tenebre esteriori »: poiché anche il fuoco dell'inferno, che da una parte li illumina, dall'altra non sarà in grado di illuminarli [ q. 97, a. 4 ].

4. Lo splendore suddetto verrà a trovarsi nei corpi terrestri nelle condizioni in cui si trova in quelli celesti, ossia senza causare calore: perché allora anche i corpi terrestri saranno inalterabili, come lo sono attualmente quelli celesti.

5. L'ordine dell'universo non sarà menomato dal miglioramento degli elementi.

Poiché anche le altre parti verranno tutte perfezionate, e quindi rimarrà tra di esse l'identica armonia.

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