Regolamento del 1933

Virtù di Povertà

Art. 44. - Per acquistare la virtù della Povertà evangelica e progredire in essa, i Catechisti devono:

1° Prendere a modello la santa Povertà di N. S. Gesù Cristo e regolare i pensieri, gli affetti e le opere in conformità dell'esempio e dell'insegnamento dato dal Divin Maestro;

2° Sforzarsi di rinunciare, per quanto è possibile, a tutto ciò che è superfluo nel vitto, nel vestito, nell'abitazione, in ogni cosa, ed essere contenti di provare qualche effetto della Povertà;

3° Amare la santa Povertà come madre, tenerla cara come sicura difesa e cercare di perfezionarne in sé lo spirito;

4° Osservare, quando sono liberi di sé, un tenore di vita sempre inferiore a quello che sarebbe ordinario per la propria condizione, privandosi qualche volta anche di cose necessarie;

5° Stare attenti a evitare gli affari che facilmente generano litigi, le speculazioni che portano inquietudini e gl'impieghi, che, sebbene lucrosi, procurano soverchie preoccupazioni, prolungate ore di lavoro, o non permettono di partecipare agli esercizi comuni della Congregazione.

6° Confidare nella Divina Provvidenza e quindi escludere ogni apprensione per il proprio avvenire, e, pur mettendo tutta la diligenza necessaria negli affari, tenersi nell'indifferenza sull'esito di essi, e nella disposizione di voler rimaner privi di tutto, se così piace a Dio.

7° Aver cura, se vivono nelle loro Case di Carità, di non lasciar deteriorare nulla per loro colpa, e di liberarsi da ogni attacco alle cose di loro uso, considerandole come appartenenti a Dio.

Art. 45. - I beni che fossero dati ai Catechisti dai parenti o da altri per la Congregazione o per le opere catechistiche, dovranno essere consegnati ai Superiori, ai quali soli spetta di fare eseguire le intenzioni dei donatori.

Art. 46. - I Superiori avranno la massima cura di mantenere e accrescere lo spirito di Povertà nei singoli Catechisti e in tutta la Congregazione, e faranno in modo che nei locali e nell'arredamento delle diverse Sedi siano esclusi la superfluità e il lusso, e che il miglior ornamento sia la pulizia.

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