Credo in Gesù Cristo nacque da Maria Vergine

Scheda N° 22

Gesù di Nazareth è il Messia e il salvatore del mondo.

La sua nascita è l'avvenimento unico e decisivo che ha impresso una svolta rivoluzionaria alla storia dell'umanità.

La sua venuta ha diviso la storia dei mondo in due epoche:

il tempo prima di Cristo e il tempo dopo Cristo.

Egli sta al centro come uno spartiacque e gli uomini non possono restare neutrali devono prendere posizione: o con lui o contro di lui ( Lc 2,34 ).

L'affermazione del simbolo apostolico "Nacque da Maria Vergine" è stata leggermente ritoccata dal simbolo niceno-costantinopolitano.

Questo mette maggiormente in evidenza il mistero dell'incarnazione e suona così:

Gesù Cristo "si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo".

L'espressione è tipicamente biblica.

Nel vangelo di Giovanni si legge infatti: "E il Verbo si fece carne" ( Gv 1,14 ).

Nella Sacra Scrittura il termine "carne" non indica la parte materiale dell'uomo in contrapposizione a quella spirituale, come l'intendevano Greci e Romani.

I Semiti usavano la parola "carne" per sottolineare la fragilità della natura umana.

Cristo, venendo nel mondo, è divenuto "carne", cioè ha assunto un'esistenza fragile, che poteva essere minacciata continuamente ed essere stroncata dalla morte, come di fatto è avvenuto.

Non a caso Giovanni usa l'espressione citata.

Egli intende combattere l'orientamento spiritualistico e alienato di alcuni suoi contemporanei che non riconoscevano lo spessore di debolezza e fragilità insite nell'esistenza terrena di Gesù Cristo.

Con l'incarnazione l'amore di Dio ha preso un volto concreto, si è reso sperimentatile dagli uomini.

"Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno dei Padre, lui l'ha rivelato" ( Gv 1,18 ).

A Filippo Gesù dice: "Chi ha visto me, ha visto il Padre" ( Gv 14,9 ).

Il sogno di Mosè, che aveva desiderato ardentemente di vedere il volto di Dio ed era appena riuscito a scorgerne il dorso ( Es 33,18-23 ), è diventato realtà con la nascita di Gesù Cristo.

Il Figlio di Dio, facendosi uomo, ha assunto la totalità dell'esistenza umana con la sua tonalità di gioia ( Lc 10,21 ) e di lacrime ( Lc 19,41; Gv 11,35; Eb 5,7 ).

Il cuore del Verbo incarnato Gesù ci ha conosciuti e amati, tutti e ciascuno, durante la sua vita, la sua agonia e la sua passione, e per ognuno di noi si è offerto:

" Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato se stesso per me " ( Gal 2,20 ).

Ci ha amati tutti con un cuore umano.

Per questo motivo, il sacro Cuore di Gesù, trafitto a causa dei nostri peccati e per la nostra salvezza, " praecipuus consideratur index et symbolus …illius amoris, quo divinus Redemptor aeternum Patrem hominesque universos continenter adamat " è considerato il segno e simbolo principale … di quell'infinito amore, col quale il Redentore divino incessantemente ama l'eterno Padre e tutti gli uomini ( Cat. Chiesa Cat. 478 ).

Il Figlio di Dio

"Lavorò con mani d'uomo; amò con cuore d'uomo" ( Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes 22 ).

In Cristo ogni uomo, ogni donna può vedere rispecchiata la propria esistenza con i suoi drammi, problemi, angustie, lotte.

Gesù, in tutto simile a noi eccetto nel peccato ( Eb 2,17; Eb 4,15 ), non è sfuggito alle situazioni che intessono la vita umana.

Ha sperimentato la fatica ( Gv 4,6 ), la fame ( Lc 14,1 ), la sete ( Gv 4,7 ), il lavoro ( Mc 6,3 ), l'incomprensione da parte degli stessi parenti ( Mc 3,21 ), le gioie dell'amicizia ( Gv 11,5 ), i momenti sereni di intimità col Padre nella preghiera ( Lc 6,12 ), le pause di distensione con gli Apostoli ( Mc 6,31 ), l'incontro festoso con i bambini ( Mc 10,16 ).

Colui che è nato come uomo, che ha vagito nella mangiatoia, che ha avuto bisogno di essere circondata da mille attenzioni, già preesisteva dall'eternità.

In sintesi dal Cat. Chiesa Cat. 479-511.

Nel tempo stabilito da Dio, il Figlio unigenito del Padre, la Parola eterna, cioè il Verbo e l'Immagine sostanziale del Padre, si è incarnato senza perdere la natura divina, ha assunto la natura umana.

Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo, nella unità della sua Persona divina;

per questo motivo è l'unico Mediatore tra Dio e gli uomini.

Gesù Cristo ha due nature, la divina e l'umana, non confuse, ma unite nell'unica Persona del Figlio di Dio.

Cristo, essendo vero Dio e vero uomo, ha una intelligenza e una volontà umane, perfettamente armonizzate e sottomesse alla sua intelligenza e alla sua volontà divine, che egli ha in comune con il Padre e lo Spirito Santo.

L'incarnazione è quindi il Mistero dell'ammirabile unione della natura divina e della natura umana nell'unica Persona del Verbo.

Nella discendenza di Eva, Dio ha scelto la Vergine Maria perché fosse la Madre del suo Figlio.

"Piena di grazia ", ella è " il frutto più eccelso della Redenzione":

fin dal primo istante del suo concepimento, è interamente preservata da ogni macchia del peccato originale ed è rimasta immune da ogni peccato personale durante tutta la sua vita.

Maria è veramente " Madre di Dio ", perché è la Madre del Figlio eterno di Dio fatto uomo, Dio lui stesso.

Maria è rimasta " Vergine nel concepimento del Figlio suo, Vergine nel parto, Vergine incinta, Vergine madre, Vergine perpetua ":

con tutto il suo essere, ella è " la serva del Signore " ( Lc 1,38 ).

Maria Vergine " cooperò alla salvezza dell'uomo con libera fede e obbedienza ".

Ha detto il suo "fiat " " loco totius huumanae naturae - in nome di tutta l'umanità ":

per la sua obbedienza, è diventata la nuova Eva, madre dei viventi.