Catechismo della Chiesa Cattolica

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III. « Non avrai altri dèi di fronte a me »

2112 L'idolatria

Il primo comandamento condanna il politeismo.

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Esige dall'uomo di non credere in altri dèi che Dio, di non venerare altre divinità che l'Unico.

La Scrittura costantemente richiama a questo rifiuto degli idoli che sono « argento e oro, opera delle mani dell'uomo », i quali « hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono… ».

Questi idoli vani rendono l'uomo vano: « Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida »
( Sal 115,4-5; Sal 115,8; Is 44,9-20; Ger 10,1-16; Dn 14,1-30; Bar 6; Sap 13,1-15; Sap 13,19 )

Dio, al contrario, è il « Dio vivente » ( Gs 3,10; Sal 42,3; ecc.), che fa vivere e interviene nella storia.

2113 L'idolatria non concerne soltanto i falsi culti del paganesimo.

Rimane una costante tentazione della fede.

Consiste nel divinizzare ciò che non è Dio.

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C'è idolatria quando l'uomo onora e riverisce una creatura al posto di Dio, si tratti degli dèi o dei demoni
( per esempio il satanismo ), del potere, del piacere, della razza, degli antenati, dello Stato, del denaro, ecc.

« Non potete servire a Dio e a mammona », dice Gesù ( Mt 6,24 ).

Numerosi martiri sono morti per non adorare « la Bestia », ( Ap 13-14 ) rifiutando perfino di simularne il culto.

L'idolatria respinge l'unica Signoria di Dio; perciò è incompatibile con la comunione divina ( Gal 5,20; Ef 5,5 )

2114 La vita umana si unifica nell'adorazione dell'Unico.

Il comandamento di adorare il solo Signore semplifica l'uomo e lo salva da una dispersione senza limiti.

L'idolatria è una perversione del senso religioso innato nell'uomo.

L'idolatra è colui che « riferisce la sua indistruttibile nozione di Dio a chicchessia anziché a Dio ».44

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44 Origene, Contra Celsum, 2, 40