Rito della Penitenza

III. Uffici e ministeri nella riconciliazione dei penitenti

8. Compito della comunità nella celebrazione della Penitenza

Tutta la Chiesa, in quanto popolo sacerdotale, è cointeressata e agisce, sia pure in modo diverso, nell'attuale opera di riconciliazione, che dal Signore le è stata affidata.

Non solo, infatti, essa chiama i fedeli a penitenza mediante la predicazione della parola di Dio, ma intercede anche per i peccatori, e con premura e sollecitudine materna aiuta e induce il penitente a riconoscere e confessare i suoi peccati, per ottenerne da Dio, che solo può rimetterli, misericordia e perdono.

Ma più ancora, la Chiesa stessa diventa strumento di conversione e di assoluzione del penitente, mediante il ministero affidato da Cristo agli Apostoli e ai loro successori. ( Cf Mt 18,18; Gv 20,23 )

9. Il ministro del sacramento della Penitenza

a) La Chiesa esercita il ministero del sacramento della Penitenza per mezzo dei vescovi e dei presbiteri, che con la predicazione della parola di Dio chiamano i fedeli alla conversione, e a essi attestano e impartiscono la remissione dei peccati nel nome di Cristo e nella forza dello Spirito Santo.

Nell'esercizio di questo ministero, i presbiteri agiscono in comunione con il vescovo, e partecipano al potere e all'ufficio che a lui direttamente compete, come responsabile della disciplina penitenziale. ( Cf LG 26 )

b) Ministro competente del sacramento della Penitenza è il sacerdote che ha la facoltà di assolvere, secondo le leggi canoniche a norma dei cc. 967-975 CIC.

Però tutti i sacerdoti, anche se non approvati per ascoltare le confessioni, assolvono validamente e lecitamente i penitenti in pericolo di morte.

10. Esercizio pastorale di questo ministero

a) Per svolgere bene e fedelmente il suo ministero, il confessore deve saper distinguere le malattie dell'anima per apportarvi i rimedi adatti, ed esercitare con saggezza il suo compito di giudice; deve inoltre con uno studio assiduo, sotto la guida del Magistero della Chiesa, e soprattutto con la preghiera, procurarsi la scienza e la prudenza necessarie a questo scopo.

Il discernimento degli spiriti è l'intima cognizione dell'opera di Dio nel cuore degli uomini: dono dello Spirito Santo e frutto della carità. ( Cf Fil 1,9-10 )

b) Il confessore sia sempre pronto ad ascoltare le confessioni dei fedeli, ogni qual volta i fedeli stessi ne fanno ragionevole richiesta.

c) Nell'accogliere il peccatore penitente e nel guidarlo alla luce della verità, il confessore svolge un compito paterno, perché rivela agli uomini il cuore del Padre, e impersona l'immagine di Cristo, buon Pastore.

Si ricordi quindi che il suo ministero è quello stesso di Cristo, che per salvare gli uomini ha operato nella sua misericordia la loro redenzione, ed è presente con la sua virtù divina nei sacramenti, ( Cf SC 7 )

d) Il confessore, consapevole che proprio nella sua qualità di ministro di Dio gli vengono confidati i segreti delle coscienze, è rigorosamente tenuto all'assoluta inviolabilità del sigillo sacramentale.

11. Il penitente

Importantissima è la parte del penitente nella celebrazione del sacramento.

Quando, debitamente preparato, si accosta a questo salutare rimedio istituito da Cristo, e confessa i suoi peccati, egli s'inserisce, con i suoi atti, nella celebrazione del sacramento, che si compie poi con le parole dell'assoluzione, pronunziate dal ministro nel nome di Cristo.

In tal modo il fedele, mentre fa nella sua vita l'esperienza della misericordia di Dio e la proclama, celebra con il sacerdote la liturgia della Chiesa, che continuamente si converte e si rinnova.

Indice