Concilio di Costantinopoli IV

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La venerazione delle immagini sacre

Noi stabiliamo che la sacra immagine di nostro signor Gesù Cristo, liberatore e salvatore di tutti gli uomini debba essere venerata con altrettanto onore che il libro dei santi evangeli.

Perché nello stesso modo in cui, grazie alle parole contenute nel libro tutti otterranno la salvezza, così, grazie all'influsso che esercitano queste immagini con i loro colori, tutti, sapienti e ignoranti, riceveranno senza indugio un utile profitto.

Ciò che ci viene comunicato con le parole, l'immagine ce lo annuncia e ce lo consegna mediante i colori.

È dunque conveniente, in conformità alla ragione e alla tradizione più antica che, poiché l'onore è riferito al soggetto principale, le immagini siano onorate e venerate con un culto secondario come il libro sacro dei santi vangeli e come l'immagine della preziosa croce.

Se dunque qualcuno non venera l'immagine di Cristo salvatore, non Solo non vedrà il suo volto quando verrà nella gloria del Padre per essere glorificato e glorificare i suoi santi ( 2 Ts 1,10 ), ma sia escluso dalla Sua comunione e dalla sua luce.

Noi diciamo la stessa cosa per coloro che non venerano l'immagine di Maria, sua madre immacolata e madre di Dio.

Noi dipingiamo anche le immagini dei santi angeli, come sono descritti nelle parole della divina Scrittura.

Onoriamo e veneriamo inoltre le immagini degli apostoli così degni di lode, dei profeti, dei martiri, dei santi personaggi illustri come quelle di tutti i santi.

E coloro che non assumono questo atteggiamento, siano maledetti dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

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