Guida delle scuole cristiane

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La colazione e la merenda

Articolo 1 - A cosa deve badare il maestro durante la colazione e la merenda

27 Il maestro farà attenzione a che gli alunni portino tutti i giorni la colazione e la merenda, a meno che sia sicuro della loro povertà.

28 Non farà portare carne e, se qualcuno ne dovesse portare, la farà distribuire ai più poveri, dopo essersi assicurato che non ne mangino mai a casa.

29 Farà attenzione a che gli alunni non gettino a terra noccioli o pezzi di pane, ma li farà mettere in tasca o nella cartella.

30 Per assicurarsi che tutti abbiano portato la colazione e non l'abbiano già consumata, appena terminata la preghiera, prima di cominciare a mangiare, la farà mostrare.

Se qualcuno di quelli che la debbono portare non lo fa, sarà punito.

31 Il maestro si informerà anche se qualcuno fa colazione per strada.

32 Non bisogna accettare come motivo per non portare la colazione la scusa che i genitori non la danno loro perché a scuola vengono obbligati a darla ai poveri, perché non sono obbligati a darla ai poveri, in quanto si tratta di un'azione completamente volontaria e fatta per amor di Dio.

33 Bisogna convincere gli alunni che, se si richiede di prendere il pasto a scuola, lo si fa per insegnare loro a mangiare con sobrietà, educazione e correttezza ed a recitare la preghiera prima e dopo i pasti.

34 Il maestro sorveglierà gli alunni perché non facciano scherzi durante la colazione e la merenda, ma che prestino molta attenzione a quanto si fa in quel momento in classe; per verificare ciò, farà ripetere di tanto in tanto a qualcuno quanto viene detto.

35 Non si permetterà agli alunni di donarsi o di scambiarsi reciprocamente i propri alimenti.

Se il maestro si accorge che qualcuno lo fa, dovrà punirlo immediatamente.

36 Coloro che non avranno fatto colazione o non l'avranno terminata quando s'inizia la preghiera di ringraziamento, non potranno farlo più, eccetto quelli che erano obbligatoriamente occupati durante il tempo a ciò assegnato.

Il maestro vi baderà.

Articolo 2 - Cosa si fa durante la colazione e la merenda

37 Durante la colazione e la merenda due alunni, uno da un lato e uno dall'altro al centro dell'aula, faranno la ripetizione.

38 Nei primi due giorni interi di scuola della settimana gli alunni che leggono senza compitare, ripeteranno a colazione la preghiera del mattino e a merenda quella della sera.

Negli ultimi due giorni ripeteranno quello che avranno imparato in settimana dal catechismo diocesano.

Il maestro farà attenzione che tutti si susseguano a ripetere in questi due giorni, senza eccezione.

Sarà il direttore ad indicare quello che dovranno imparare ogni settimana in ciascuna classe o gruppo.

39 A questo scopo, in ciascuna classe ci saranno uno o più testi di catechismo diocesano sui quali saranno segnate con numeri e con linee tutte le parti che gli scolari di quella classe o di quel livello dovranno imparare ciascuna settimana, a seconda del livello nel quale si troveranno.

40 Il mercoledì, quando il giovedì sarà interamente di vacanza, o il giorno in cui ci sarà vacanza di mezza giornata, se capita una festa infrasettimanale, durante la colazione, quelli che leggono in latino ripeteranno le risposte della santa Messa.

41 Se nella classe dove si recitano le risposte della santa Messa vi sono alunni che già le sanno o che sono in grado di impararle pur non essendo ancora capaci di leggere il latino, il maestro si accerterà che le sappiano bene facendole recitare anche a loro.

42 Gli alunni che faranno la recita di quello di cui si è scritto qui sopra, dovranno averle imparate a memoria a casa o durante l'attesa prima dell'inizio delle lezioni; non sarà il momento della colazione quello per impararle, ma solo di recitarle per dimostrare che le sanno e, al riguardo delle risposte della santa Messa, per imparare a pronunziarle bene.

43 Gli alunni che recitano le preghiere e le risposte della Messa, lo faranno a turno, uno dopo l'altro, in ordine differente da quello delle altre preghiere.

Ogni volta che reciteranno le preghiere, il maestro penserà a segnare sul Registro del banco i nomi dei due che le avranno recitate per ultimi, in modo da sapere da chi cominciare la volta seguente.

La stessa cosa farà per quello che avrà recitato le risposte della S. Messa.

44 La preghiera si farà recitare in questo modo: un alunno dirà il titolo, un altro il contenuto o gli articoli, dall'inizio alla fine, l'uno di seguito all'altro.

45 Colui che dice il titolo della preghiera o fa la domanda di catechismo starà attento a correggere l'altro quando sbaglia.

Qualora non lo correggesse, interverrà il maestro col suo segnale per correggerlo; nel caso in cui l'alunno non sappia dove sbaglia, il maestro, che ha il compito di mantenere l'ordine e di sorvegliare che non si sbagli nella recita, indicherà con un colpo di segnale qualche altro alunno di correggerlo, come si fa per la lettura.

46 Nella classe degli scrivani, quando il maestro è occupato con questi, un alunno incaricato di fungere da ispettore, farà quello che il maestro dovrebbe fare, ma unicamente al riguardo della ripetizione delle preghiere.

Il maestro infatti non dovrà mai dispensarsi dall'obbligo di mantenere l'ordine, nemmeno in questo tempo.

47 Le risposte della Santa Messa si ripeteranno in questo modo: un alunno farà la parte del sacerdote, con le parole e con i gesti, mentre un altro accanto a lui farà quella del chierichetto.

48 Colui che svolge il ruolo di chierichetto si atterrà esattamente a quanto è scritto nel Libro delle preghiere delle Scuole cristiane.

Gli altri che ripetono le preghiere e le risposte della S. Messa assumeranno un atteggiamento molto modesto e pio, avranno le mani giunte ed una posizione di grande controllo di sé.

Bisogna farli comportare con il medesimo atteggiamento pio e raccolto, e far loro tenere la medesima posizione esteriore, come se servissero realmente la S. Messa e recitassero a casa le preghiere.

49 Il maestro avrà cura che coloro che fanno la recita delle preghiere, delle risposte della Santa Messa o del catechismo durante questo tempo, lo facciano con calma e con un tono di voce né troppo alto né troppo basso, in modo che tutti siano obbligati al silenzio per ascoltare e seguire quello che essi stanno recitando.

50 Il maestro vigilerà su tutto quello che avviene in classe e si preoccuperà che tutti stiano attenti.

Per controllare quelli che sono distratti, di tanto in tanto interromperà la recita per interrogare coloro che sembrano poco attenti.

Se costoro non sanno rispondere, imporrà loro le penitenze e le correzioni a suo giudizio necessario.

51 Durante la recita il maestro avrà davanti il libro delle preghiere oppure il catechismo e seguirà gli alunni perché dicano tutto con esattezza ed a bassa voce.

52 Gli alunni che imparano le lettere o le sillabe dai cartelloni o sul sillabario e che compitano e leggono sul secondo libro, ripeteranno le preghiere durante la colazione e la merenda non solo nei primi due giorni della settimana, ma anche negli altri due in cui debbono recitare il catechismo.

53 Quelli che imparano a leggere sul primo cartellone impareranno e reciteranno solamente il Pater, l'Ave ed il Credo in latino ed in francese e il Confiteor in francese, seguendo il Libro delle preghiere delle Scuole Cristiane.

54 Coloro invece che leggono sul secondo cartellone impareranno e ripeteranno gli atti che riguardano la presenza di Dio, l'invocazione allo Spirito Santo, l'adorazione ed il ringraziamento, che si trovano di seguito nel libro all'inizio delle preghiere del mattino e della sera.

55 Coloro che leggono sul sillabario impareranno e reciteranno di seguito seguendo quest'ordine: gli atti di offerta e di domanda che fanno parte delle preghiere del mattino; gli atti di confusione, di contrizione e di offerta del riposo notturno che sono nella preghiera della sera, la preghiera all'Angelo custode e quelle che seguono, che si trovano sia nella preghiera del mattino che in quella della sera.

56 Se vi è qualcuno di quelli che si trovano negli ultimi due di questi tre gruppi di lettura che non sa le preghiere che avrebbe dovuto imparare nel livello o nei gruppi precedenti, il maestro farà imparare e ripetere ciò che non sa, con gli alunni del livello in cui quelle preghiere debbono essere imparate.

Con quelli del primo cartellone, ad esempio, se non sa bene il Poter, l'Ave, il Credo e il Confiteor; quando li saprà bene, o si pensa che li sappia bene, imparerà con quelli che leggono il secondo tabellone, le preghiere che debbono imparare coloro che si trovano a questo livello.

57 Quelli che leggono nel secondo libro impareranno e ripeteranno tutte le preghiere sia del mattino che della sera.

Se il maestro constata che qualcuno, nel ripeterle, non le conosce ancora bene, lo obbligherà ad impararle per conto suo dal libro di preghiere della scuola e gli riserverà un tempo per ripeterle, tutte o in parte, a sua discrezione.

58 Se vi sono nella medesima classe alunni che debbono ripetere il catechismo, lo faranno solamente il sabato o l'ultimo giorno scolastico della settimana.

Se durante la colazione o la merenda di quel giorno avanza del tempo dopo aver fatto fare la recita a tutti, sarà dedicato a queste ripetizioni particolari.

59 Il modo di ripetere le preghiere è il seguente: uno comincia col dire la prima frase, l'altro continua con la seconda.

Il primo dirà, per esempio: Ricordiamoci che siamo alla presenza di Dio e diciamo, poi aggiungerà: Mio Dio, io credo fermamente che voi siete dappertutto e che siete qui presente.

L'altro continuerà: che voi mi vedete e mi sentite.

Il primo dirà poi: Io credo che niente vi è nascosto e che voi conoscete tutti i miei pensieri e il fondo del mio cuore.

60 Ripeteranno così gli altri atti con le pause che sono segnate nel libro che usa il maestro a questo scopo.

61 Nei giorni della settimana dedicati dagli altri a recitare le risposte della Santa Messa, quelli che studiano il catechismo impareranno a dire il rosario e lo faranno a due a due con il metodo seguente:

Si metteranno in piedi uno di fronte all'altro, faranno insieme il segno della Croce e poi uno dirà: Dignare me laudare tè Virgo sacrata, a cui l'altro risponderà: Da mihi virtutem contro hostes tuos.

Poi il primo dirà: Credo in unum Deum e l'altro risponderà: Credo in spiritum Sm; e continueranno così alternativamente.

L'uno dirà Pater e l'altro Ave; quello che avrà detto Pater dirà Sancta Maria; diranno così le tre Ave che si recitano all'inizio del rosario, dopo le quali colui che avrà detto Ave Maria dirà Gloria Patri, e colui che avrà detto S. Maria, dirà Sicut erat.

Poi colui che prima aveva detto Ave Maria, dirà Pater, e colui che aveva detto S. Maria dirà Ave Maria e colui che avrà detto Ave Maria dirà S. Maria.

Diranno in questo modo alternativamente dieci Ave Maria di seguito, dopo le quali diranno allo stesso modo Gloria Patri e Sicut erat.

62 Diranno soltanto una decina, e il maestro farà loro capire che, per tutto il rosario, bisogna recitare sei decine come quella che hanno appena detto.

63 Al termine di questa decina si farà loro recitare: Maria Mater gratiae, Mater misericordiae, tu nos ab hoste protege et bora mortis suscipe.

64 Si insegnerà loro che dovranno recitare questa formula al termine del rosario.

65 A coloro che non sanno recitare il rosario si insegnerà a dirlo in questo modo.

66 Vi sarà un solo gruppo di tutti gli alunni di questi quattro che studiano la preghiera.

Dovranno impararle tutte di seguito, e recitarle, a cominciare da coloro che iniziano con la lettura del primo cartellone, sino a coloro che imparano a compitare e leggere nel secondo libro.

67 Si formerà un altro gruppo per coloro che imparano a recitare il rosario.

Articolo 3 - La raccolta e la distribuzione del pane

68 Durante la colazione e la merenda uno degli scolari, il primo di uno dei banchi della prima fila, avrà davanti a sé un cestino per raccogliere il pane per i poveri.

Quelli che avranno portato molto pane, potranno depositarne qualche pezzo o ciò che avanzerà loro dopo averne mangiato sufficientemente.

Il maestro, però, vigilerà affinchè non ne depositino in quantità tale da restarne senza.

69 Li esorterà di tanto in tanto, e anche durante la stessa colazione, a fare questa carità; e lo farà sia con esempi, che con qualche motivazione commovente, per spronarli a far ciò di buon grado e per amor di Dio.

70 Loderà qualche volta chi avrà fatto questa azione in modo generoso, privandosi per esempio di un frutto che ha portato, o dando tutto il suo pane in un giorno di digiuno in Quaresima, per esempio, o una volta alla settimana, o qualche volta di venerdì o di sabato.

Ciò, tuttavia, debbono farlo raramente, al massimo una volta in quindici giorni o in una settimana per i più grandi.

71 Quelli che hanno pane da donare, alzeranno la mano mostrando il pezzo di pane che hanno intenzione di donare, affinché l'incaricato possa vederlo ed andare a prenderlo.

72 Verso la fine della colazione, un po' prima della preghiera di ringraziamento, quando le offerte saranno tutte o quasi raccolte, il maestro prenderà un pezzetto di pane dal paniere e, dopo aver fatto il segno di croce, lo terrà in mano.

A questo punto i più poveri si metteranno in piedi e vi resteranno senza fare alcun segno.

73 Il maestro andrà a distribuire loro, uno dopo l'altro, il pane che avrà nel paniere, secondo il loro bisogno.

74 Il maestro chiederà al direttore che cosa fare nel caso in cui avanzi o manchi il pane per coloro che ne hanno bisogno.

75 Il maestro farà anche attenzione a dare le offerte raccolte durante la colazione o a merenda solo a coloro che sono realmente poveri.

Per assicurarsene si informerà e stabilirà un turno d'accordo col fratel direttore o coll'ispettore.

76 Egli non si fiderà di quanto gli diranno i genitori né del fatto che lo scolaro non ha portato il pane; perché molti genitori sarebbero ben contenti di non dover provvedere a dar da mangiare ai loro figli per fargliene ricevere a scuola.

Quanti ce ne sarebbero che non ne porterebbero per questa ragione!

Il maestro spronerà coloro a cui avrà distribuito le elemosine a pregare Dio in modo particolare per i loro benefattori.

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