Guida delle scuole cristiane

Indice

La scrittura

Articolo 1 - La scrittura in generale

185 È necessario che gli alunni sappiano leggere perfettamente sia in francese che in latino prima di iniziare ad apprendere la scrittura.

186 Se tuttavia accadesse che qualcuno di dodici anni, non avesse ancora cominciato a scrivere, potrà essere ammesso all'apprendimento della scrittura prima di quello della lettura del latino, purché sappia leggere bene e correttamente il francese e si preveda che non frequenti la scuola tanto a lungo da poter imparare a scrivere sufficientemente.

Di ciò se ne occuperà il Fratello direttore o l'ispettore.

Si farà in modo che gli alunni inizino a scrivere solo dopo aver raggiunto i dieci anni.

Articolo 2 - Gli strumenti che si usano per scrivere

Sezione 1 - La carta

187 Il maestro si assicurerà che gli alunni abbiano sempre a scuola dei fogli in bianco.

Per questo motivo solleciterà gli alunni a richiederli ai propri genitori, almeno quando ne restano loro soltanto sei di riserva; si assicurerà anche che, se qualche alunno è stato negligente nel procurarseli, non porti via quello che ha scritto senza prima averne lasciato uno in bianco.

188 Tutti coloro che scrivono porteranno ogni volta almeno una dozzina di fogli di carta buona.

Il maestro baderà a che i fogli non siano troppo spessi, troppo grigi o troppo rigidi, ma bianchi ed uniformi, ben asciutti ed incollati e soprattutto che non assorbano facilmente l'inchiostro, perché questo costituirebbe un serio inconveniente ed una grave difficoltà per la scrittura.

189 Non si permetterà che gli alunni portino fogli sciolti o piegati in quattro, ma che siano cuciti lungo tutta la loro altezza.

190 Il maestro avrà cura che gli alunni mantengano i fogli sempre puliti, senza stropicciarli o spiegazzarli negli angoli.

191 In ogni classe ci sarà un armadio o uno stanzino nel quale si conserveranno tutti i fogli, in ordine di banco degli alunni, in modo da poterli distribuire loro velocemente.

192 Gli incaricati della scrittura, quando distribuiscono o riprendono i fogli, li terranno gli uni sugli altri e si renderanno conto se ogni alunno ha un modello, una falsariga e un foglio di carta assorbente, se ha svolto il lavoro e se si è esercitato su quello che il maestro gli ha detto o insegnato nel correggerlo, se ha lasciato cadere inchiostro sul foglio o fatto scarabocchi.

Di tutto farà un resoconto al maestro

Sezione 2 - Le penne e i temperini

193 Bisogna obbligare gli alunni che imparano a scrivere a portare a scuola ogni giorno almeno due lunghe penne, perché possano sempre usarne una, mentre si procede a temperare l'altra.

194 Bisogna fare attenzione perché le penne portate a scuola non siano né troppo fragili, né troppo grosse, ma rotonde, robuste, bianche, secche e di seconda muta.

195 Il maestro si preoccuperà che le penne siano pulite e non ripiene di inchiostro, non rosicchiate in punta né tagliate troppo corte; non permetterà poi che gli alunni le mettano in bocca o scrivano sul banco.

196 Coloro che si trovano al terzo gruppo di scrittura debbono portare anche un coltellino, per imparare a far la punta alle penne.

197 Tutti gli alunni che scrivono dovranno avere anche un astuccio dove riporre le penne e i temperini.

Il maestro richiederà dagli alunni sempre astucci lunghi, i più lunghi che si possano trovare, per non essere obbligati a tagliare la penna troppo corta, cosa che impedirebbe di scrivere bene.

Sezione 3 - L'inchiostro

198 La scuola fornirà l'inchiostro agli alunni.

Per questo si collocheranno sui banchi dei calamai di piombo, in modo che non possano rovesciarsi.

Se ne collocherà uno ogni due alunni.

199 Il maestro si preoccuperà che non venga a mancare l'inchiostro e darà l'incarico all'alunno che raccoglie i fogli, di pulire i calamai una volta a settimana, l'ultimo giorno di scuola.

I calamai debbono contenere solo inchiostro e non ovatta.

200 Il maestro farà attenzione a che gli alunni attingano poco inchiostro, immergendo solo la punta della penna e scuotendola nel calamaio, non a terra.

Sezione 4 - I modelli di scrittura

201 Vi sono due tipi di modelli di scrittura che saranno dati agli alunni: il primo è costituito dalle lettere dell'alfabeto unite insieme.

Il secondo modello da frasi, ciascuna composta di cinque righe.

202 I modelli che si daranno agli alunni saranno su fogli volanti, i maestri non ne scriveranno mai sul foglio degli alunni.

203 I modelli con frasi conterranno passi della Sacra Scrittura o massime cristiane tratte dagli scritti dei Santi Padri o da libri di pietà.

204 Per questo motivo ogni comunità sarà fornita di due raccolte di modelli, una contenente frasi tratte dalla Sacra Scrittura, sia dal Vecchio che dal Nuovo Testamento, e l'altra contenente massime tratte da diversi libri di pietà.

205 I maestri daranno agli alunni modelli tratti soltanto da queste due raccolte, soprattutto dalla Sacra Scrittura; esse debbono colpire molto gli alunni e toccarne i cuori, essendo parola di Dio.

206 I modelli dell'alfabeto saranno scritti a carattere grande.

207 I modelli per coloro che scrivono frasi debbono essere con caratteri maiuscoli e minuscoli, di tre differenti misure.

Sezione 5 - Le falserighe e le carte assorbenti

208 Le falserighe si daranno soltanto a coloro che non sono capaci di scrivere diritto.

209 L'ispettore controllerà coloro che ne avranno bisogno, limitandone l'uso il più possibile.

210 La falsariga è un foglietto di carta rigata orizzontalmente della stessa lunghezza del foglio su cui scrivono gli alunni.

Si chiama falsariga perché, messo sotto il foglietto sul quale essi scrivono, fa intravedere le righe su di esso tracciate e permette di seguirle e di scrivere diritto.

211 Ogni scolaro avrà tra i fogli una carta di colore grigio della stessa grandezza degli altri fogli, che serve ad assorbire facilmente l'inchiostro e asciugarlo senza macchiare.

È chiamata carta assorbente a motivo dell'uso che se ne fa.

212 Il maestro e gli incaricati faranno attenzione affinché tutti l'abbiano.

Articolo 3 - Il tempo riservato alla scrittura e ciò che un alunno deve scrivere ogni giorno

213 Gli alunni dedicheranno alla scrittura un'ora il mattino ed un'ora il pomeriggio; il mattino dalle otto alle nove ed il pomeriggio dalle tre alle quattro.

214 Dal 15 novembre al 15 gennaio incluso, sarà dalle due e mezzo alle tre e mezzo del pomeriggio.

Si farà la stessa cosa nei giorni in cui c'è un'ora di catechismo e la vigilia dei giorni di vacanza completa.

215 Agli alunni che vengono a scuola per un breve periodo ed hanno bisogno di più tempo degli altri per imparare a scrivere discretamente, si potrà permettere di esercitarsi durante tutto l'arco dell'orario scolastico, eccetto il tempo della lettura dei manoscritti, delle preghiere e del catechismo.

Però questi alunni dovranno saper prima leggere in modo tale il francese, il latino e il libro della Civiltà, da non averne più bisogno.

Dovranno tuttavia leggere quando è il loro turno, fare le recite del Catechismo, delle risposte alla Santa Messa, delle preghiere durante la colazione e la merenda ed aver scritto le frasi per almeno sei mesi.

Ciò sarà concesso solo con l'autorizzazione del Fratel direttore.

216 Gli alunni scriveranno almeno due pagine al giorno, una al mattino e l'altra al pomeriggio.

Articolo 4 - I gruppi di scrittura col carattere tondo

217 I gruppi degli alunni che scrivono in carattere tondo sono otto, differenti e distinti l'uno dall'altro, secondo il programma di insegnamento in ciascuno di essi.

218 La prima classe o gruppo è costituita dagli alunni che imparano la posizione corretta del corpo e della penna ed a eseguire con scioltezza i movimenti diritto e circolare.

219 I maestri si preoccuperanno solamente che questi alunni stiano ben dritti, che tengano in modo corretto la penna e le mani, eseguendo in modo appropriato i due movimenti.

220 La seconda classe o gruppo è costituita da coloro che apprendono a scrivere le quattro lettere o, i, f, m.

Costoro devono compilare a questo scopo una pagina di ciascuna delle quattro lettere, una dopo l'altra.

221 Il terzo gruppo è costituito dagli alunni che apprendono a ben scrivere tutte le altre lettere dell'alfabeto.

A questo scopo essi dovranno scrivere una riga di ciascuna lettera dell'alfabeto, una dopo l'altra.

222 I maestri controlleranno soltanto, ma frequentemente, che gli alunni di questi due gruppi diano alle lettere la forma dovuta e che facciano le legature precise come prescritto ed al posto giusto.

Quando sapranno scrivere bene queste lettere, prima di farli passare al quarto gruppo, insegneranno loro le derivate delle lettere o, i, f e il modo di formarle.

223 Gli alunni del quarto gruppo, oltre a perfezionarsi negli esercizi precedenti, si applicheranno a dare a ciascuna delle lettere la posizione e l'uniformità che debbono avere nella riga e ad allungare la testa delle lettere al di sopra del corpo della scrittura, a tracciare e far scendere le code al di sotto, tanto quanto è richiesto dalle regole.

A questo scopo scriveranno una riga di ciascuna lettera legata una all'altra.

224 Il quinto gruppo comprenderà gli alunni che, oltre a perfezionarsi nelle abilità precedenti, si applicheranno a dare alle lettere precisione, disinvoltura e snellezza, a collocarle alla dovuta distanza e alle righe lo spazio che debbono avere l'una dall'altra.

225 Gli alunni di questo gruppo scriveranno le lettere dell'alfabeto legate e di seguito su ogni riga, rispettando le stesse regole che si osserverebbero se si dovesse scrivere una parola lunga una intera riga.

226 Nel sesto gruppo vi saranno gli alunni che scriveranno interi periodi a caratteri grandi.

Nell'usare questo carattere, per una settimana essi dovranno riempire una pagina intera di ciascuna riga del loro modello, una dopo l'altra.

In tal modo ne scriveranno una sola riga in ciascuno dei cinque giorni delle prime due settimane di scuola.

Nelle due settimane seguenti copieranno l'intero modello, di seguito.

Allo stesso modo copieranno tutti i modelli che saranno loro dati di questo carattere.

Ogni mese si daranno loro modelli differenti.

All'inizio di ogni lezione di scrittura, sia al mattino che al pomeriggio, scriveranno sempre l'alfabeto completo e legato su ciascuna riga, sul rovescio del loro foglio, mezza pagina alla volta.

227 Il settimo gruppo sarà composto da quelli che scrivono in carattere grande e in carattere finanziario.

Nella mattinata useranno il primo carattere, nel pomeriggio il secondo.

Scriveranno sempre, interamente e di seguito il modello; inoltre continueranno a scrivere l'alfabeto in caratteri grandi, come quelli della classe precedente.

228 L'ottavo gruppo sarà composto dagli alunni che scrivono usando caratteri finanziari il mattino e caratteri piccoli il pomeriggio.

229 Quelli che sono in questo gruppo, invece di scrivere l'alfabeto all'inizio della lezione, scriveranno ogni volta in carattere piccolo corrente sulla metà del rovescio del loro foglio.

A questo scopo tutte le mattine si faranno copiare loro da qualche buon libro, soprattutto cose pratiche, che siano loro utili e tutti i pomeriggi manoscritti ( detti registri ), in modo particolare citazioni, sequestri, promesse, quietanze, preventivi e contratti operai, bagli, contratti notarili di diverso tipo.

Quando avranno copiato per tre mesi manoscritti, due volte alla settimana, nei giorni in cui si insegna aritmetica, invece di copiare questo tipo di documenti, scriveranno liberamente missive, promesse, quietanze, bagli, preventivi e altre cose che potranno essere loro utili in futuro.

230 I maestri faranno attenzione a che gli alunni di questo gruppo scrivano tutte queste cose in modo sciolto, ben leggibile, e rispettando l'ortografia.

Essi correggeranno gli errori che gli alunni avranno fatto sia nella dizione che nella scrittura, l'ortografia e la punteggiatura.

Articolo 5 - I gruppi di scrittura col carattere corsivo

231 Nessun alunno inizierà ad usare il carattere corsivo se non ha scritto con quello rotondo nei gruppi terzo o secondo e non è in grado di passare dal terzo al quarto, a meno che ciò non venga deciso per le ragioni espresse nel primo articolo del presente capitolo.

232 Così un alunno inizierà di norma a scrivere col carattere corsivo solo quando sarà promosso al quarto gruppo di scrittura ( rotonda ).

Da allora, se l'ispettore o il maestro giudicano opportuno di farlo iniziare a scrivere col carattere corsivo, gli faranno lasciare quello rotondo.

233 Perciò ci saranno solo cinque gruppi di scrittura nel carattere corsivo, da quando un alunno ha iniziato a scrivere con quello rotondo.

234 Il primo gruppo sarà costituito da coloro ai quali si insegna la differenza tra il carattere corsivo e quello rotondo, il modo di scrivere le lettere corsive, la posizione che esse dovranno avere e la maniera di inclinarle.

A questo scopo essi scriveranno una pagina di ciascuna lettera legata alle altre e di seguito.

235 Il secondo gruppo sarà composto dagli alunni ai quali si insegna l'uniformità che debbono avere le lettere, la distanza tra l'una e l'altra e quella tra le righe.

In questo gruppo debbono anche acquistare la dovuta sicurezza nel passare facilmente da una lettera all'altra.

In questo gruppo gli alunni scriveranno l'intero alfabeto, di seguito su ciascuna riga.

236 Nel terzo gruppo di coloro che scrivono col carattere corsivo, gli alunni scriveranno testi interi con caratteri grandi.

237 Gli alunni del 4° gruppo scriveranno testi completi in caratteri grandi il mattino e in caratteri piccoli il pomeriggio.

238 Nei primi tre gruppi, sia i maestri che gli alunni si atterranno al medesimo programma del 6°, 7° e 8° gruppo di quelli che imparano la scrittura rotonda.

239 Se un alunno che inizia a scrivere con scrittura corsiva dispone soltanto di sei mesi per apprenderla, nei primi tre mesi scriverà l'alfabeto, cominciando nel primo mese a scrivere una pagina di ciascuna lettera legata, e nel 3° l'intero alfabeto, di seguito su ciascuna riga.

Nel corso degli altri tre mesi scriverà frasi complete in carattere grande, cominciando però ogni pagina con l'alfabeto, come si è detto al riguardo della scrittura rotonda.

240 Se un alunno che inizia con questo carattere ha un anno a sua disposizione, cioè undici mesi, il primo mese sarà dedicato all'apprendimento della retta posizione che deve assumere il corpo, al modo di impugnare la penna e a fare i due movimenti diritto e circolare, come si fa per la scrittura rotonda.

I sei mesi successivi saranno dedicati alla scrittura dell'alfabeto: i tre primi a scrivere una pagina intera di ciascuna lettera legata; i tre successivi l'intero alfabeto, di seguito su ciascuna riga; gli ultimi quattro mesi saranno occupati nella scrittura di frasi complete in carattere grande, cominciando sempre ogni pagina con l'alfabeto, come si è detto al riguardo della scrittura rotonda.

241 Agli alunni che avranno pochissimo tempo per imparare a scrivere, lo si programmerà secondo quanto è stato detto sopra, in proporzione al tempo di cui disporranno.

Essi saranno cambiati di gruppo al termine del tempo stabilito, sia che sappiano quanto dovrebbero sapere, sia che non lo sappiano.

242 I maestri tuttavia insegneranno nella lezione successiva la parte di quella precedente non appresa sufficientemente.

243 Tutti questi gruppi di scrittura avranno nell'aula una zona assegnata, in modo che quelli di uno stesso gruppo siano vicini e si possa facilmente distinguere un gruppo dall'altro.

Articolo 6 - Come insegnare la corretta posizione del corpo

244 Il maestro vigilerà perché la posizione del corpo degli alunni sia là più eretta possibile, che lo pieghino quel tanto che basta, senza toccare il banco, in modo che, appoggiando il gomito, il mento arrivi all'altezza del pugno.

Il corpo deve essere un po' rivolto a sinistra, libero, e il suo peso deve gravitare da quella parte.

Il maestro farà osservare esattamente tutte le regole che riguardano la posizione del corpo, secondo i dettami dell'arte dello scrivere.

245 Baderà soprattutto a che il loro braccio destro non sia troppo lontano dal corpo e il petto non venga appoggiato al banco, perche questa posizione, oltre ad essere scomposta, può causare inconvenienti fisici.

246 Per raggiungere questo scopo, il maestro sistemerà lui stesso l'alunno nella posizione che deve assumere; gli sistemerà ogni parte nella posizione corretta, e gliela farà riprendere qualora la cambiasse.

Articolo 7 - Come insegnare a impugnare bene la penna e tenere il foglio

247 Una seconda cosa a cui il maestro deve porre attenzione è quella di far impugnare agli alunni correttamente la penna e tener bene il foglio.

Ciò è molto importante perché, se prima non sono stati istruiti ad impugnare correttamente la penna, non scriveranno mai bene.

248 Per insegnare ad impugnare bene la penna, il maestro dovrà guidare lui stesso la mano dell'alunno, mettergli la penna tra le dita, secondo i dettami dell'arte dello scrivere.

249 Quando gli alunni inizieranno a scrivere, sarà utile e opportuno dare loro un bastoncino delle dimensioni di una penna, con sopra tre tacche, due a destra ed una a sinistra, per indicare i punti dove debbono mettere le dita.

Ciò servirà ad insegnare a tenere bene la penna e a far assumere l'esatta posizione a queste tre dita.

250 Il maestro vigilerà perché mettano le tre dita sopra le tre tacche e si applichino per otto giorni nella prima mezz'ora di scrittura, a rendere agile la mano con questo bastoncino; li inviterà anche a ripetere questo esercizio il più frequentemente possibile, a casa ed altrove.

251 Farà usare una vite di legno o un ferro rotondo al posto del bastoncino a quelli che hanno la mano troppo rigida.

252 Al riguardo delle due dita esterne che debbono porsi sotto la penna, le farà legare per un periodo sufficiente ad abituarle ad assumere la giusta posizione.

253 Al riguardo del modo corretto di tenere il foglio, bisogna che sia collocato diritto.

A ciò il maestro darà molta importanza, perché se il foglio è trasversale, l'alunno scriverà anche trasversalmente, non assumerà la giusta posizione del corpo, né darà la forma esatta alle lettere.

Articolo 8 - Come insegnare a scrivere bene

254 Quando un alunno inizia a scrivere nel secondo e terzo gruppo, il maestro gli insegnerà a ben formare lettere, a che punto iniziarle, quando alleggerire la pressione e staccare la penna dal foglio, quello che bisogna fare con un solo tratto di penna e quello da fare a più riprese.

Poi gli farà capire come fare di seguito tutte queste operazioni.

255 Con lo scopo di far ben distinguere ed assimilare all'alunno la forma delle lettere, il maestro gli guiderà di tanto in tanto la mano, per tutto il tempo che riterrà necessario; ma lo farà solo con gli alunni che sono al primo e secondo gruppo di scrittura.

256 Dopo questo periodo di guida della mano e di insegnamento del modo di scrivere le lettere, li lascerà scrivere da soli, ma continuerà a controllare di tanto in tanto quello che avranno scritto.

257 In seguito li farà esercitare e li aiuterà a fare disinvoltamente i collegamenti delle lettere, sollevando leggermente la penna dal lato del pollice ed assicurandosi che li facciano sempre uguali.

258 Il maestro non permetterà che gli alunni scrivano cose diverse da quelle che sono sul modello.

Perciò non permetterà a nessuno di scrivere cose diverse dall'alfabeto, fino a che non sia giunto al sesto gruppo delle lettere rotonde e al terzo delle corsive.

259 Quando gli alunni scriveranno l'alfabeto, il maestro baderà inoltre a che non accostino o distanzino troppo le lettere e le righe.

260 Agli alunni ammessi al secondo gruppo di scrittura, il maestro darà una falsariga per abituarli a scrivere diritto e farà attenzione a che facciano toccare la parte più bassa della lettera alla linea della falsariga.

261 Limiterà però l'uso della falsariga e la ritirerà di quando in quando, lasciandoli scrivere cinque o sei righe senza servirsene, per abituarli a scrivere diritto, da soli e senza aiuto.

262 Coloro che scrivono le righe intere si serviranno della falsariga solo nel primo mese, al massimo.

263 E molto importante non far scrivere agli alunni intere righe prima che sappiano formare bene tutte le lettere e scrivere l'alfabeto in tutti i modi indicati nei gruppi di scrittura.

Solamente facendo così progrediranno nello scrivere più in un mese che in sei mesi facendo diversamente.

Articolo 9 - Le penne: quando temperarle e come insegnare agli alunni a farlo

264 Il maestro tempererà le penne degli alunni quando sarà necessario ed unicamente nel tempo destinato alla scrittura.

265 A tale scopo, gli alunni che avranno bisogno di far temperare le penne, le metteranno sul banco davanti a loro, in modo che il maestro, passando per correggere la scrittura, se ne possa accorgere.

266 Rimarranno a capo scoperto fino al momento in cui il maestro la restituirà loro e, ricevendola indietro, gli baceranno la mano e gli faranno un inchino; non smetteranno tuttavia di scrivere, mentre il maestro tempererà le loro penne.

267 Dopo un mese o più di esercitazione di scrittura nel terzo gruppo, il maestro obbligherà l'alunno a temperarsi da solo le penne.

268 Per insegnargli il modo di temperare bene le penne, il maestro utilizzerà i primi quindici giorni del primo mese in cui l'alunno sarà nel terzo gruppo di scrittura: ciò farà una sola volta al giorno per ciascun alunno.

269 Per insegnare bene ad un alunno a temperare le penne, il maestro lo farà venire vicino a sé e gli spiegherà tutto quello che bisogna fare per temperare bene, prima in teoria e poi praticamente.

270 Per fare una buona dimostrazione del modo di temperare una penna in tutte le forme, si servirà di una penna nuova e insegnerà all'alunno:

1° il modo di staccare il pelume, senza rompere la penna;

2° come tenere la penna tra le dita;

3° come intaccare la cannuccia della penna all'estremità, sia dalla parte del dorso che da quella inferiore;

4° come tenere la penna per tagliarla;

5° come va tagliata e con quale strumento;

6° quanto va tagliata per usarla nella scrittura rotonda o in quella corsiva o in quella veloce;

7° come forarla, servendosi della punta del temperino;

8° per la scrittura corsiva i due angoli della penna debbono essere uguali, mentre per le altre scritture un angolo deve essere più grosso e lungo dell'altro opposto che deve essere più sottile e corto;

9° quale angolo deve essere più grosso e più lungo;

10° quale più corto e sottile;

11° come sezionarla, quanto deve essere lunga e profonda la fenditura e con quale parte della lama del coltellino essa va eseguita;

12° come affinare la punta della penna e tagliarla con la parte centrale del coltellino;

13° come maneggiare il coltellino, se va tenuto diritto o inclinato;

14° infine che non bisogna tagliare la penna sull'unghia del pollice, ma sul dorso di un'altra cannuccia introdotta in quella da tagliare.

271 Il maestro insegnerà all'alunno tutti i termini tecnici di cui si è servito per tagliare la penna, come, per esempio angoli, cannelli, ecc. e glieli farà ripetere.

272 Per far ben capire, memorizzare e praticare agli alunni tutte le modalità che riguardano il modo di tagliare bene la penna, il maestro farà tre cose:

1) per tre giorni consecutivi taglierà una penna nuova davanti all'alunno, che seguirà tutte le spiegazioni e le operazioni che fa il maestro e come le fa;

2) taglierà una penna in presenza dell'alunno e poi ne farà tagliare subito una all'alunno, dicendogli quello che bisogna fare e come deve esser fatto, mentre lo riprenderà quando sbaglierà; userà questo procedimento durante otto giorni;

3) ne farà tagliare una allo scolaro accanto a lui, senza suggerirgli nulla.

Dopo gli farà rilevare e correggere gli errori che ha fatto.

Ciò farà fino a quando non saprà temperarla perfettamente.

Articolo 10 - Il controllo e la correzione della scrittura

273 Il maestro deve controllare ogni giorno tutti gli alunni che apprendono la scrittura, e più di una volta quelli che sono agli inizi.

Durante il controllo dovrà osservare se hanno tagliato bene la penna, se il corpo è nella posizione corretta, se il foglio è diritto e pulito, se impugnano bene la penna, se hanno i modelli di scrittura, se scrivono e se si impegnano a farlo bene, se procedono troppo velocemente, se scrivono diritto, se collocano bene e alla distanza dovuta tutte le lettere, se il corpo di tutte le lettere è uniforme, dello stesso tipo e se esse sono precise e ben proporzionate, se le parole e le righe sono troppo ravvicinate o troppo distanziate.

274 Il maestro correggerà ogni giorno la scrittura di tutti gli alunni, metà al mattino e metà al pomeriggio, senza mai mancarvi.

275 Egli si porrà dietro ogni alunno; per questo motivo i banchi degli alunni che imparano a scrivere saranno debitamente distanziati.

Si metterà alla destra dell'alunno a cui fa la correzione, farà rilevare gli errori che commette, sia nella posizione del corpo, che nell'impugnare la penna e nel formare le lettere e tutte le altre cose che è tenuto a far notare quando controlla e che sono qui appresso elencate.

276 Quando il maestro durante la correzione parlerà di aste, di piedi, di teste, di code, di membra e di corpo delle lettere, di separazione, distanza, spazio, altezza, larghezza; risvolti e semirisvolti, di filetti e di pieni, di maiuscole e di minuscole, spiegherà tutti questi termini tecnici, ognuno in particolare, chiedendone successivamente spiegazione agli alunni; per esempio, Cosa sono le aste di una lettera?

277 Il maestro esigerà l'attenzione degli alunni durante la correzione e sottolineerà con un piccolo tratto di penna i principali errori commessi.

278 Farà attenzione però a non segnalare all'inizio più di tre o quattro errori.

Infatti, se ne segnalasse troppi, confonderebbe gli alunni e rischierebbe di far dimenticare quanto ha loro insegnato, con la confusione che creerebbe nella loro mente per il gran numero degli errori eventualmente segnalati.

279 Nella correzione il maestro mostrerà il modo di scrivere le sillabe e le lettere, scrivendole lui stesso al margine o nella parte alta del foglio, per poterle far ripetere dagli alunni; farà poi eseguire una riga di ciascuna lettera e sillaba che avrà corretto e due righe di ciascuna parola.

Se il tempo per fare ciò in quella giornata non sarà sufficiente, li farà terminare il giorno successivo, prima della copiatura del modello.

Se poi questo tempo non bastasse ancora, li obbligherà ad eseguire queste lettere, sillabe e parole che mancano, una o due volte di seguito, durante il tempo dedicato alla scrittura.

280 Nel correggere la scrittura degli alunni il maestro non riscriverà sul loro foglio tutta la riga, né tutta la parola di più sillabe, ma si limiterà a scrivere la lettera che l'alunno avrà sbagliato.

Se ha fatto errori di congiunzione di lettere, scriverà le due lettere collegate o al massimo la sillaba.

281 Durante la revisione e la correzione della scrittura degli alunni, il maestro sarà attento ad avere sempre sotto controllo il resto della classe.

A questo scopo alzerà il capo di tanto in tanto per rendersi conto di quanto avviene in classe.

Se noterà qualcuno fuori posto, lo avvertirà a voce.

282 Porrà particolare attenzione agli alunni che hanno più bisogno di sorveglianza, cioè ai principianti ed ai negligenti.

Farà in modo che durante tutto questo tempo, nulla sfugga alla sua attenzione.

283 Nel controllare e correggere la scrittura degli alunni, il maestro starà attento a coloro che si esercitano nel fare i movimenti diritti e circolari; se la penna non esce correttamente dalle dita, la ricollocherà nella loro mano, dicendo cosa debbono fare per farla rimanere a posto; se, facendo questi movimenti, spostano il braccio, invece di allungare e di piegare solamente le dita; se hanno difficoltà a far scorrere le dita, non il braccio; se il pollice si sposta sempre per primo; se fanno questi movimenti a mano ferma; se facendoli, si appoggiano invece di farli con leggerezza.

Il maestro evidenzierà questi difetti ed indicherà i mezzi per correggerli, facendo vedere come piegare ed allungare le dita, come posare il braccio senza appoggiarlo troppo al banco, come scrivere da un capo all'altro del foglio toccandolo leggermente con la punta della penna e facendo scorrere il braccio da un capo all'altro, da sinistra a destra.

284 Al riguardo del movimento diritto, egli farà attenzione se essi procedono dritto dall'alto verso il basso; se tengono le dita rigide o flessibili quel tanto che serve a farlo bene; se tengono la penna sempre nello stesso modo, senza spostarla, sia andando verso l'alto che discendendo.

285 Al riguardo del movimento circolare, se essi lo cominciano con la stessa facilità sia dall'alto che dal basso, da destra e da sinistra; se tengono le dita troppo rigide ed il braccio come incollato al banco.

286 Il maestro, di tanto in tanto, controllerà questi due movimenti anche agli alunni del primo gruppo, per rendersi conto direttamente degli errori nei quali cadono al riguardo delle cose dette qui sopra ed indicare immediatamente i mezzi per correggersi.

287 Agli alunni del secondo e terzo gruppo, e anche di quelli successivi, il maestro farà notare tutti gli sbagli che riguardano il modo di scrivere bene le lettere.

Per esempio, se una b in carattere tondo fosse inclinata troppo da una parte o dall'altra, se non lo fosse affatto o se fosse gobba, se non avesse le giuste proporzioni, cioè l'altezza giusta, che è di due corpi di scrittura, cioè otto punte di penna; se ne avesse troppa; se non avesse la larghezza che deve avere in alto e in basso o se vi mancasse qualcosa o ve ne fosse di troppo, cioè, per esempio, se i pieni non fossero dove debbono essere o se non lo fossero i filetti.

Il medesimo controllo lo farà per tutte le altre lettere.

288 Segnalerà con un tratto di penna tutti gli errori commessi nella scrittura di ogni parte delle lettere.

Se per esempio la lettera b pendesse troppo dal lato destro, lo noterà con un tratto a destra, se a sinistra, con uno a sinistra.

289 Agli alunni del terzo gruppo e di quelli successivi farà notare tutti gli errori nei collegamenti delle lettere:

1° se li hanno fatti dove non andavano fatti;

2° se non li hanno fatti dove invece andavano fatti;

3° se li hanno iniziati nel punto sbagliato;

4° se sono troppo in alto;

5° se non sono sufficientemente alti;

6° se sono troppo sottili;

7° se sono invece troppo grossi;

8° se sono serpeggianti quando debbono essere circolari;

9° se sono diritti quando dovrebbero essere circolari;

10° se per farli non impugnano la penna come dovrebbero e se la girano invece di sollevarla.

290 Per far capire facilmente e meglio gli errori nello scrivere le lettere e le legature, il maestro, dopo averli indicati, chiederà agli alunni ciò che manca alla lettera o alla legatura che hanno scritto male, la forma che le lettere debbono avere e correggerà l'una e l'altra sulla lettera o legatura che l'alunno ha mal fatto.

Chiederà poi perché quella da lui tracciata è giusta e cosa c'era che non andava bene in quella dello scolaro; scriverà anche una o due lettere legate, sopra, tra le due righe, facendone poi ripetere qualcuna allo stesso modo e commentandone l'esecuzione.

291 Quando il maestro avrà insegnato o corretto qualcosa a un alunno dei primi tre gruppi, non lo abbandonerà subito a se stesso, ma gli farà ripetere davanti a lui quello che gli ha insegnato o riscrivere le lettere che gli ha corretto; lo osserverà sia per constatare se tiene la penna come gli ha mostrato e sia per vedere se esegue bene quello che gli ha insegnato, per potergli dire dove non fa bene.

Infatti, se lo lasciasse prima, l'alunno dimenticherebbe presto tutto ciò che gli è stato insegnato; inoltre, se non lo abbandona, accontenterà anche i genitori, perché l'alunno sicuramente riferirà loro che il maestro gli ha insegnato a scrivere stando vicino a lui, guidandogli personalmente la mano.

E così via.

292 Se l'alunno sbaglia la posizione delle lettere, il maestro traccerà due linee con la penna direttamente sulla riga dove l'alunno ha sbagliato, l'una dalla base della prima lettera scritta in modo corretto e l'altra sulla parte alta del corpo della lettera.

Gli dirà poi dove sta l'errore di posizione e quali sono le lettere che non stanno al loro posto.

Farà lo stesso quando le aste delle lettere non sono della medesima altezza o nella stessa posizione.

Per correggere l'errore di distanza tra le lettere, il maestro spiegherà la distanza che vi deve essere tra la lettera precedente e quella seguente e poi tirerà un trattino di penna dall'alto in basso nel punto in cui doveva iniziare la lettera seguente, che risulta o troppo staccata o troppo avvicinata alla precedente.

293 Per correggere l'errore di distanza tra le parole, sia che queste parole siano troppo staccate o troppo ravvicinate, il maestro traccera tra le parole una m che è formata da sette punte di penna, cioè lo spazio che deve esserci tra due parole separate da un punto.

294 Se vi è un punto, un punto e virgola o due punti egli traccerà due n, che contengono dieci punte di penna, corrispondenti alla distanza che debbono avere l'una dall'altra.

295 Per correggere l'errore di distanza tra le righe, il maestro farà quattro corpi di scrittura al margine del foglio, tra le righe che sono ravvicinate o distanziate troppo, per far notare all'alunno quale deve essere lo spazio effettivo tra le righe.

Il maestro scriverà, per esempio, quattro o, l'una sull'altra, equivalenti alla lunghezza di sedici punte di penna.

296 Per ottenere leggerezza e correggere la mancanza di scioltezza nella scrittura, il maestro baderà a che gli alunni non si appoggino sul foglio, ma che vi facciano scorrere leggermente la penna, quasi scivolandovi sopra e che non procedano con troppa lentezza.

297 Farà osservare che questo errore deriva dal tenere il braccio quasi incollato al banco, dal fatto che non piegano le dita e non lasciano la libertà di movimento che esse debbono avere, oppure dalla posizione troppo inclinata del corpo o addirittura ripiegata sul banco.

298 Per far in modo che un alunno corregga il difetto della lentezza nello scrivere, bisogna impegnarlo a scrivere velocemente, senza appoggiare il braccio sul banco, ma posando solo le estremità delle due dita di sostegno, senza preoccuparsi se scrivono bene o male le lettere, ma unicamente di fare acquistare scioltezza e disinvoltura.

299 Ad un alunno di indole vivace occorre solo fargli assumere l'esatta posizione della mano, del braccio e del corpo.

Dopo avergli indicato quello che deve fare, bisogna lasciarlo esercitare, controllandolo e moderandolo però, se è troppo veloce.

300 Per far acquistare scioltezza e disinvoltura a tutti gli alunni, il maestro insegnerà loro la maniera di passare da una lettera all'altra, come da una j ad una f, da una e ad una o, ecc., di seguito, senza staccare la penna; per correggere i difetti di mancanza di disinvoltura e di stacco fra le lettere, il maestro farà personalmente l'esempio davanti a loro di cosa vuole che facciano per correggerli, e poi farà loro ripetere quel che egli ha fatto e che essi avevano sbagliato.

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