Guida delle scuole cristiane

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La Santa Messa

366 Nelle scuole si farà in modo che tutti gli alunni possano assistere ogni giorno alla Santa Messa nella chiesa più vicina ed all'ora più comoda. ( RC 7,7 )

367 Il tempo più propizio per portare gli alunni alla Santa Messa è dopo le ore dieci e mezzo, in modo che, prima di andarvi, si possa aver il tempo di recitare la preghiera delle ore dieci.

368 Se non si può assistere alla Messa al termine dell'orario scolastico, si farà in modo di poterlo fare intorno alle ore nove.

Articolo 1 - L'uscita per recarsi a Messa. Il comportamento per la strada

369 Quando si farà ascoltare la Santa Messa al termine della scuola, gli alunni si disporranno come per l'uscita pomeridiana al termine della scuola, secondo quanto indicato al capitolo che tratta dell'uscita degli alunni.

370 Quando invece dovranno assistervi durante l'orario scolastico, usciranno dalla scuola, di seguito, per ordine di banco.

Il primo del banco avrà per compagno il secondo, il terzo il quarto, ecc.

371 Il maestro vigilerà perché tutti escano con modestia, serietà ed in silenzio.

372 Cammineranno per la strada e nella stessa chiesa in fila per due, di seguito, senza separarsi dal proprio compagno, fino al momento in cui si metteranno in ginocchio.

373 Il maestro starà attento a che camminino gli uni dietro gli altri, a distanza di soli due passi da quelli che sono davanti e baderà anche a che non facciano rumore e non parlino con i loro compagni.

374 Il maestro li invoglierà a dire il rosario o qualche altra preghiera, a voce bassa, con il loro compagno, per esercitarli ad avere più controllo su se stessi, ad essere più raccolti e modesti.

375 Il maestro eserciterà una particolare vigilanza sugli alunni durante questo tempo: sarebbe da augurarsi però che gli alunni quasi non si accorgessero di questa attenzione speciale.

376 Il maestro sarà di esempio agli alunni e, con la sua modestia e la sua serietà, mostrerà loro come debbono camminare.

377 Per poter meglio vedere i suoi alunni e rendersi conto del loro comportamento quando si recano alla Santa Messa, il maestro camminerà per strada dal lato opposto a quello degli alunni.

378 Egli non farà alcuna osservazione agli alunni per strada, ma le rimanderà all'indomani in classe, prima dell'uscita per la Santa Messa.

379 Si preoccuperà di tanto in tanto di dare gli avvisi agli alunni nella scuola quando si disporranno per uscire o mentre quelli delle altre classi stanno uscendo, indicando come si deve camminare per strada e come si deve stare in chiesa, sottolineando con motivazioni cristiane il dovere che essi hanno di dare edificazione alla gente.

380 Egli inoltre dirà loro che sarà intransigente nel punire più le mancanze di modestia e le colpe commesse per la strada che non quelle a scuola per via dello scandalo che si da a coloro che potrebbero vederli.

Articolo 2 - L'ingresso in chiesa

381 Il maestro starà attento a che gli alunni entrino in chiesa in silenzio e con particolare rispetto.

382 Sarà opportuno che egli entri sempre per primo, davanti a suoi alunni, lasciando al maestro che lo segue il compito di vigilare, oltre i suoi alunni, anche quelli che stanno ancora in strada.

383 È molto importante la vigilanza sul comportamento degli alunni, soprattutto all'ingresso in chiesa, per evitare che facciano rumore con i piedi o con la bocca, per farli camminare con modestia, a braccia conserte e nell'ordine indicato sopra, che debbono conservare anche per strada, senza confusione e chiasso.

384 Vi sarà un alunno, il "porta acqua benedetta", perché sarà incaricato di offrire l'acqua benedetta a tutti gli altri, uno dopo l'altro, all'ingresso e all'uscita dalla chiesa.

385 Costui entrerà per primo, riempirà di tanto in tanto il secchiello dall'acquasantiera e lo terrà in modo tale da permettere ai compagni di prenderla con facilità.

386 Il maestro non permetterà che gli alunni prendano l'acqua benedetta direttamente dall'acquasantiera, ma dal secchiello e con quella serietà e pietà che richiede questo atto.

387 Quando gli alunni avranno raggiunto il posto loro assegnato in chiesa, si metteranno subito in ginocchio, gli uni accanto agli altri.

388 Il maestro baderà anche che gli alunni siano ben ordinati in chiesa, due a due, gli uni dietro gli altri.

Ordinariamente saranno disposti in più file di due, secondo lo spazio disponibile.

389 Staranno seduti in modo tale che tutti quelli di una stessa fila, sia per lungo che per largo, stiano dietro l'uno all'altro e in linea dritta.

390 Se vi fossero delle colonne nello spazio occupato dagli alunni, per far in modo che ciascun maestro possa vedere e sorvegliare la sua classe, saranno disposti in modo tale che quelli di una medesima classe si trovino tra le colonne ed il muro.

391 Gli alunni saranno abituati a mettersi al posto da se stessi, senza che i maestri debbano intervenire direttamente.

Articolo 3 - Il comportamento degli alunni durante la Santa Messa

392 Il maestro della classe più bassa di ciascuna scuola si assicurerà che l'alunno incaricato dei rosari ne porti sempre alcuni in chiesa, per darli a coloro che non sanno leggere.

Vi saranno tanti alunni tra i più assennati incaricati di distribuirli, quante sono in chiesa le file di due.

393 A mano a mano che gli alunni si inginocchiano, l'incaricato dei rosari e i suoi aiutanti, li distribuiranno alle file rispettive, dalle prime alle ultime.

394 Essi li raccoglieranno al termine della Santa Messa, facendo attenzione a riprenderli tutti, senza perderne alcuno.

Se vi fosse qualcuno che non restituisse il rosario ricevuto, l'incaricato avviserà il maestro.

395 Il maestro avrà grande cura a che tutti quelli che hanno il rosario se ne servano per pregare il Signore per tutto il tempo e non per giocare.

396 Nei giorni dedicati ad imparare la recita del rosario, insegnerà loro come si tiene e lo farà tenere in modo che possa esser visto facilmente.

397 Coloro che sanno leggere disporranno del libro di pietà e delle preghiere in uso nelle Scuole cristiane per la S. Messa.

Il maestro veglierà affinché gli alunni non tengano altri libri durante questo tempo.

398 Quando gli alunni assistono insieme alla S. Messa nei giorni di scuola, non si metteranno in piedi quando il sacerdote legge il Vangelo, per evitare di far rumore e confusione.

Tuttavia il maestro raccomanderà loro di fare tre segni della Santa Croce sulla fronte, sulla bocca e sul petto all'inizio della lettura, quando si risponde Gloria tibi, Domine.

399 Se colui che serve la S. Messa dimenticasse di suonare il campanello per avvertire del momento della consacrazione, il porta acqua benedetta lo suonerà per lui.

Darà cinque o sei colpi di seguito quando il sacerdote stenderà le mani sul calice, per avvertire gli alunni che debbono disporsi all'adorazione del Signore.

All'elevazione dell'Ostia, suonerà in tre riprese, ciascuna volta cinque o sei colpi, ed anche all'elevazione del Calice.

400 Al suono del campanello che avverte di disporsi alla Consacrazione, coloro che seguono col libro lo metteranno sotto il braccio e coloro che hanno il rosario lo infileranno al braccio; tutti poi, anche il maestro, terranno le mani giunte sino a dopo l'elevazione del Calice.

401 Al suono del campanello per l'elevazione dell'Ostia e del Calice gli alunni faranno un leggero inchino con il capo e con il busto per adorare Nostro Signore nell'Ostia e il suo prezioso Sangue nel Calice.

Articolo 4 - Il comportamento del maestro durante la Santa Messa

402 Durante la S. Messa i maestri debbono vigilare gli alunni e tener d'occhio il loro comportamento, per impedire le mancanze che potrebbero commettere, le chiacchiere, lo scambio dei libri, i giochi di mano o altre leggerezze abituali tra i ragazzi.

403 Per impedire che gli alunni commettano queste o altre mancanze durante l'assistenza alla Santa Messa, si farà ricorso a tre mezzi:

a) obbligarli a tenere sempre il libro con le due mani, davanti agli occhi e a guardare sempre ad esso;

b) collocarsi in punti tali dai quali i maestri possano vedere facilmente in faccia gli alunni;

c) distanziarli il più possibile, tenendo presente lo spazio disponibile.

404 Quando i maestri conducono gli alunni alla S. Messa, debbono tener presente che non è per sé che vi assistono, ma per vigilare su di essi.

È questa l'unica cosa alla quale debbono pensare.

405 A meno di una grande necessità i maestri quando sono in chiesa non lasceranno mai il loro posto per rimproverare gli alunni se scherzano, né faranno loro delle minacce.

406 I maestri non avranno mai libri tra le mani durante questo tempo, contentandosi semplicemente di seguire il Santo Sacrificio.

407 Vigileranno inoltre perché gli alunni non portino in chiesa nulla di indecoroso o che possa distrarli dalla preghiera, come potrebbe essere il loro foglio degli esercizi di scrittura, e, se durante l'inverno portano uno scaldino, che lo posino accanto a loro senza toccarlo.

Articolo 5 - L'entrata in chiesa a Messa iniziata o già inoltrata

408 Quando gli alunni entreranno in chiesa a Messa già iniziata o già molto avanzata, qualora subito dopo non se ne celebrasse un'altra, si farà ascoltare loro quella parte e si rimarrà in chiesa tanto tempo quanto quello che sarebbe stato necessario ad ascoltarla per intero; se invece ce n'è un'altra immediatamente dopo, si assisterà per intero a questa.

409 Si farà in modo che gli alunni siano tutti in chiesa, in fila, al loro posto ed in ginocchio prima che inizi la Messa.

Per questo si prenderanno tutte le precauzioni necessarie, anche se si fosse obbligati ad inviare un alunno in chiesa per chiedere di anticipare un po' il suono della campana e ritardare un po' l'inizio della Messa.

Questo è molto importante e, in caso di necessità, è preferibile tralasciare la preghiera in classe piuttosto che l'assistenza alla S. Messa.

410 Quando non si potrà far assistere gli alunni alla S. Messa, si farà dire loro il rosario in classe.

Essi resteranno in piedi, alternandosi nel dire gli uni Ave Maria e gli altri Sancta Maria.

Articolo 6 - L'usata dalla chiesa

411 Quando gli alunni ritorneranno dalla chiesa a scuola, dopo il tempo di un Pater dalla fine della Messa, il Fratel direttore, l'ispettore o il maestro incaricato darà un segnale al quale tutti gli alunni si alzeranno.

Al secondo segnale tutti gli alunni della fila di una stessa classe faranno l'inchino e usciranno due a due, come sono entrati.

412 Al terzo colpo quelli della seconda fila di quella stessa classe faranno l'inchino ed usciranno per unirsi immediatamente alla prima fila della propria classe.

Si continuerà allo stesso modo, battendo cioè dei colpi con le mani fino a quando gli alunni di tutte le classi non siano usciti.

413 Quando gli alunni dalla chiesa si dirigeranno direttamente a casa, si faranno andare per due, come quando escono dalla scuola.

Il Fratello direttore, l'ispettore o uno dei maestri che è stato a ciò deputato, si fermerà sulla porta della chiesa per vigilare affinché gli alunni non facciano scherzi o chiasso per la strada, e per annotare quelli che ne fanno o si fermano per via.

414 Tutti gli alunni cammineranno in fila, due a due, sia per strada che in chiesa, distanziati di quattro passi gli uni dagli altri, per evitare il rumore, lo schiamazzo e la confusione.

415 I maestri istruiranno accuratamente gli alunni sul modo di entrare e di uscire dalla chiesa.

416 Si osserveranno le stesse disposizioni per impedire il disordine che potrebbe esserci all'uscita dalla scuola.

Articolo 7 - L'assistenza alla Messa parrocchiale e ai Vespri

417 Nelle parrocchie dove è possibile si assisterà con gli alunni alla Messa cantata.

Nelle domeniche e feste si assisterà anche ai Vespri con loro, dopo la lezione di catechismo nella chiesa più vicina e ( all'ora ) più comoda.

Spetta al Superiore dell'Istituto stabilire come bisogna regolarsi al riguardo.

418 I maestri spiegheranno agli alunni cosa è la Messa cantata della parrocchia, come bisogna assistervi e procureranno, se si tiene l'omelia, che l'ascoltino con molta attenzione e rispetto.

Inoltre ispireranno loro grande e particolare stima per tutte le funzioni liturgiche, soprattutto per quelle che si tengono nella loro parrocchia.

419 Per la Messa parrocchiale gli alunni si riuniranno nella chiesa, dove dovranno trovarsi prima dell'aspersione con l'acqua benedetta e rimanere fino al termine della Messa.

420 Se nella chiesa vi sono banchi riservati a loro, vi si siederanno, secondo l'ordine indicato dai loro maestri.

421 Per tutto il tempo in cui rimarranno in chiesa per la Messa parrocchiale ed i Vespri, staranno seduti, in piedi o in ginocchio, seguendo l'uso diocesano o parrocchiale.

Staranno comunque tutti in ginocchio dall'offertorio al prefazio, se non c'è offerta e fino all'offerta se essa c'è, per unirsi meglio durante questo momento all'intenzione del sacerdote ed offrire se stessi a Dio in atto di totale consacrazione.

422 Staranno in piedi durante il prefazio e, al canto del Sanctus, si metteranno in ginocchio per rimanervi sino al termine della Messa cantata.

423 Se non vi sono banchi disponibili per gli alunni, staranno in piedi quando i fedeli sono seduti, tranne all'offertorio.

I maestri presenti per la vigilanza si preoccuperanno che essi stiano ben in fila e in ordine.

424 Le domeniche e feste in cui si tiene il catechismo, si faranno assistere gli alunni ai Vespri nella chiesa più vicina e più comoda; si preferirà tuttavia una parrocchia ad una chiesa che non lo è.

Si avrà cura di partire prima per poter esser presenti fin dall'inizio dei Vespri.

425 Durante la Messa parrocchiale cantata e durante i Vespri, i maestri avranno sempre sotto controllo gli alunni, preoccupandosi che coloro che non sanno ancora leggere, recitino il rosario come fanno gli altri giorni, mentre quelli che sanno leggere abbiano sempre in mano il libro delle preghiere della Messa e quello dell'uffizio durante i Vespri, e che vi leggano per tutto il tempo.

426 All'uscita dalla chiesa, dopo la Messa cantata e i Vespri, si osserveranno le stesse disposizioni che si seguono all'uscita della Messa nei giorni di scuola.

427 Quando viene distribuito agli alunni il pane benedetto, l'incaricato dei rosari porterà un paniere per depositarlo; poi lo distribuirà a tutti i suoi compagni, uno dopo l'altro, quando lasceranno il loro posto per uscire.

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