Guida delle scuole cristiane

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Le preghiere

Articolo 1 - Le preghiere che si recitano in classe ogni giorno

330 Ogni mattina alle ore otto, quando comincia la scuola, al termine del suono della campanella, si farà il segno della santa Croce e si reciterà il Veni Sancte Spiritus, ecc.

Al pomeriggio si dirà in lingua francese Venez Saint Esprit, ecc., secondo quanto è indicato nel libro delle preghiere delle Scuole Cristiane.

331 Prima e dopo la colazione e la merenda, si reciteranno le preghiere dei pasti indicate nel medesimo libro.

332 Durante tutto il tempo della scuola, eccetto in quello del catechismo o delle preghiere, ci saranno sempre due o tre alunni, uno di ogni classe, che reciteranno il rosario alternativamente, in ginocchio, in un angolo della classe a ciò destinato.

333 Ad ogni ora si farà qualche breve preghiera che servirà al maestro per riflettere un po' su se stesso e sulla presenza di Dio e agli alunni per abituarli a pensare a Dio di tanto in tanto nel corso della giornata e disporli ad offrirgli le proprie azioni ed attirare su di esse la sua benedizione.

334 All'inizio di ogni lezione si farà qualche preghiera o qualche atto di devozione per domandare a Dio la grazia di ben studiarla ed apprenderla.

335 Tutti i giorni si reciterà a scuola la preghiera del mattino e della sera, alle ore dieci e tre quarti se gli alunni ascoltano la S. Messa nella mattinata, alle ore dieci, invece, se la si fa ascoltare loro al termine della scuola.

336 La preghiera della sera sarà recitata alle quattro e mezzo, al termine dell'orario pomeridiano.

In inverno però, cioè dal 15 novembre al 15 gennaio, sarà anticipata alle ore quattro.

Articolo 2 - La riflessione del mattino e l'esame di coscienza del pomeriggio

337 Ogni giorno di scuola della settimana si leggeranno cinque pensieri per la riflessione durante la preghiera del mattino.

Essi saranno ripetuti tutti i giorni, facendo una breve pausa dopo ognuno di essi.

L'alunno che intona le preghiere, dopo averli letti tutti, ne ripeterà uno che sarà oggetto di particolare attenzione durante quella giornata.

Seguirà una pausa lunga lo spazio di un Miserere, durante la quale ciascun maestro farà una breve esortazione agli alunni della sua classe sul soggetto della riflessione, adattandosi al gruppo dei suoi alunni.

338 Le cinque frasi saranno lette in ordine ed ognuna di esse servirà da soggetto di riflessione per ciascuno dei cinque giorni di scuola della settimana.

339 Se dovesse capitare una vacanza di lunedì, martedì o mercoledì, nei due giorni di scuola, il maestro farà delle considerazioni sulle due prime riflessioni e il giovedì sulla terza.

Se la vacanza capita di venerdì o di sabato, il maestro tratterà il giovedì la quarta riflessione e il giorno seguente non di vacanza, la quinta.

Se vi sono due giorni di vacanza durante la settimana, tralascerà di parlare sulla prima riflessione; se ve ne fossero tre, tralascerà di farlo sulle prime due.

340 Durante la preghiera della sera si farà un esame di coscienza al riguardo delle mancanze più comuni che possono commettere gli alunni.

L'esame è diviso in quattro parti, ognuna delle quali comprende cinque punti.

341 Ogni giorno si leggerà una sola di questi parti, che sarà ripetuta per tutta la settimana, in modo da distribuire le quattro parti in quattro settimane successive, ricominciando da capo dopo la 4a settimana.

342 Al riguardo poi dei cinque punti di ogni parte che si legge durante la settimana, si osserverà lo stesso ordine e si faranno le stesse cose raccomandate al riguardo delle cinque riflessioni della preghiera del mattino.

343 Così ciascun giorno di scuola della settimana, ognuno dei maestri spiegherà nella sua classe uno dei cinque punti della parte dell'esame di coscienza letto in quella settimana e farà conoscere dettagliatamente agli alunni le mancanze che possono commettere al riguardo, senza mai dire, però, se siano colpe gravi o veniali.

Cercherà invece di ispirare in loro un grande orrore per il male ed indicherà i mezzi per evitarlo.

Articolo 3 - Le preghiere che non si recitano quotidianamente in classe

344 Il sabato o la vigilia di una festa della Madonna, dopo la preghiera della sera, si reciteranno in classe le litanie della S.S. Vergine.

345 La vigilia delle festività del Natale, dell'Epifania e della Purificazione, al termine della preghiera, si diranno le litanie del Bambin Gesù.

346 La vigilia della festività della Circoncisione si reciteranno le litanie del Santo Nome di Gesù; la vigilia della festività di S. Giuseppe si diranno le litanie di questo santo.

Si seguirà quanto è riportato sul libro delle preghiere in uso nelle scuole cristiane.

347 Durante l'ottava del SS. Sacramento e il lunedì e martedì prima della Quaresima, si manderanno per mezz'ora, due alunni alla volta, uno di ogni classe se queste sono due, o tre alla volta, se queste sono tre, nella chiesa più vicina, dove è esposto il SS. Sacramento, che adoreranno in ginocchio per tutto il tempo.

348 Nei giorni delle Quattro Tempera, di S. Marco e delle Rogazioni, dopo la preghiera del mattino e prima di quella che precede la colazione, si reciteranno le litanie dei Santi per le necessità della Chiesa e di coloro per i quali essa prega quel giorno, per i sacerdoti e gli altri ministri della Chiesa che dovranno ricevere l'Ordine il sabato seguente.

349 Quando nella scuola si udrà il suono del campanello che accompagna il viatico che si porta ai malati, tutti gli alunni si metteranno in ginocchio e per conto proprio faranno un atto di adorazione al SS. Sacramento sino a quando il maestro farà segno di alzarsi.

350 Alla morte di un maestro, al termine della preghiera sia del mattino che della sera, si pregherà per le anime del purgatorio e, prima della benedizione, si reciterà il De profundis; colui che intona dirà un versetto e gli altri quello seguente.

Al termine di questo salmo, il recitatore dirà l'orazione Inclina Domine, per il riposo della sua anima.

351 Quando muore un alunno che abbia almeno sette anni, il primo giorno di scuola dopo il suo decesso, in tutte le classi della scuola si reciteranno il salmo Deprofundis e l'orazione Inclina Domine per il riposo della sua anima.

352 In questa come in altre occasioni non si faranno recitare a scuola né si aggiungeranno altre preghiere non previste nel presente articolo, senza l'autorizzazione del Fratello Superiore dell'Istituto, il quale, per qualche necessità pubblica o per i bisogni dell'Istituto, potrà far aggiungere al termine della preghiera, le litanie della SS. Vergine o qualche altra breve preghiera, ma solo per un certo periodo.

Articolo 4 - L'atteggiamento del maestro e degli alunni durante le preghiere e le modalità a cui attenersi

353 Durante la recita delle preghiere, come in tutte le altre occasioni, il maestro farà le stesse cose che esige dai suoi alunni.

Per questo motivo, durante le preghiere all'inizio della scuola, le preghiere del mattino, come quelle della sera al termine della scuola e quelle che si fanno prima di recarsi alla Messa, resterà sempre in piedi davanti alla cattedra, in atteggiamento esteriore raccolto, serio e composto, con le braccia conserte e con modestia, in modo da dare l'esempio ai suoi alunni di come debbono atteggiarsi durante la preghiera. ( RC 21,9 )

354 Gli alunni staranno sempre in ginocchio, le braccia conserte, il busto eretto e gli occhi bassi.

355 Il maestro sorveglierà perché gli alunni non si muovano, non cambino posizione, non appoggino i gomiti o le braccia ai banchi, né davanti né dietro e non si siedano sui talloni; che non girino la testa per guardare dietro o davanti, e soprattutto che non si tocchino.

Questo non avverrà se il maestro controllerà che tutti tengano le braccia conserte.

356 Durante le altre preghiere che si recitano in comune a scuola, il maestro e gli alunni resteranno seduti al proprio posto con le braccia conserte e in atteggiamento raccolto come è detto qui sopra per le preghiere del mattino e della sera.

357 In ogni scuola vi sarà un alunno della classe principale incaricato di iniziare le preghiere che si recitano a scuola.

Poiché svolge questa funzione sarà chiamato recitatore delle preghiere.

Egli enuncerà i titoli degli atti, delle riflessioni e dell'esame, del Veni Sancte e Venez St.-Esprit che si suoi recitare all'inizio della scuola; dirà soltanto i versetti, le orazioni e L'Ave Maria fino a Santa Maria; delle Litanie egli dirà Kyrie eleison, a cui gli altri risponderanno Christe exaudi nos, dirà poi tutte le invocazioni alle quali gli altri risponderanno misererò o ora prò nobis; al termine dirà da solo l'orazione.

358 Il recitatore avrà cura di enunciarle con voce alta e chiara, in modo che gli altri compagni possano udire distintamente tutto ciò che dice, fino all'ultima sillaba.

359 Il recitatore osserverà tutte le pause; il maestro tuttavia starà attento a non farlo gridare né a fargli usare un tono troppo alto, come pure a che gli altri alunni le recitino con tono più basso di lui, ma sufficientemente alto, in modo da essere uditi distintamente.

360 Tutti gli alunni seguiranno sul libro delle preghiere, in modo da non anticipare o posticipare il recitatore; faranno le pause con lui e nello stesso tempo, in modo da non fare confusione.

361 Gli alunni si disporranno per la recita delle preghiere appena la campanella della scuola avrà cominciato a suonare ed il recitatore comincerà ad intonare appena avrà finito di suonare.

Faranno il segno di croce tutte le volte che diranno In nomine Patris o Au nom du Père e nella benedizione Padre, Figlio e Spirito Santo; si batteranno il petto all'atto di contrizione: Per mia colpa.

362 Durante le preghiere il maestro non parlerà con gli alunni, né ad uno in particolare né a tutti insieme, né per richiamarli né per nessuna altra ragione.

363 Durante le preghiere, per nessun motivo il maestro darà castighi.

Se nota che qualcuno debba essere ripreso e merita un castigo, vi procederà in un altro momento. ( RC 8,7 )

364 Si asterrà anche da tutto ciò che potrebbe distogliere l'attenzione dalla preghiera ed essere causa di distrazione, come sarebbe spostarli di posto, ecc.

365 La principale preoccupazione di un maestro nel tempo della preghiera sarà quella di vigilare con grande cura su tutto ciò che avviene in classe; anche su se stesso, anzi molto di più che negli altri momenti, per non lasciarsi andare a qualche leggerezza o fare qualcosa fuori luogo.

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