Meditazioni per le domeniche dell'anno

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MD 30

Lunedì di Pasqua

Come dobbiamo comportarci quando conversiamo con gli altri

1 Una delle prime cose che deve fare chi è risorto con Gesù Cristo e che vuole condurre una vita nuova ( Col 3,1 ) è regolare bene la sua conversazione, rendendola santa e piacevole a Dio perché capita molto spesso che è durante questi colloqui che si commettono molti errori anche considerevoli, soprattutto tra quelli che vivono in Comunità.

Ne consegue che una delle cose a cui dobbiamo badare di più è controllare bene le nostre conversazioni perché non risultino nocive.

Per riuscirvi non c'è nulla di meglio da fare che prendere come modello quella che Gesù Cristo ebbe con i due discepoli che andavano ad Emmaus ( Lc 24,13-35 )e anche quella che i discepoli ebbero tra di loro, prima che Gesù Cristo si unisse ad essi e dopo che li lasciò.

Avete mai pensato a prendere Gesù Cristo come vostro modello nelle conversazioni e nei momenti di ricreazione?

In questi momenti di svago cercate, innanzi tutto, di edificarvi scambievolmente?

Al termine di essi vi sentite ardenti di amore divino, come avvenne ai discepoli che andavano a Emmaus, meglio istruiti sui vostri doveri e incoraggiati a praticarli?

L'argomento dei loro discorsi, è quello che preferite?

Le loro massime e la loro pratica forniscono spesso gli argomenti ai vostri discorsi?

Se farete così, riuscirete a mettere a profitto anche i momenti che l'obbedienza vi accorda per riposarvi dalle vostre fatiche e per prendere un po' di svago.

2 Per conformare la vostra conversazione a quella dei due discepoli e a quella che Gesù Cristo ebbe con loro, è bene che conosciate innanzi tutto l'argomento da essi discusso.

Parlavano sicuramente di cose buone: di ciò che era avvenuto a Gerusalemme alla morte di Gesù Cristo, delle sue sante azioni, dei suoi miracoli, della sua vita ammirabile che gli procurò tanti onori da parte delle folle che lo consideravano un grande profeta e addirittura quel Messia che doveva liberare Israele.

Parlavano anche delle dicerie che s'erano diffuse intorno alla sua Risurrezione.

Argomenti di questo genere debbono ordinariamente costituire l'oggetto delle conversazioni dei religiosi, soprattutto di quelli che vivono insieme in Comunità.

Poiché essi si sono ritirati e allontanati dal mondo, è ovvio che i loro discorsi debbano essere molto diversi da quelli dei mondani, perché sarebbe proprio inutile essersi allontanati dal mondo con il corpo e averne conservato lo spirito.

La conversazione è il modo più immediato per rivelare questa differenza.

3 I buoni effetti che la conversazione di quei due discepoli produsse in essi furono: dapprima che Gesù Cristo si unì ad essi.

Questo è anche il frutto che possiamo ricavare dalle nostre conversazioni, se però Gesù è in mezzo a noi.

In secondo luogo che il loro cuore s'infiammò tutto per la pratica del bene e arse di amore divino.

I buoni discorsi che facciamo durante le ricreazioni possono anch'essi produrre questo effetto, difatti capita spesso di venirne via ardentemente animati a compiere il bene.

In terzo luogo avverrà che, come Gesù Cristo fu molto contento di intrattenersi con i due discepoli ( difatti entrò nella loro casa, per rimanere con loro ), così si compiacerà di stare con voi, se dimostrate di essere contenti di parlare di lui e di ciò che può portarvi a lui.

Il quarto, infine, è che Gesù Cristo diede loro il suo Corpo santo: ed ecco che lo riconobbero.

Potrete godere anche voi di una gioia simile, se parlate volentieri di argomenti che riguardano la pietà, perché allora Gesù Cristo si compiacerà di stare in mezzo a voi, si darà a voi e vi comunicherà il suo spirito.

Tutto questo avverrà se parlerete di lui e di ciò che lo riguarda, e se imparerete a conoscerlo e ad assaporare la bontà delle sue massime.

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