Meditazioni per le domeniche dell'anno

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MD 31

Martedì di Pasqua

La pace interiore e i mezzi per conservarla

1 Gesù Cristo, apparendo ai suoi discepoli il giorno della Resurrezione, disse loro: la pace sia con voi, per farci sapere che uno dei principali segni distintivi per capire se una persona conduce una vita nuova, interiore e spirituale e che è risuscitata con Gesù Cristo, è se questa persona ha il cuore in pace.

Ci sono molte persone che sembrano spirituali, che godono la pace interiore, ma non è verò.

Si deve dire di esse quello che dice Geremia, che esse desiderano la pace, ma che essa non si trova in loro ( Ger 6,14 ).

In apparenza queste persone sono le più pie e le più devote del mondo; parlano molto bene e volentieri delle cose interiori; godono spesso della presenza di Dio durante l'orazione.

Ma provatevi a dir loro una parola più forte di un'altra; fate qualcosa che dia loro fastidio ed eccole subito sconcertate.

Perdono la pace perché la loro virtù non ha affatto basi solide ed esse non hanno lavorato vigorosamente a distruggere i moti della natura.

Appartenete anche voi a questo numero?

Bisogna appartenere più saldamente e più veramente a Dio.

2 È certo che la vera pace interiore procede dalla carità e che nulla è più capace di distruggerla della perdita della carità e dell'amor di Dio.

Ascoltiamo san Paolo ( Rm 8,35 ): Chi ci separerà dunque dalla carità di Cristo?

Forse la tribolazione, cioè le sofferenze sia interiori che esteriori?

Forse l'angoscia, cioè tutto ciò che può recare qualche dispiacere, come la lontananza o la privazione di qualcosa a cui si tiene tanto?

Forse la fame, perché vi tocca vivere in una casa povera dove anche il cibo è scarso?

Forse la nudità, perché siete costretti a portare abiti lisi e rappezzati, per cui provate vergogna a comparire nel mondo?

Forse qualche pericolo a cui vi sentite esposti e che può farvi perdere l'incolumità o addirittura la vita?

Forse qualche persecuzione che potrebbe sopraggiungere sia alla Comunità che a voi personalmente, come le ingiurie e gli oltraggi che potreste ricevere?

Forse la spada, cioè la calunnia di cui potreste essere oggetto o qualche duro rimprovero che avete dovuto subire per una colpa che non avete commesso?

Nulla di tutto ciò potrà farvi perdere la pace interiore, se essa è vera; perché nulla di tutto ciò ha il potere di farvi perdere la carità.

Credete di avere questa disposizione di animo?

Se non l'avete, cercate di acquistarla, facendo continuamente violenza a voi stessi.

3 San Paolo, con queste spiegazioni, vuol farci capire che né questi mali, né altri del genere, potranno mai farci perdere la carità e la pace interiore.

Vuole anche farci capire che dobbiamo essere pronti a mortificarci e ad accettare di essere mortificati dagli altri in qualsiasi momento per amor di Dio, sia interiormente che esteriormente, e che dobbiamo perfino essere disposti ad essere considerati e a considerare noi stessi come pecore destinate ad essere sgozzate ( Rm 8,36 ) che si lasciano conficcare il coltello nella gola senza lamentarsi e senza manifestare nulla.

Perciò, dice ancora san Paolo: In mezzo a tutti i mali che potrebbero farvi, dovete restare sempre vittoriosi con l'aiuto di colui che vi ha amato, cioè Gesù Cristo, perché né la morte, né la vita, né creatura alcuna, potranno mai separarvi dalla carità di Dio, che vi unisce a Gesù Cristo Nostro Signore ( Rm 8,37-39 ).

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