Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 81

Sant'Ambrogio arcivescovo di Milano (340-397)
7 dicembre

1 Sant'Ambrogio era governatore di provincia quando miracolosamente e per ispirazione divina fu eletto vescovo di Milano.

Era entrato nella sala dove si svolgeva l'assemblea dei vescovi della Provincia solo per impedire agli ariani, che volevano nominare uno della loro setta, di provocare disordini.

Egli fece di tutto per opporsi alla sua elezione, ma non ci riuscì.

Allora cercò di perdere completamente lo spirito secolare: abbandonò ogni pubblico incarico e tutto ciò che possedeva e distribuì tutti i suoi beni ai poveri e alla Chiesa.

Fece queste rinunzie per imitare gli Apostoli che avevano lasciato tutto per seguire Nostro Signore ( Mt 4,22 ) e predicare il suo Vangelo.

Lo spirito di povertà, di cui era pieno questo santo prelato non appena fu consacrato vescovo, gli ispirò un grande amore per i poveri e, per soccorrerli, vendé, in un momento particolarmente difficile, persino i vasi sacri.

Per appartenere completamente a Dio, bisogna cominciare a essere povero.

Bisogna avere per la povertà quell'amore che i mondani hanno per la ricchezza: è il primo passo che Gesù Cristo ci chiede se vogliamo imboccare la via della perfezione.

Amate davvero la povertà?

E, per darne prova, siete contenti di essere sprovvisti di qualche cosa, anche se necessaria?

Mettetevi alla prova su questo argomento.

2 L'eloquenza di sant'Ambrogio, durante il suo episcopato, da naturale divenne celestiale, anzi divina.

Essa gli servì moltissimo per convertire le anime e nulla poteva resistergli.

Fu questa eloquenza che, con l'aiuto di Dio, gli diede la forza di convertire sant'Agostino e, da manicheo testardo, di trasformarlo in uno dei più grandi Dottori della Chiesa.

Fu per questa eloquenza che gli eretici lo temevano e non osavano attaccarlo perché lui da solo era capace di confonderli tutti, unendo all'eloquenza e alla pietà una forza e una fermezza meravigliosa, sostenuta da uno straordinario disinteresse.

A voi non dovrebbe servire una simile eloquenza; è piuttosto il suo zelo apostolico che dovete imitare, se volete lavorare con frutto alla salvezza delle anime.

Chiedete spesso a Dio la grazia di toccare i cuori come faceva lui; è questa la grazia propria del vostro stato; perché servirebbe molto poco a quelli che istruite se - come afferma san Paolo a proposito degli ebrei - i loro spiriti rimanessero ciechi e induriti, dopo tante istruzioni; e se, dopo aver loro annunziato tante volte le verità evangeliche, un velo restasse sempre sui loro cuori ( 2 Cor 3,14-15 ).

3 Sant'Ambrogio riportò meravigliosi successi nel lavoro intrapreso per ristabilire la disciplina ecclesiastica, eliminando molti abusi che si erano infiltrati nella sua regione.

A questo scopo portò la fermezza episcopale a un livello così elevato che resistette perfino agli imperatori, quand'essi si opponevano ai suoi progetti.

Per dare un solido fondamento al ristabilimento della disciplina, chiese e ottenne che i Concili interdiocesani, ai quali prese parte, emanassero precise disposizioni a questo proposito.

Egli stesso ne compilò diverse nei Concili della sua diocesi, perché servissero a conservare il bene che vi aveva operato con il suo zelo.

Perché il vostro zelo sia di giovamento agli altri, esercitatelo dapprima dentro di voi e della vostra Comunità.

A questo scopo e per quanto vi concerne, vegliate su di voi, senza perdonarvi il minimo sbaglio, per non lasciarvi sfuggire nulla che dispiaccia, anche poco, a Dio.

Se cadete, dovete infliggervi una penitenza capace di portarvi rimedio.

Dovete anche, mossi dallo zelo per la disciplina, fare di tutto per stabilire e conservare la regolarità nella vostra Comunità, perché diventi un paradiso terrestre, regno di carità e di pace.

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