Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 95

Santa Genoveffa ( 420-500 )
3 gennaio

1 Santa Genoveffa, ben disposta e ricolma di grazie, si consacrò a Dio fin dalla più tenera infanzia, seguendo il consiglio di san Germano vescovo di Auxerre che approvò il voto di perpetua verginità che aveva pronunciato alla presenza del vescovo di Chartres.

In seguito si dedicò completamente alle opere di pietà e alla preghiera, tanto che la sua vita era un'orazione continua.

Per prepararsi degnamente al giorno festivo, trascorreva nell'esercizio dell'orazione la notte che lo precedeva, eccitandosi per acquistare un fervore straordinario che cercava di raggiungere durante questo giorno e in quello delle altre feste.

Così vivevano i Santi: fuggivano la conversazione con gli uomini prediligendo quella con Dio ( Fil 3,20 ).

Vi sentite portati a questo genere di vita?

È vostro dovere essere assidui alla preghiera; dovete amarla per ottenere le grazie necessarie al vostro stato, sia per santificarvi ancor più, sia per portare gli altri alla santità.

Siatene certi: più pregherete, meglio compirete il vostro dovere.

Da soli non riuscirete mai a salvare le anime: rivolgetevi dunque a Dio per ottenere da lui ciò che, per professione siete obbligati a dare agli altri.

Dio - come scrive san Giacomo - è il Padre della luce e da lui ci viene ogni dono perfetto, ( Gc 1,16-17 ) cioè tutto ciò che ci è necessario per salvarli.

Chiedete insistentemente a Dio questo spirito di preghiera.

2 La preghiera è poco efficace se non è sostenuta dalla mortificazione ( Mt 17,21 ).

Santa Genoveffa riusciva a unire l'una all'altra, perciò otteneva facilmente da Dio quanto gli domandava.

Di solito prendeva il cibo due volte alla settimana; non mangiava mai carne e spesso rimaneva sveglia durante tutta la notte.

Le sue austerità erano così grandi che il suo corpo era ridotto a una larva, tanto lo trascurava.

Convinciamoci che anche noi non possiamo accrescere la nostra pietà, se trascuriamo la penitenza.

i nostri sensi, a loro volta, vogliono sempre godere: come potremo vivere appieno il nostro cristianesimo senza tenerli a bada, senza contrastare le loro inclinazioni?

L'ha già detto san Paolo: la carne ha desideri contrari allo Spirito; queste cose si oppongono a vicenda ( Gal 5,17 ), si fanno cioè continuamente guerra, per cui spesso succede che non facciamo quello che pur vorremmo fare.

Ma - aggiunge l'Apostolo - se vogliamo riuscire, camminiamo secondo lo Spirito ( Gal 5,25 ) e facciamoci guidare da lui e non dai sensi.

Quanta cura mettete per vivere così?

Fate di tutto per padroneggiare i vostri sensi?

Se cominciate a cedere, sarà poi molto difficile riacquistare il dominio su di essi: vigilate continuamente, perché non si può essere, al tempo stesso, cristiani e sensuali.

3 La ricompensa che santa Genoveffa ricevette per il suo eroismo e la sua grande pietà fu di essere tormentata da lunghe e frequenti malattie, da sofferenze e persecuzioni considerevoli durante tutta la vita.

Straordinarie calunnie di cui fu vittima, accrebbero ancora più queste sofferenze fisiche; seguendo l'esempio di san Paolo, lei se ne vendicò con ringraziamenti e preghiere a Dio per chi la perseguitava e la calunniava ( 1 Cor 4,12-13 ).

Era convinta che Dio ricompensa così i suoi Santi durante questa vita, come afferma Gesù nel Vangelo dicendo che essi debbono considerarsi più felici ( Mt 5,11-12; Lc 6,22-23 ) che se possedessero tutti i tesori immaginabili.

I servi di Dio sono sempre felici perché, vivendo così, rassomigliano maggiormente a Gesù e agli altri Santi.

Anche noi dobbiamo aspettarci di essere trattati male, pur avendo consacrato tutta la nostra vita a Dio.

Ma è così che troveremo Dio e, possedendo Dio, la sua santa pace trionferà nei nostri cuori, come è appunto successo a santa Genoveffa che, in mezzo alle sue sofferenze, era arrivata al complesso possesso di Dio.

Confessate spesso a Dio che siete disposti ad accettare con piacere qualsiasi sofferenza vi manderà.

Non lamentatevi di ciò che si dirà e si farà contro di voi; con il vostro silenzio e con la vostra pazienza, fate capire a tutti che siete contenti e che siete disposti a sopportare tutto per amore di Dio.

Soffrire molto e soffrire con gioia è il modo migliore per acquistare e conservare il divino amore.

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