Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 132

San Norberto ( 1082-1134 )
6 giugno

1 Fin da ragazzo san Norberto visse alla corte imperiale; prevenuto dalla grazia divina, si sentì preso da un movimento straordinario dello spirito di Dio.

Abbandonò allora la corte, diede un addio definitivo al mondo e abbracciò la vita ecclesiastica, dove diede cospicui esempi di virtù, più con i fatti che con le parole, perciò le sue prediche producevano immensi frutti di bene e guadagnavano molte anime a Dio.

Voi siete, per vocazione, chiamati a istruire i ragazzi; dovete perciò essere fortemente animati dallo spirito cristiano, per poterlo infondere in essi; dovete anche avere un aspetto esteriore edificante, per servire da modello ai vostri alunni.

Essi, per potervi imitare, debbono vedervi raccolti e modesti; debbono anche vedere in voi la saggezza che li guiderà nella loro vita e la pietà che li animerà in chiesa e durante le preghiere.

2 Lo spirito divino che animava questo Santo gli fede abbandonare i suoi benefici, vendere il suo patrimonio e distribuire il ricavato ai poveri.

condusse anche una vita molto austera e si scelse alcuni compagni che andavano a predicare di città in città e di villaggio in villaggio, come facevano i settanta discepoli di Gesù ( Lc 10,1 ).

Vivevano tutti come lui, in una grande austerità e mortificazione del corpo; camminavano scalzi, mangiavano una volta al giorno, astenendosi completamente dalla carne.

La loro vita trascorreva nella pratica dell'obbedienza, della preghiera, della mortificazione e della predicazione del Vangelo.

È con questi mezzi che san Norberto fondò il suo Ordine, al quale accorsero numerosi Religiosi che operarono un gran bene nella Chiesa.

Il fine del vostro Istituto è molto simile a quello dell'Ordine premostratense, perché anche voi dovete annunciare ai poveri le verità evangeliche.

Adoperate, allora, i mezzi di cui si è servito questo Santo, che sono l'orazione e la mortificazione.

3 Lo straordinario digiuno e le virtù eminenti di san Norberto, lo fecero elevare, nonostante la sua decisa opposizione, alla dignità episcopale.

Una volta Vescovo, dichiarò guerra aperta al vizio, rimproverando arditamente quelli che vi si abbandonavano scandalosamente.

Ma non tutti accolsero bene le sue premure pastorali: alcuni, ormai empi e libertini, non sopportando che qualcuno si opponesse alla loro vita disordinata, si offesero e giurarono di ucciderlo.

Sfuggito a questo pericolo, combatté un eretico che negava la reale presenza di Gesù nell'eucaristia e distrusse il suo errore.

Non è forse compito del Vescovo opporsi ai vizi e conservare la fede in tutto il suo vigore e nella sua saldezza?

questo dovete fare anche voi e non potete assolutamente dispensarvene, se intendete compiere generosamente il vostro ministero.

Dovete impedire che i vostri alunni si abbandonino ai vizi e al libertinaggio e fare in modo che imprimano nel loro spirito in modo deciso e saldo, le verità della nostra fede che sono il fondamento della nostra Religione.

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