Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 189

San Martino di Tours ( 315 - 397 )
11 novembre

1 Martino era ancora molto giovane quando abbracciò la carriera militare, dove rimase fino a quarant'anni; però la sua prima preoccupazione fu di arruolarsi nella milizia cristiana più che in quella imperiale.

Era nato da padre idolatra e aveva solo undici anni quando si presentò in chiesa per essere iscritto tra i catecumeni.

Da allora consacrò interamente la sua vita alla pietà e al servizio di Dio e in modo così eccellente che si fece ammirare per la sua virtù, anche da quelli che avevano già ricevuto la grazia battesimale.

Aveva soprattutto una grande tenerezza per i poveri.

Era ancora nell'esercito, quando incontrò un povero nudo che gli chiese qualcosa per coprirsi; egli allora tagliò in due il suo mantello e gliene diede metà.

La notte successiva, per testimoniargli che riconosceva quel dono come fatto a sé, gli apparve Gesù rivestito della metà del suo mantello e disse; Martino ancora catecumeno mi hai ricoperto con questo mantello.

Voi pure siete arruolati nella milizia di Gesù Cristo e vi siete messi al suo servizio: ebbene, avete a cuore questo dovere come lo aveva san Martino? Siete caritatevoli con i poveri come lo era lui, che era ancora catecumeno?

Voi state tutti i giorni con i poveri che Dio vi ha incaricato di rivestire di Gesù Cristo e del suo spirito: prima di darvi a questo santo ministero, avete pensato di rivestirvene voi stessi ( Rm 13,14 ) per essere in grado di comunicare loro questa grazia?

Perché - dice san Paolo - nessuno sa cos'è lo spirito di Dio: a noi Dio l'ha rivelato per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità nascoste di Dio ( 1 Cor 2,10-14 ).

Pregate dunque lo Spirito di farvi riconoscere i doni che Dio vi ha dato ( 1 Cor 2,12 ), come dice san Paolo, in modo che poi possiate annunciarli ai vostri alunni, non con i discorsi di cui si serve la saggezza umana, ma con quelli che lo Spirito di Dio ispira ai suoi ministri ( 1 Cor 2,4.13 ).

2 Lasciato l'esercito, Martino andò a trovare sant'Ilario vescovo di Poitiers, e costruì presso questa città un monastero dove si ritirò con un buon numero di Religiosi e condusse una vita molto austera e molto devota in un completo allontanamento dal mondo.

Tranne chi era incaricato delle provviste, tutti gli altri vivevano in totale isolamento, avendo rotto ogni rapporto con il mondo.

Fu in questo luogo ritirato che Martino si diede tutto a Dio, applicandosi all'orazione con molto fervore e vivendo continuamente alla presenza di Dio.

È proprio nel ritiro che si impara a trovare Dio; è lì che si può godere della sua divina presenza, perché, completamente separati dal mondo, si ha maggiore facilità di unirsi a lui nella santa orazione.

Servendosi di questi mezzi, san Martino si preparò a compiere grandi cose: soprattutto a riempirsi dello Spirito di Dio e dello zelo che gli erano necessari nel suo lavoro che fu così utile per le anime.

A voi servono sia l'uno che l'altro mezzo; scegliete, dunque, la vita ritirata e lontana dal chiasso del mondo, nel quale non si trova né l'uno né l'altro, perché il mondo - dice il Divino Maestro - non può ricevere lo Spirito di verità, perché non lo conosce ( Gv 14,17 ) e perché le massime e le pratiche che lo Spirito di Dio ispira sono completamente opposte a quelle del mondo.

3 Il frutto che produsse la vita ritirata di san Martino fu che Dio lo destinò e il clero e gli abitanti di Tours lo scelsero come loro vescovo.

In questo santo ufficio egli esercitò il suo zelo per distruggere il culto idolatrico che era ancora in pieno vigore in Francia, i cui re non erano ancora cristiani.

Egli sapeva bene che è Dio a dar vita alla sua Religione, pur servendosi degli uomini come ministri per annunciarla e diffonderla.

È per questo motivo che pregava e digiunava senza interruzione, e non smetteva mai di dedicarsi a Dio.

Vigilava infaticabilmente su tutti i bisogni della sua Chiesa, ritenendosi obbligato dinanzi a Dio a provvedervi.

Sapeva che un Vescovo ha due doveri da compiere: domandare a Dio la salvezza delle anime ed eseguire i suoi ordini per conseguirla.

A questo fine san Martino divideva il suo tempo così:

1° teneva buona parte del suo tempo le mani alzate al cielo per attirare le grazie e le benedizioni di Dio per convertire le anime;

2° si dedicava con tanto zelo e assiduità a questo impegno che, anche in punto di morte, acceso di ardore per la salvezza delle anime, disse a Dio che, se era ancora necessario al suo popolo, non rifiutava il lavoro.

Anche voi, seguendo l'esempio di san Martino, occupatevi di queste due cose: domandate a Dio con insistenza la salvezza dei vostri alunni e portateli a prendere i mezzi per conseguirla.

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