Meditazioni per il tempo del ritiro

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MR 194

Seconda meditazione

Mezzi di cui deve servirsi un educatore per portare i fanciulli alla santità

1 Riflettete sulla situazione, che purtroppo è abituale, in cui vengono a trovarsi le famiglie degli artigiani e dei poveri, costrette a lasciare troppa libertà ai loro figli, che si abituano così a vivere da vagabondi, scorrazzando di qua e di là, finché non riescono a trovare un lavoro.

Non si preoccupano di mandarli a scuola, sia perché sono povere e non possono pagare gli insegnanti, sia perché - costrette a cercare lavoro fuori di casa - debbono necessariamente abbandonare i figli a loro stessi.

Le conseguenze sono, naturalmente, disastrose perché questi poveri ragazzi, abituati da anni a fare i fannulloni, stentano molto ad abituarsi al lavoro.

Frequentando inoltre cattive compagnie, sono portati a commettere molti peccati, che non riescono più a lasciare a causa delle cattive e lunghe abitudini che hanno contratto durante tanti anni.

Dio ha avuto la bontà di rimediare a un inconveniente così grave istituendo le Scuole Cristiane, nelle quali si insegna gratuitamente e solo per la gloria di Dio.

in queste scuole i ragazzi restano per tutto il giorno e imparano a leggere, a scrivere e anche i primi elementi della nostra religione.

Abituati a essere sempre impegnati, non troveranno troppo faticose le ore di lavoro quando i genitori ve li manderanno.

Ringraziate Dio che ha avuto la bontà di servirsi di voi per procurare ai ragazzi un beneficio così grande.

Siate fedeli ed esatti a concederlo senza pensare allo stipendio; potrete così dire con san Paolo: Il motivo della mia consolazione è di annunciare gratuitamente il Vangelo, senza che i miei ascoltatori paghino nulla ( 1 Cor 9,18 ).

2 Non basta che i ragazzi restino a scuola e siano occupati per quasi tutta la giornata, è necessario anche educarli nello spirito del cristianesimo, che può dare loro la sapienza che nessuno dei principi di questo mondo ha potuto conoscere ( 1 Cor 2,7-8 ) e che si oppone decisamente allo spirito e alla sapienza del mondo, della quale i vostri alunni debbono avere orrore perché fa da copertura al peccato.

Per quanto vi diate da fare, non sarà mai troppo quello che farete per tenerli lontani da un male così grande, il solo che può renderli sgraditi a Dio.

La vostra prima cura e il primo effetto della vostra vigilanza nel vostro impegno siano, dunque, di essere sempre attenti a impedire che commettano qualsiasi azione, non solo cattiva, ma anche minimamente indecente, dissuadendoli da ciò che ha anche la minima parvenza di peccato.

È anche molto importante che la vostra vigilanza riesca a renderli modesti e riservati in chiesa e negli esercizi di pietà, che si fanno a scuola perché la pietà è utile a tutto ( 1 Tm 4,8 ) e facilita molto la fuga del peccato e la pratica delle azioni virtuose, e perché attira numerose grazie su chi la possiede.

Vi comportate così con i vostri alunni? Se non l'avete fatto nel passato, non omettete di farlo in avvenire.

3 Per fare acquistare ai vostri alunni lo spirito del cristianesimo, dovete insegnare loro le verità pratiche della fede in Gesù Cristo e le massime del santo Vangelo, almeno con la stessa premura che mettete nell'nsegnamento delle verità speculative.

È vero che la conoscenza di un gran numero di queste verità è assolutamente necessaria per salvarsi, ma a che servirebbe limitarsi alla sola conoscenza di esse, se non ci si preoccupasse anche di metterle in pratica?

Ascoltiamo san Giacomo: la fede se non ha le opere è morta ( Gc 2,17 ).

Ascoltiamo anche san Paolo: Se conoscessi tutti i misteri, avessi tutta la scienza e tutta la fede così da trasportare le montagne, da un luogo all'altro, ma non avessi la carità - cioè la grazia santificante - non sono nulla ( 1 Cor 13,2 ).

La vostra prima sollecitudine sia dunque di insegnare ai vostri alunni le massime del santo Vangelo e la pratica delle virtù cristiane.

Dovete fare di tutto perché vi si affezionino: nulla vi deve stare più a cuore.

Siete convinti che il bene che farete loro è l'unico fondamento di quello che, in seguito, praticheranno durante tutta la loro vita?

Le abitudini virtuose che si prendono negli anni giovanili, trovano minori ostacoli nella natura corrotta e gettano radici più profonde nel cuore di chi si è formato in esse.

Se volete però che le istruzioni che date ai vostri alunni, per attirarli alla pratica del bene, ottengano un risultato, dovete prima praticarle voi: dovete essere pieni di zelo per riuscire a trasfondere in essi le grazie che sono in voi, e che vi aiutano a compiere il bene.

Che questo zelo attiri in voi lo spirito divino che vi permetterà di animare anche essi.

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