Trattati brevi

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Trattato III

Direttorio per rendere conto della propria coscienza

In comunità ognuno avrà un giorno nella settimana per il rendiconto di coscienza, a cui ci si preparerà nel modo seguente.

Nel giorno a ciò destinato, i Fratelli cercheranno di trovare un momento adatto per fare un breve esame di coscienza e per prevedere gli argomenti su cui ci si dovrà intrattenere con il Fratello Direttore, sui punti o articoli del Direttorio che ci sono stati assegnati come anche sui consigli che ci conviene chiedere per la nostra vita.

Ci disporremo a fare questo rendiconto con spirito di fede, persuasi che è a Dio che ci rivolgiamo quando ci intratteniamo con il Direttore e che è sempre Dio che, attraverso la sua bocca, ci parla, ci consola e ci suggerisce i mezzi per aiutarci a correggerci dei difetti, utilizzando le valutazioni che il Direttore crederà opportuno darci per farci avanzare sulla via della virtù.

Per imprimerci più tenacemente nella mente questa verità e per metterci in condizione di profittare dei consigli che ci verranno dati, è molto opportuno e molto utile fare un atto di sottomissione di spirito, più o meno in questo modo:

« Mio Dio, credo fermamente e sono profondamente convinto che oggi sarai tu a parlarmi, che mi insegnerai quanto debbo fare, che mi consolerai delle mie pene, e che, attraverso la parola del mio Direttore, a cui hai dato l'incarico di farmi da guida, mi farai accorgerò dei miei difetti.

Ti ringrazio, mio Dio, della bontà che hai avuto procurandomi un mezzo tanto utile e tanto facile per farmi avanzare sulla via della virtù.

Ti prego di darmi i lumi necessari per conoscere e scoprire gli abissi del mio cuore, in modo da conoscerlo come lo conosci tu.

Questa, o mio Dio, è la grazia che umilmente ti chiedo, assieme a quella di profittare delle buone raccomandazioni che mi saranno fatte ».

Convinti che è a Dio che ci rivolgiamo, dobbiamo fare di tutto per allontanare da noi, come fossero tentazioni pericolose, l'ambiguità, la vergogna e il rispetto umano, che potrebbero portare a nascondere pensieri, sentimenti e intenzioni, come anche le pene e le tentazioni.

Ci conviene, invece, essere disposti a esporre, con sincerità e semplicità cristiana e religiosa, gli argomenti contenuti negli Articoli che seguono.

Articoli sui quali esaminarci prima di fare il rendiconto di coscienza

1. Qual è il nostro stato di salute; se abbiamo qualche disturbo o se l'abbiamo avuto nel passato e di che genere è.

Se siamo stati tormentati nello spirito, ad es. dalle tentazioni: di che genere sono; quali ne sono le cause; quale è stato il nostro atteggiamento; quale bene o quale male ne è derivato.

2. In quali difetti siamo caduti dopo l'ultimo rendiconto: se l'abbiamo fatto scientemente o, addirittura, deliberatamente; in quali cadiamo con maggiore frequenza; se abbiamo cercato di evitarne almeno qualcuno ( quale ad es. ) e quali mezzi abbiamo preso.

3. Se progrediamo nella pratica della virtù e nella via della perfezione o se, invece, ci siamo lasciati andare; se abbiamo avuto qualche ispirazione e se l'abbiamo seguita fedelmente; quali virtù abbiamo cercato di praticare.

4. Quali sono le nostre inclinazioni; se, nell'agire, ci lasciamo trasportare da qualche impulso spontaneo, dall'umore, dalla repulsione o addirittura dalla passione.

5. Se amiamo le mortificazioni, soprattutto quelle dello spirito e dei sensi; se ci è mai capitato di praticarne qualcuna straordinaria, quale ad es.

Come riceviamo le penitenze che ci vengono imposte; se le facciamo fedelmente e per quale motivo; se con fervore o fiaccamente.

6. Se ci piace essere umiliati, disprezzati o respinti; come lo manifestiamo; quali sono le nostre disposizioni interiori in situazioni simili.

7. Se siamo contenti di essere rimproverati e corretti per le nostre mancanze; se ce ne accusiamo ogni giorno, senza ometterne qualcuna e con quali disposizioni; se proviamo ripugnanza a farlo; se essa è volontaria o no.

8. Quale affetto abbiamo per l'obbedienza; se siamo indifferenti a tutto e disposti a obbedire a qualsiasi Direttore senza distinzione alcuna, nonostante la ritrosia o la difficoltà che potremmo provare.

9. Se amiamo le Regole; se le osserviamo esattamente; se ne abbiamo violata qualcuna e quale è; in quale modo le osserviamo: fervorosamente o stancamente; se vi incontriamo qualche difficoltà, in che cosa consiste e quale ne è la causa.

10. Se osserviamo esattamente il silenzio e se viviamo nel raccoglimento sia in casa che fuori; se ci accompagna il ricordo della santa presenza di Dio; se è frequente e, magari, continuo; se riusciamo a controllarci; se rientriamo frequentemente in noi stessi; se facciamo in modo di non agire sbadatamente sia nei nostri riguardi che in quelli di Dio e se agiamo in vista di Dio.

11. Se compiamo gli esercizi spirituali nel tempo e nell'ordine stabilito; se la nostra partecipazione è soprattutto interiore, anche se alcuni di essi sono puramente esteriori; se lo facciamo con il solo scopo di piacere a Dio e di compiere la sua santa volontà.

12. Come facciamo la lettura spirituale e quale impegno vi mettiamo; se ci procura qualche beneficio e di che genere è.

13. A quale difetto rivolgiamo la nostra attenzione durante l'esame particolare; se ci diamo da fare per correggercene e da quali risultati ce ne accorgiamo.

14. Come occupiamo il tempo dell'orazione; se facciamo gli atti preparatori; se ci rimane facile intrattenerci sull'argomento proposto o se, invece, vi incontriamo qualche difficoltà; se sopravvengono le distrazioni; se ci angustia qualche momento di aridità o se, invece, siamo soddisfatti; quali sono i frutti che ne ricaviamo.

15. Con quale disposizione di animo ci prepariamo ai sacramenti della Confessione e dell'Eucaristia; se ci accostiamo ad essi con fervore, ovvero con tiepidezza o svogliatezza; se amiamo frequentarli, se li riceviamo volentieri e con profitto.

16. Come ascoltiamo la Santa Messa e con quale attenzione; come occupiamo il tempo ad essa dedicato.

17. Se siamo caritatevoli con i Confratelli; se la nostra carità è uguale per tutti; se, ora o nel passato, abbiamo avuto qualche cruccio con qualcuno di essi e quale ne è stata la causa; se ci è capitato di averlo con il Direttore.

18. Se nutriamo affetto particolare per qualche Fratello; se ci siamo appartati per conversare con qualcuno di essi.

19. Se abbiamo amore e zelo per la salvezza del prossimo e per le pratiche esteriori della nostra professione.

20. Come facciamo scuola; se ne osserviamo il regolamento o se, invece, perdiamo tempo; se portiamo avanti il programma; se siamo attenti a correggere gli errori; se ci capita di abbandonare la cattedra; se ci mettiamo a conversare, magari con qualche alunno, senza necessità; se abbiamo cambiato nulla o vi abbiamo apportato qualche novità.

21. Se, quando siamo in classe, ci preoccupiamo di far progredire gli alunni nella lettura e nella scrittura e se ci preoccupiamo, con eguale cura, di educarli alla pietà.

Come ci comportiamo con loro; se siamo troppo duri o, al contrario, troppo teneri e se diamo loro troppa confidenza; se, talvolta, perdiamo la pazienza; con quale spirito e con quali sentimenti cerchiamo di correggerli.

22. Terminato il rendiconto di coscienza, cercheremo:

1. Di fare attenzione alle raccomandazioni che ci sono state fatte.

2. Di ringraziare Dio di avercele fatte.

3. Di promettere di seguirle punto per punto, e di prendere i mezzi per riuscirci.

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