Trattati brevi

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Trattato V

Raccolta degli argomenti cui i Fratelli si intratterranno durante le ricreazioni

Nulla contribuisce maggiormente a rovinare anche le più sante comunità, della conversazione con i secolari, della curiosità e dei colloqui che si fanno con loro, per sapere ciò che avviene nel mondo.

Non c'è nulla, quindi, che si deve evitare con maggior cura.

Di solito, chi vive in comunità, cerca la conversazione con i secolari perché non è soddisfatto di quelle che gli è consentito avere con i Confratelli.

È curioso di conoscere ciò che avviene nel mondo, perché Dio non riempie completamente il suo cuore.

Eppure è proprio ciò che riguarda Dio e il suo servizio che dovrebbe, ordinariamente, fornire gli argomenti di conversazione alle persone che, abbandonando il mondo, si sono consacrate a lui.

Da quanto esposto, è facile concludere che una delle urgenze che debbono avere i religiosi è imparare a parlare di Dio e a parlarne bene.

Con l'intento di procurare un beneficio ai Fratelli della Società, si è creduto opportuno, nel nostro Istituto, redigere una raccolta di vari argomenti di pietà di cui i Fratelli possano utilmente servirsi nelle conversazioni che fanno tra di loro durante le ricreazioni che ogni giorno fanno insieme dopo i pasti.

Se, dunque, i Fratelli vogliono conservare lo spirito dell'Istituto e osservare quanto prescrive la Regola a proposito delle ricreazioni, scelgano alcuni degli argomenti qui sotto elencati.

Non perderanno, così, l'orrore del mondo e daranno alle loro conversazioni un'impostazione del tutto diversa da quella che, di solito, da la gente del mondo.

Questa accortezza li aiuterà ad allentare i rapporti con essa e a mantenere acceso il fuoco sacro che lo Spirito Santo vuole accendere nei loro cuori durante l'orazione, ma anche nelle altre sante azioni che essi compiono lungo tutta la giornata.

Perché le conversazioni che fanno con persone del mondo corrotto, servono solo a distrarre il loro spirito, ad allontanarli da Dio e a corrompere la purezza del loro cuore.

Per le ragioni suesposte, i Fratelli si faranno un dovere di parlare, durante le ricreazioni, su alcuni degli argomenti che seguono:

1. Le letture che si fanno durante i pasti; questo è l'argomento con il quale iniziare la conversione.

2. Le letture personali fatti nei libri spirituali a loro uso.

3. Morte, giudizio, inferno e paradiso.

4. I giudizi segreti e palesi di Dio.

5. La vita di Gesù Cristo e la devozione particolarissima che dobbiamo avere per lui, considerato in tutti i suoi misteri, soprattutto la sua divina infanzia, le sofferenze e la morte, la sua dimora nel SS.mo Sacramento dell'Altare, i mezzi per acquistare e conservare questa devozione e per farla acquistare agli alunni.

6. La vita della SS.ma Vergine e l'importanza di essere suoi devoti.

L'interesse che si deve avere per tutto ciò che la riguarda; il modo e la devozione con cui, nella Società, si deve recitare il suo ufficio e il Rosario; quanto resta da fare per acquistare questa devozione e per farla acquistare agli alunni.

7. La vita dei Santi, particolarmente dei Patroni della Società, come san Giuseppe, o san Cassiano; di quelli in cui risalta maggiormente lo spirito del nostro Istituto e anche di quelli che possedevano in più alto grado lo spirito di penitenza e di zelo per la salvezza del prossimo, come san Giovanni Battista, i santi Pietro e Paolo, san Giovanni Evangelista, sant'Ignazio martire, san Francesco d'Assisi, san Domenico, san Vincenzo Ferreri, san Carlo, san Francesco di Sales, sant'Ignazio di Loyola, san Francesco Saverio, san Filippo Neri, santa Teresa, e la devozione che dobbiamo avere per loro.

8. Le numerose massime e pratiche spirituali di cui si sono serviti i Santi - specialmente quelli che hanno abbandonato il mondo - e che possono ispirare orrore per la vita mondana e amore per la vita ritirata, per l'orazione e per la rinuncia totale, ma soprattutto quelle che si avvicinano di più allo spirito del nostro Istituto.

9. Le miserie spirituali che si incontrano nel mondo e i pericoli per la salvezza a cui è esposto chi vive in esso.

10. Il vantaggio e la sicurezza probabile che ha di salvarsi chi vive nella nostra Società e ha la fortuna di essersi impegnato con essa e di osservarne le Regole.

11. Lo spirito dell'Istituto e della Società che è lo Spirito di fede e il suo fine che è l'istruzione e l'educazione dei ragazzi.

12. La grazia della vocazione, le Regole e i Comandamenti della Società e l'applicazione che si deve mettere per praticarli fedelmente.

13. I mezzi che la Società mette a disposizione di chi vuole progredire sulla via della perfezione.

14. L'obbedienza che è il primo mezzo di perfezione in una comunità, i vantaggi che procura; le condizioni dell'obbedienza, il grande merito che ha chi obbedisce; la calma di spirito e di coscienza di cui gode chi obbedisce sempre con vera semplicità e l'obbligo che anche noi, mèmbri della Società, abbiamo di praticarla.

15. La vita ritirata, il silenzio, la mortificazione dei sensi e dello spirito che sono necessari ai Fratelli per raggiungere la perfezione del loro stato.

16. L'orazione, lo spirito di fede, la presenza di Dio e il raccoglimento interiore che sono i principali sostegni interni della Società e i mezzi per acquistarli e conservarli.

17. Come fare bene l'orazione, il metodo e gli atti di cui ci serviamo nella Società e il frutto che se ne può trarre.

18. I grandi benefici che procura l'esercizio della presenza di Dio e i mezzi da prendere per renderla facile e frequente.

19. L'obbligo che hanno i Fratelli della Società di compiere le loro azioni con spirito di fede e i mezzi da prendere per compierle sempre con questo spirito.

20. Le azioni quotidiane, il fervore con il quale dobbiamo compierle e la facilità di salvarsi che la Società offre a chi ne fa parte, se le compie, però, con spirito di fede e di religione, senza preoccuparsi di altro.

21. La grande fortuna che hanno i Fratelli della Società di accusarsi ogni giorno delle loro colpe; di essere frequentemente avvertiti dei loro difetti; di rendere conto, ogni settimana, della loro coscienza; di poter parlare, durante la ricreazione, solo di argomenti edificanti; gli eccellenti risultati e i benefici che possono derivarci da queste pratiche spirituali ( che sono, poi, i quattro sostegni esterni della Società ) e il grande aiuto che ci danno per aiutarci a conseguire una grande purezza di cuore.

22. Le manifestazioni edificanti e pie che si svolgono nella nostra Società; i Fratelli defunti, la loro regolarità e le altre virtù che si riscontravano in essi.

23. Le virtù, soprattutto quelle tipiche dei religiosi.

24. I difetti contrari a queste virtù; non parleranno, però, dell'impurità.

25. Le virtù proprie e caratteristiche dei Fratelli della Società ( gli articoli 14, 15, 16 sopra riportati in cui si paria delle più importanti di esse ); l'unione che deve regnare tra i Fratelli; la discrezione, la dolcezza e la pazienza che sono loro tanto necessario; l'edificazione che debbono dare al prossimo.

26. I difetti che si debbono assolutamente evitare, come la mancanza di unione e di obbedienza, la dissipazione, la leggerezza, la violazione del silenzio con segni o con parole, il modo troppo istintivo di agire, la tiepidezza durante gli esercizi in casa e a scuola.

27. Il bene che facciamo o che potremmo fare nella Società per salvare il prossimo e i mezzi di cui i Fratelli possono servirsi per conseguirlo.

28. L'obbligo che hanno i Fratelli della Società di compiere diligentemente i loro obblighi scolastici, istruendo bene i ragazzi, soprattutto durante la lezione di religione, per portarli alla pratica della pietà; dei mezzi da prendere per riuscirci.

29. Le varie massime e pratiche che dobbiamo proporre ai ragazzi per farli entrare nello spirito del cristianesimo.

30. Le virtù che possiamo praticare a scuola, come la carità verso i ragazzi, la moderazione, il silenzio ecc. e i difetti da evitare, come l'impazienza, l'asprezza, la familiarità, la mollezza ecc.

Si raccomanda vivamente ai Fratelli di intrattenersi sempre - durante le ricreazioni - su alcuni di questi argomenti e che i loro interventi - durante questo tempo - non siano puramente speculativi.

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