Trattati brevi

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Trattato XII

Direttorio secondo il quale ogni Fratello deve rendere conto del suo comportamento al Fratello superiore dell'Istituto.

Ai primi di febbraio, aprile, giugno, agosto, ottobre e dicembre.

I - Come sta di salute, se ha ovvero ha avuto qualche disturbò e di che genere è; da quando e per quanto tempo.

II - Se ha avuto qualche afflizione di spirito o qualche tentazione, e quali ne sono state le cause; come si è comportato; quali ne sono state le conseguenze buone o cattive; quanto sono durate; se è riuscito a liberarsene o no; se le ha provocate o le sta provocando ora e se - sempre per colpa sua - esse durano ancora.

III - In quali difetti è caduto a partire dall'ultima lettera inviata; se è avvenuto pur rendendosene conto e addirittura con il proposito deliberato di caderci.

In quali difetti cade più frequentemente; se ha cercato di correggerne qualcuno: quale, ad esempio, e quali mezzi ha preso.

IV - Se ha fatto progressi sulla via della perfezione e nella pratica della virtù o se, invece, si è lasciato andare e come se ne è accorto.

Quali virtù ha cercato di praticare, a partire dall'ultima lettera, se ha avuto qualche ispirazione: quali sono state e se vi è stato fedele.

V - A che cosa si sente portato; se, talvolta, ha agito dando ascolto all'umore, all'inclinazione, alla ritrosia o alla passione.

VI - Se ama la mortificazione, soprattutto quella dello spirito e dei sensi; come fa ad accorgersene; ovvero se fa il contrario.

Se ha praticato qualche mortificazione fuori dell'ordinario e quale è stata; se ne aveva o no l'autorizzazione.

VII - Come accoglie le penitenze che gli vengono imposte; se le ha eseguite con esattezza o no; se, invece, le ha omesse e quante volte; se è successo per dimenticanza, per negligenza o per qualche altro motivo; quali, soprattutto, ha trascurato; se poi le ha fatte, quale ne è stato il motivo; se l'ha fatto in modo da edificare gli altri ovvero in modo poco edificante.

VIII - Se ama le umiliazioni, le ripulse e anche il disprezzo; se, invece, ci soffre quando deve subirli; quali prove ha dato; se, almeno, li accetta volentieri e con sottomissione di spirito, dall'ultima lettera che ha scritto; con quali disposizioni interne ed esterne li riceve, a partire dal quel momento.

IX - Come accetta di essere avvertito dei suoi difetti e quali rimproveri gli sono stati fatti; se è avvenuto in disposizioni differenti: quante volte in una e quante in un'altra; se ha cercato di trame profitto e in che cosa è consistito questo sforzo.

X - Se si è accusato ogni giorno delle sue colpe ( di tutte? ); se l'ha fatto con semplicità pensando di essere al cospetto di Dio; se, invece, l'ha fatto con tutt'altra disposizione; quali sono precisamente; se ha ripugnanza per qualche esercizio, se è volontaria o no; se ha dato ascolto a questa ripugnanza: spesso, con una certa frequenza o di rado; suppergiù quante volte, a partire dall'ultima lettera.

XI - Quale affetto ha per l'obbedienza; se tutto gli è indifferente ed è disposto a obbedire a qualsiasi Direttore e agli ordini che gli dà; se agisce senza fare discriminazioni, qualunque sia la repulsione o la difficoltà che vi incontra; con quale Direttore o verso quali cose si manifesta questa repulsione; se ciò avviene sempre o solo qualche volta e in quali circostanze.

XII - Se ha o non ha stima e affetto per il Fratello Direttore e quale ne è il motivo; se ha avuto qualche noia con lui e quale ne è stato il motivo; se ha sempre obbedito al Direttore e ai suoi comandi; se, invece, gli ha disobbedito: spesso, di rado, e in quali occasioni; quante volte sia nell'un caso sia nell'altro; quali sono i motivi che l'hanno spinto a obbedire o a disobbedire.

XIII - Se è sempre esatto a non fare nulla senza permesso; se ha badato a non fare nulla, neanche la più piccola cosa, di testa sua; se - a questo proposito - ha avuto qualche scrupolo; se ha dato o no importanza a questi scrupoli; quante volte è successo: sempre, spesso o di rado?

Precisare quante volte è avvenuto sia in un caso che nell'altro e per quali motivi.

XIV - Se ha stima per le Regole dell'Istituto; se le osserva fedelmente o se ha mancato a qualcuna di esse; a quali soprattutto; se l'ha fatto spesso o di rado e quante volte a partire dall'ultima lettera.

Se, invece, le ha osservate, l'ha fatto con fervore o con svogliatezza: sempre, spesso o di rado?

Se trova difficoltà a osservarle tutte o solo alcune; quali sono queste regole e quali sono i motivi che glielo impediscono.

XV - Se osserva scrupolosamente il silenzio, dentro e fuori casa; se si è fermato a parlare e in particolare con qualche Fratello; se l'ha fatto su argomenti buoni, indifferrenti, nocivi o addirittura cattivi; se questi fatti si verificano spesso o di rado.

XVI - Se vive ritirato sia dentro che fuori casa: spesso o di rado; se fa attenzione alla santa presenza di Dio; se essa è frequente e, magari, continua ovvero rara; se si controlla; se rientra in se stesso: spesso o di rado; se si preoccupa di compiere le azioni con attenzione a se stesso e a Dio, ovvero senza pensare a Dio; se, invece, si è comportato diversamente, quante volte è capitato: spesso o di rado.

XVII - Se è assiduo o no agli esercizi; quali ha omesso e quante volte è successo per ognuno di essi; quali ne sono state le cause; se li ha fatti tutti, anche quelli esteriori; con quali disposizioni interiori; quali sono queste disposizioni; se li fa sempre, spesso o di rado; se li fa con il solo scopo di piacere a Dio e di compiere la sua volontà: sempre, spesso o di rado.

XVIII - In quale libro fa la lettura spirituale; se, ogni volta, ne legge molte o poche pagine; se ogni tanto si sofferma per fare qualche riflessione su ciò che sta leggendo; con quale impegno lo fa; se ne ricava qualche frutto e quale è.

XIX - A quale difetto si dedica durante l'esame particolare; se mette impegno a correggersene e quali mezzi prende per riuscirci; se è riuscito a eliminarne almeno uno e da quali sintomi se ne accorge.

XX - A che cosa si è applicato durante l'orazione e se resta per un certo tempo alla presenza di Dio; quale maniera segue; quanto dura questo tempo; se gli riesce facile; se si applica a seguire gli atti della prima parte e in che modo si applica al soggetto; se gli riesce facile o vi incontra qualche difficoltà; quali ne potrebbero essere i motivi; se si distrae: spesso o di rado e per quali motivi; se queste distrazioni durano a lungo; se prova godimento o aridità; se succede spesso o di rado; se vi prova gusto o aridità; quali risoluzioni prende; se è fedele a metterle in pratica o no: spesso, di rado, ovvero l'una e l'altra cosa e perché; quali ne sono i frutti e come se ne accorge.

XXI - Se si confessa assieme agli altri; se è soddisfatto del confessore e perché; se è attento a non consentirgli il minimo cedimento; se lo esorta ad acquistare lo spirito del suo stato, sia riguardo agli atteggiamenti interiori che a quelli esteriori; se lo consiglia a essere regolare; se ha avuto qualche dispiacere da lui e quale ne è stata la causa; se trae profitto dalla confessione e quali ne sono gli indizi rivelatori. i

XXII - Se prova affetto per la santa Comunione; se, ogni volta, vi si accosta volentieri, con fervore, ovvero tiepidamente o indegnamente; se se ne dispensa e se lo fa con il permesso; con quale frequenza succede e quali ne sono i motivi; quali frutti ricava dalle sue comunioni e quali ne sono gli effetti rivelatori.

XXIII - Come assiste alla Santa Messa; se lo fa tutti i giorni; con le stesse disposizioni o se esse cambiano; con quale attenzione vi assiste; se è sempre la stessa ovvero cambia anch'essa; se vi prende parte seguendo un metodo già in uso ovvero secondo un altro; qual è.

XXIV - Se è caritatevole con i Confratelli e se la sua carità è uguale con tutti; se la sua premura nei loro riguardi è secondo natura o secondo Dio e per quale altro motivo; se ha o ha avuto modo di lamentarsi di qualcuno o di alcuni di essi; se questa situazione dura da parecchio o da poco tempo; quale ne è stata la causa.

XXV - Se prova un affetto particolare per qualche Confratello; se si è intrattenuto a parlare privatamente con qualcuno di essi.

XXVI - Se ha affetto per il suo ufficio; se arde di zelo per l'istruzione e la salvezza dei ragazzi; da che cosa se ne accorge; se lo fa per principio; o se, invece, questo argomento gli è quasi indifferente.

XXVII - Come fa la scuola; se ne osserva le regole, in tutto o in parte e, in questo caso, quali punti trascura; se gli capita di perdere tempo: spesso o di rado, e in che misura ogni volta; in questi casi a che cosa si dedica; come segue lo svolgimento delle lezioni; se corregge puntualmente gli errori; se ha abbandonato la cattedra; se perde il tempo in chiacchiere; se l'ha fatto con qualche alunno e senza necessità, chiamandolo, magari, presso di sé; quante volte è successo, per quanto tempo e perché; se ha spostato qualcosa in aula, fosse anche un banco; se vi ha introdotto qualche novità.

XXVIII - Se, a scuola ha avuto cura di far progredire gli alunni, nella lettura e nella scrittura; se profittano tutti o se diversi di essi, o anche solo alcuni, sono rimasti indietro e quali ne sono le cause; se hanno dovuto cambiare di lezione durante l'orario stabilito; se per poco o per molto tempo e suppergiù in quale misura; se, quando è in classe, riesce a mantenere l'ordine e il silenzio; e se non ci riesce, ne ha scoperto la causa?

XXIX - Se la premura che mette nel far progredire gli alunni nello studio è la stessa che adopera per far loro acquistare la pietà; se si preoccupa soprattutto di far loro praticare la modestia durante la S. Messa e le preghiere; se vigila su di essi, soprattutto in quei momenti.

XXX - Se si premura di far loro imparare e sapere bene il catechismo, se ci si applica davvero o no; se sono molti o pochi gli alunni che non lo sanno e quale ne è la causa; se fa il catechismo secondo la prassi dell'Istituto e se sta attento a rivolgere loro domande proporzionate alla loro capacità.

XXXI - Come si comporta con gli alunni; se è troppo rude ovvero troppo mite e troppo confidenziale; se si è lasciato prendere dall'impazienza: spesso o di rado; se è impaziente con tutti o solo con alcuni in particolare; con quale spirito e con quali disposizioni li ha corretti; quando l'ha fatto, se è stato precipitoso ovvero indifferente, soprattutto nei riguardi di qualcuno o anche di uno solo; se si è lasciato prendere dall'emozione o dalla passione; se le correzioni hanno dato frutti ovvero cattivi risultati.

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