Contro Giuliano

Lettera 207

Libro I

1.1 Sentimenti di Agostino alle offese di Giuliano
1.2 Quattro libri di Giuliano contro uno solo di Agostino
1.3 Divisione dell'opera
2.4 I temi della controversia
3.5 Le testimonianze patristiche sul peccato originale: Ireneo di Lione
3.6 Cipriano di Cartagine
3.7 Reticio di Autun
3.8 Olimpio, vescovo della Spagna
3.9 Ilario di Poitiers
3.10 Ambrogio di Milano
4.11 Le accuse fatte ad Agostino sono rivolte anche a Ambrogio
4.12 Paterna ammonizione di Giuliano
4.13 La testimonianza del Papa Innocenzo
4.14 Una sola fede della Chiesa Occidentale e Orientale
5.15 Le testimonianze dei Padri orientali: Gregorio di Nazianzo
5.16 Una citazione attribuita a Basilio di Cesarea da Giuliano
5.17 Una seconda citazione dalla stessa opera
5.18 Un testo autentico di Basilio a favore dei peccato originale
5.19 La fede dei vescovi orientali, intervenuti al sinodo di Diospoli
5.20 Unica fede dei vescovi occidentali e orientali
6.21 La testimonianza di Giovanni Crisostomo, su cui si appoggiano i pelagiani
6.22 Corretta interpretazione del testo
6.23 Apostrofe di S. Giovanni Crisostomo
6.24 Testi di S. Giovanni Crisostomo a favore del peccato originale
6.25 Dall'omelia 9 Sulla Genesi
6.26 Dall'omelia ai Neofiti
6.27 Dall'omelia 10 sulla Lettera ai Romani
6.28 S. Giovanni Crisostomo perfettamente cattolico
7.29 Inganno o imperizia di Giuliano
7.30 Agostino in compagnia di tanti e santi Dottori
7.31 Ai pelagiani non si oppone soltanto la voce popolare
7.32 Raccolta delle affermazioni patristiche
7.33 Raccolta dei testi del Crisostomo
7.34 La testimonianza favorevole di Girolamo
7.35 Giuliano esortato a correggersi
8.36 I pelagiani offrono appigli ai manichei
8.37 L'origine del male
8.38 I mali vengono dalle creature buone
8.39 Se il male non viene dal bene, necessariamente viene dal male
8.40 Un testo di Giuliano favorevole ai manichei
8.41 Altre affermazioni simili
9.42 La radice del male nel dono di Dio
9.43 Solo la dottrina cattolica distrugge il veleno manicheo
9.44 Testimonianza di S. Ambrogio contro i manichei
9.45 La radice del male altro non è che la mancanza del bene
9.46 Conclusione del libro

Libro II

1.1 Le affermazioni patristiche contro gli argomenti dei pelagiani
1.2 I cinque argomenti pelagiani contro il peccato originale
1.3 Sintetica risposta dei cattolici
2.4 L'autorità di Ambrogio contro i primi tre argomenti pelagiani
3.5 Altra testimonianza di Ambrogio contro tutti gli argomenti dei pelagiani
3.6 Una testimonianza di Cipriano dalla lettera sull'orazione del Signore
3.7 Testi di Gregorio di Nazianzo sulla lotta interiore nei battezzati
4.8 Il pensiero dei Padri sulla carne del peccato
4.9 La legge del peccato, un vizio della sostanza, che occorre frenare e risanare
5.10 Ambrogio attesta che la lotta interiore deriva dal peccato di Adamo
5.11 Lo stesso dottore considera ormai naturale la discordia dell'anima e della carne
5.12 L'immagine ambrosiana dei cavalli buoni e cattivi
5.13 Altro testo ambrosiano sulla legge del peccato
5.14 Esortazione di Ambrogio al combattimento spirituale
6.15 Il pensiero di Ambrogio sul piacere della concupiscenza
6.16 Cosa scrisse sulla vergogna dei primi uomini
6.17 Il pensiero del Crisostomo sullo stesso argomento
6.18 La circoncisione come segno del battesimo
7.19 Contro i platonici Ambrogio insegna che l'anima e il corpo sono opere di Dio
7.20 Lo stesso dottore insegnò la bontà del matrimonio
7.21 Ma anche la remissione del peccato originale nel battesimo
8.22 Secondo Ambrogio la natura umana è capace della giustificazione
8.23 Ambrogio ammonisce sulle difficoltà di sfuggire al male nella vita terrena
8.24 La fiducia dell'uomo nella grazia di Dio
8.25 Cipriano insegna che nessuno può vivere senza peccato
8.26 S. Ilario pone la perfezione dell'uomo nella risurrezione finale
8.27 Dio si serve del diavolo per la purificazione dell'uomo
8.28 Un testo di Ilario sui vizi della natura
8.29 La speranza dell'uomo è la misericordia di Dio
8.30 La perfezione degli Apostoli
9.31 Riassunto degli argomenti trattati nel libro
9.32 Raccolta dei testi di S. Ambrogio
10.33 Il pensiero degli esegeti cattolici sul peccato originale
10.34 I giudici della controversia
10.35 Giuliano esortato a valutare le testimonianze patristiche
10.36 La fede della moltitudine cristiana
10.37 La richiesta pelagiana di un concilio episcopale

Libro III

1.1 La confutazione dei libri e degli argomenti di Giuliano
1.2 I giudici competenti della controversia
1.3 Diverse interpretazioni del Rescritto dell'Imperatore
1.4 L'eresia pelagiana condannata da tutta la Chiesa
1.5 La controversia pelagiana già legittimamente definita
1.6 Giuliano si abbandona agli insulti personali
2.7 Risposta al primo argomento di Giuliano
3.8 La grazia battesimale secondo i pelagiani
3.9 La natura umana ha bisogno di Cristo Salvatore
4.10 Il genere umano contrae la colpa della condanna originale
5.11 La volontarietà del peccato in Adamo
5.12 Il contagio dei peccati passa dai genitori ai figli
6.13 I mali dei bambini prova del peccato originale
7.14 Lezione di Giuliano sui sillogismi
7.15 Non ogni unione corporale è cattiva
7.16 La sessualità non è affatto disonorevole
8.17 I corpi non sono opera di un cattivo creatore
9.18 Il male, con cui nasce l'uomo, è il frutto della prima prevaricazione
9.19 Gli uomini non sono creati per essere prigionieri del diavolo
10.20 I figli sono opera di Dio
11.21 L'episodio di Abramo e Sara
11.22 Dio diede ai suoi servi la fecondità
11.23 La nascita di Isacco fu miracolosa, ma avvenne con la concupiscenza
12.24 La natura umana, creata buona da Dio, fu corrotta dal peccato
12.25 La propagazione della morte anche nei bambini è punita giustamente
13.26 La concupiscenza secondo Giuliano
13.27 Solo gli eccessi della concupiscenza sono cattivi
14.28 La concupiscenza dev'essere frenata anche dai coniugi
15.29 Giuliano riconosce la necessità di un rimedio alla concupiscenza
16.30 I tre beni del matrimonio
17.31 Invettive di Giuliano contro i manichei africani
17.32 Agostino insultato
17.33 La natura corrotta dalla volontà del primo trasgressore
18.34 Giuliano chiama Agostino "sacerdote del diavolo"
18.35 Dio non può condannare nessuno immune da colpa
19.36 L'ignoranza del bambino e la sua innocenza
19.37 Il contagio del peccato passa dai genitori ai figli
20.38 I movimenti della concupiscenza sono turpi
20.39 La concupiscenza si vince combattendola
20.40 Il naturale uso della donna
20.41 La cattiva concupiscenza non è una sostanza
21.42 Giuliano parla di lotte contro la concupiscenza
21.43 Anche i coniugi casti devono combattere la libidine
21.44 Giuliano loda la concupiscenza contro cui combatte
21.45 La concupiscenza non viene dal Padre
21.46 Ciò che viene combattuto dev'essere considerato male
21.47 Il matrimonio è buono, la concupiscenza un male accidentale
21.48 Agostino chiamato epicureo da Giuliano
21.49 Non ciò che è buono, ma ciò che è male dev'essere frenato
21.50 Non si può lodare la concupiscenza e combatterla come nemica
22.51 Da dove il male nei bambini
23.52 La sostanza della natura non affatto è un male
23.53 La concupiscenza non ha reso cattivo il matrimonio
24.54 Il matrimonio non è cattivo a causa del peccato originale
24.55 La causa della trasmissione del peccato
24.56 Il male può sorgere solo in una natura buona
24.57 Il matrimonio prima del peccato era immune dalla concupiscenza
25.58 I bambini non sono opera diabolica
26.59 La procreazione dei figli prima del peccato senza la concupiscenza
26.60 Tutta la natura mutata in peggio da quel grande peccato
26.61 Esegesi di Rm 7,14ss
26.62 S. Paolo parla del conflitto interiore dei cristiani
26.63 La ferita inflitta al genere umano
26.64 Ingiurie di Giuliano
26.65 Altre calunnie di Giuliano
26.66 Contraddizioni di Giuliano sul conto della concupiscenza

Libro IV

1.1 Riassunto del terzo libro
1.2 La pudicizia coniugale è un dono di Dio
1.3 L'intenzione dei coniugi pii
1.4 L'unione dei corpi è necessaria nel matrimonio
1.5 Il male contratto con la generazione dev'essere sanato con la rigenerazione
2.6 Il bene dei matrimonio oggetto di preghiera
2.7 Il pensiero dei due avversari sulla concupiscenza
2.8 La generazione non può avvenire senza la concupiscenza
2.9 I coniugi fanno un buon uso del male della concupiscenza
2.10 L'oggetto della concupiscenza è cattivo
2.11 La infirmitas, causa della lotta
2.12 La concupiscenza è in se stessa un disordine
2.13 La concupiscenza si oppone alla volontà buona
3.14 Veramente casto è il coniuge che serba fedeltà per amore di Dio
3.15 La grazia non è mai dovuta
3.16 Le virtù dei pagani o non sono vere o sono dono di Dio
3.17 Se la giustizia viene dalla volontà e dalla natura, Cristo è morto invano
3.18 Quando le virtù sono " vere "
3.19 Le azioni valgono secondo le intenzioni
3.20 I vizi non sempre sono opposti alle virtù
3.21 La vera virtù obbedisce a Dio, non ai piaceri carnali
3.22 È assurdo parlare di bontà sterile
3.23 Perché la Chiesa combatte i pelagiani
3.24 Senza la fede non si può piacere a Dio
3.25 Gli uomini senza fede peccano, perché non agiscono con un retto fine
3.26 Non si dà un luogo intermedio tra l'inferno e il cielo
3.27 La castità di un animo peccatore non è autentica virtù
3.28 La lotta tra la carne e lo spirito dura tutta la vita
3.29 La presunzione dei pelagiani
3.30 I pagani compiono le opere di misericordia con un fine cattivo
3.31 La misericordia è buona se nasce dalla fede
3.32 La cattiva intenzione dei pagani nel fare il bene
3.33 La mediazione di Cristo necessaria alla salvezza di tutti
4.34 Perché gli uomini nascano sotto il potere del diavolo
5.35 La libidine negli animali non è un vizio
6.36 Una calunnia di Giuliano
7.37 Dio non è l'autore del male
7.38 Il potere del diavolo è soggetto a Dio
7.39 Il fine della procreazione non giustifica l'adulterio
8.40 La grazia secondo la dottrina pelagiana
8.41 La grazia proveniente
8.42 L'universale volontà salvifica di Dio
8.43 Il caso dei bambini che muoiono senza battesimo
8.44 Tutti coloro che si salvano, si salvano perché Dio vuole e li aiuta
8.45 In Dio non c'è ingiustizia
8.46 Il destino e la grazia
8.47 La grazia e il libero arbitrio
8.48 La verginità fisica e spirituale
8.49 Accuse di Giuliano sulla libidine
8.50 La verginità di chi non ha fede
8.51 Confronto della dottrina agostiniana con quella manichea
8.52 La concupiscenza naturale non è buona
9.53 La vergogna provata dalla prima coppia dopo il peccato
9.54 Il matrimonio prima del peccato
9.55 Il pudore
10.56 La libidine è una malattia
11.57 L'unione dei sessi nell'ipotesi che l'uomo non avesse peccato
12.58 L'autorità dei filosofi nella questione sul pudore
12.59 Il valore delle citazioni dei filosofi
12.60 Cicerone riconosce la miseria della condizione umana, pur ignorandone la causa
12.61 Cicerone chiama le libidini parti viziose dell'animo
13.62 Il movimento dei genitali prima del peccato non era indecoroso
13.63 La disobbedienza delle membra conseguenza della disobbedienza dell'uomo
13.64 Giuliano loda la concupiscenza, ma condanna la lussuria
14.65 Il piacere dei sensi
14.66 Il desiderio del piacere sensibile dev'essere vinto
14.67 Il piacere e la necessità di mangiare
14.68 Nel paradiso nessun eccesso
14.69 L'ipotesi della libidine nel paradiso
14.70 L'uso del piacere inevitabile
14.71 Le differenze dei piaceri carnali
14.72 I filosofi pagani condannano il piacere corporale
14.73 Contemplazione della bellezza e eccitamento della libidine
14.74 La libidine nelle bestie non è un disordine
15.75 L'autorità dei filosofi nella questione sulla libidine
15.76 Le opinioni dei filosofi sul bene dell'uomo
15.77 I filosofi ignorarono il peccato del primo uomo
15.78 I filosofi più vicini alla fede cristiana
16.79 La testimonianza dell'Apostolo sul pudore
16.80 Corretta interpretazione del testo apostolico
16.81 La vergogna dell'uomo e della donna dopo la perdita della grazia
16.82 La vergogna conseguenza della concupiscenza
16.83 Nulla che appartiene alla natura dell'uomo fu creato dal diavolo

Libro V

1.1 Lamentele e insulti di Giuliano
1.2 La vana scienza degli eretici
1.3 Risposta alle accuse di Giuliano
1.4 L'opposizione della moltitudine dei fedeli ai pelagiani
2.5 Ancora sulla questione del pudore
2.6 Il racconto della Genesi
2.7 I perizomata
3.8 La disobbedienza della carne pena e causa del peccato
3.9 Pene che occorre tollerare, pene di cui occorre liberarsi
3.10 Alcuni peccati sono anche pene del peccato
3.11 Esegesi di Rm 1,24
3.12 La cecità del cuore è anche pena del peccato
3.13 Esempi di peccati che sono anche pene di peccati
4.14 Gli eletti sono i chiamati secondo il proposito
4.15 Dio permette il male per i suoi giusti fini
4.16 La concupiscenza è un disordine perché la parte inferiore dell'uomo lotta contro la parte superiore
4.17 La questione dell'anima
4.18 La stoltezza, causa del male
5.19 Agostino accusato di contraddizione
5.20 Contraddizioni di Giuliano
5.21 La volontà e il movimento delle membra
5.22 I mali sopportati dalla pazienza e quelli frenati dalla continenza
5.23 La forza del canto nell'eccitare e nel sedare le passioni
6.24 La Chiesa significata dal paradiso terrestre
7.25 La concupiscenza è un vizio, non un'energia indomabile
7.26 Il diavolo non è il creatore, ma il corruttore della natura
7.27 Si vuol sapere se la concupiscenza sia un bene o un male
7.28 La libidine è un vizio, non la natura dell'uomo
7.29 Almeno nell'attuale concupiscenza si deve ammettere un vizio originale
7.30 La dottrina pelagiana combattuta in quest'opera
8.31 La bontà del matrimonio è distinta dal male della concupiscenza
8.32 Il piacere della carne può essere vinto
8.33 Giuliano di nuovo si appella all'insegnamento dei filosofi
8.34 L'intenzione e l'opera degli sposi cristiani
9.35 Lo scopo dell'unione coniugale non è il piacere della carne, ma la volontà della prole
9.36 Peccati e pene di peccati
9.37 Confusione tra volontà e voluttà
9.38 La procreazione non dev'essere fatta per il piacere
9.39 La bontà del matrimonio e della continenza
9.40 La passione del desiderio
10.41 I mezzi non giustificano i fini
10.42 Il piacere della carne sommerge la mente
10.43 Non sono responsabili i genitori se i figli nascono peccatori
11.44 Pena lievissima per i bambini morti senza battesimo
11.45 La fede nel Mediatore futuro e il sacramento per i bambini
12.46 Il matrimonio di Maria e Giuseppe
12.47 Maria vera sposa
12.48 Il vincolo della fede coniugale
13.49 Dio creatore dell'uomo
13.50 Il beneficio della rigenerazione
14.51 La trasmissione della colpa nei figli
15.52 La carne di Cristo non è carne di peccato
15.53 Dio è il creatore di tutti i corpi
15.54 La carne di Cristo non contrasse il contagio del peccato originale
15.55 La concupiscenza non è un senso della carne
15.56 L'uomo non è costretto al peccato
15.57 La natura di Cristo è simile alla nostra, ma è dissimile per il vizio
15.58 In Cristo non ci fu concupiscenza
16.59 Una frase di Giuliano che favorisce il manicheismo
16.60 Usare la concupiscenza non è sempre peccato
16.61 Il male della concupiscenza dev'essere vinto
16.62 Definizione del matrimonio
16.63 Buon uso della libidine
16.64 Argomenti di Giuliano che favoriscono i manichei
16.65 Lodare la continenza senza sminuire il matrimonio
16.66 Il matrimonio non ha nulla di riprovevole

Libro VI

1.1 La misera condizione dei bambini è la pena del peccato originale
1.2 L'origine di tanti mali è l'origine viziata
2.3 Il mondo sono gli uomini destinati alla condanna eterna
2.4 Dal mondo Cristo scelse i suoi discepoli
2.5 Tutto il mondo reso reo da Adamo viene riconciliato per mezzo di Cristo
3.6 La grazia battesimale nel pensiero di Giuliano
3.7 Essere battezzato nella morte di Cristo significa morire al peccato
4.8 Esegesi di Rm 5,8-35: Cristo è morto anche per i bambini
4.9 Tutti muoiono per Adamo, tutti vivono per Cristo
4.10 Se i bambini non muoiono al peccato, non sono battezzati in Cristo
5.11 Non è facile spiegare il modo della trasmissione del peccato
5.12 La remissione della colpa della concupiscenza è oggetto di fede
5.13 Adulti e bambini muoiono al peccato nella morte di Cristo
5.14 Se Cristo è morto per tutti, anche i bambini sono morti
6.15 L'esempio dell'olivo e dell'oleastro
6.16 Può diventare naturale nel figlio ciò che era accidentale nel padre?
7.17 Utilità del mistero che circonda le opere di Dio
7.18 Il sacramento della circoncisione, figura del battesimo
7.19 Il bambino non ha colpe personali, ma solo quella originale
7.20 Argomentazioni dalla circoncisione
7.21 Come la colpa rimessa nel padre passi nel figlio
8.22 Agostino non è solo a combattere i pelagiani
8.23 Respinte le calunnie di Giuliano
9.24 Tutti sono morti, se Cristo è morto per tutti
9.25 Dio sa far buon uso dei buoni e dei cattivi
9.26 Non fu il diavolo a istituire l'unione sessuale
9.27 I bambini prima del battesimo sono sotto il potere del diavolo
10.28 I peccati dei genitori sono in qualche modo anche nostri
10.29 I bambini ereditano il male da un peccato altrui
10.30 Dio è il creatore di tutti gli uomini
10.31 Il giogo che opprime il genere umano
10.32 Perché i bambini, che muoiono senza il battesimo, siano condannati
10.33 Interpretazione di un testo paolino
11.34 L'opposizione della moltitudine dei fedeli verso i pelagiani
11.35 La libidine può essere da tutti tenuta a freno
11.36 Giuliano architetto dell'eresia pelagiana
12.37 Il Pontefice Zosimo accusato di prevaricazione
12.38 I dissensi nella chiesa di Roma alla morte di Zosimo
12.39 Continuità nel pensiero agostiniano circa il peccato originale
13.40 La grazia battesimale rinnova l'uomo perfettamente
14.41 Con la mortificazione si progredisce nella santità
14.42 Il battezzato costruisce in se stesso il tempio di Dio
14.43 Il corpo diviene tempio di Dio con il dono della grazia battesimale
14.44 Il battesimo libera l'uomo perfettamente
15.45 Dopo il battesimo restano le concupiscenze della carne
15.46 Giuliano ammette che il corpo dev'essere domato con la disciplina
15.47 I fedeli combattono contro le concupiscenze
15.48 La concupiscenza è il vincolo di morte tratto da Adamo
16.49 Il battezzato è libero da ogni colpa, non da ogni male
16.50 Con il battesimo viene lavata ogni colpa
17.51 Il reato della concupiscenza rende responsabile l'uomo dall'origine
17.52 I mali che rimangono nel battezzato
18.53 La concupiscenza non è una sostanza ma un vizio
18.54 La qualità secondo le Categorie di Aristotele
18.55 Dall'origine corrotta si è ingenerato nell'uomo il vizio, come una malattia
18.56 La concupiscenza non è un senso
18.57 Il languore, con il quale la carne desidera contro lo spirito
19.58 Il diavolo ha corrotto, non creato la sostanza
19.59 La bontà divina non abbandona la natura condannata
19.60 La concupiscenza, pur cessando come colpa, resta attiva
19.61 L'azione cattiva passa, ma rimane il vizio
19.62 Nessuna ingiustizia resta impunita se non quella espiata dal sangue del Mediatore
20.63 Il peccato originale è comune a tutti gli uomini
20.64 L'uomo cattivo poté essere sottomesso al diavolo cattivo
20.65 Per castigo del peccato la natura umana fu sottomessa al nemico
21.66 Giuliano grida contro la verità a favore dei manichei
21.67 L'origine dei mali nei bambini
22.68 Eva corrotta dal serpente nell'animo, non nel corpo
22.69 La fede cattolica sulla concupiscenza e sul peccato originale
23.70 Esegesi di Rm 7,14ss
23.71 Chi possiede lo Spirito di Cristo lotta contro la carne
23.72 L'Apostolo non parlava della superbia dei giudei
23.73 L'Apostolo si dice spirituale e carnale
23.74 Non viene accusata la natura della carne, ma la sua concupiscenza
24.75 L'esegesi di Rm 15,12 fatta dai pelagiani
24.76 L'Apostolo non parla di imitazione
24.77 Il primo e il secondo Adamo
24.78 A causa di un solo uomo l'ira di Dio sul genere umano
24.79 Nessuno è liberato dall'ira di Dio se non per mezzo di Cristo
24.80 Tutti muoiono in Adamo, tutti sono vivificati in Cristo
24.81 I pelagiani sono nemici della religione cristiana
25.82 La testimonianza di Ez 18,2 nella questione del peccato originale
26.83 Conclusione dell'intera opera