Discorsi sul Vecchio Testamento

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Discorso tenuto nella Basilica dei maggiori

Sul responsorio del salmo 94: "Beato l'uomo che Tu, Signore, ammaestri e che rendi dotto mediante la tua legge, per renderlo mite nei giorni del male, finché al peccatore si viene scavando la fossa"

1 - Non invidiare la prosperità del peccatore
2 - I consigli di S. Paolo ai ricchi
3 - I poveri non si deprimano
4 - I ricchi diano generosamente al povero

1 - Non invidiare la prosperità del peccatore

Abbiamo cantato al Signore: Beato l'uomo che tu, Signore, ammaestri e che rendi dotto mediante la tua legge, per renderlo mite nei giorni del male, finché al peccatore si viene scavando la fossa. ( Sal 94,12-13 )

L'uomo dunque viene ammaestrato dal Signore mediante la legge di Dio - non ammaestrato nella legge di Dio ma dal Signore mediante la legge di Dio -: lo stesso viene reso mite nei giorni del male, fintanto che al peccatore viene scavata la fossa.

La prosperità dei cattivi in questo mondo è la fossa dei peccatori.

Di questo si turbano gli uomini, il più delle volte anche i fedeli.

Non osano far rimostranze al Signore, tuttavia nel loro interno si stupiscono perché i cattivi siano così spesso felici.

Se ne angustiano principalmente coloro che, consapevoli di vivere meglio degli altri, sono provati da miserie e disgrazie.

Essi notano subito come i cattivi in ogni sorta di beni - sia pure terreni e temporali - godono piena felicità, e nella miseria dove si trovano sospirano e a stento riescono a trattenere il proprio cuore dal prendersela con Dio.

Ebbene, ascoltino il salmo e siano beati!

Il Signore li ammaestri mediante la sua legge.

Dica loro con le parole di un altro salmo: Non essere geloso dei malvagi e non invidiare quelli che commettono iniquità. ( Sal 37,1 )

Tu invece, nutrendo gelosia e invidia, non dicevi altro se non: Ma perché sono così rigogliosi?

Ascolta [ la risposta ] dalla legge di Dio: Poiché come l'erba rapidamente disseccano. ( Sal 37,2 )

Ecco l'erba verdeggiare: perché ne lodi la verzura?

Interroga l'estate: rapidamente disseccano.

Ogni uomo è erba: l'erba s'è disseccata, il fiore è avvizzito. ( Is 40,6-7 )

Tu guarda dove stia la tua radice. La parola del Signore rimane in eterno. ( Is 40,8 )

È vero che quegli empi fioriscono come l'erba che verdeggia d'inverno mentre d'estate si secca; tu però, fissando la radice nella parola di Dio che rimane in eterno, sii una pianta viva là dove nessuno vede.

Dice l'Apostolo: Voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. ( Col 3,3 )

Là è la tua radice, là vivi. Là hai posto la tua speranza, se non è stata fittizia la tua fede.

Non ti rattristi la stagione invernale: quella stagione nella quale molte piante feconde e fruttifere, essendo senza la bellezza delle foglie - si è d'inverno! - e senza la bellezza dei frutti, somigliano a piante secche, non sono.

Quando l'erba verdeggia, tali piante non hanno nemmeno le foglie; ma quanto ho detto dell'erba lo dico anche delle piante la cui vita è nascosta.

Cosa ho detto dell'erba? Se ti stupisce il suo verdeggiare, interroga l'estate.

Tra l'erba del prato che d'inverno verdeggia e l'albero da frutto che d'inverno è brullo, giudice sarà l'estate.

Così tra i fedeli, che in questo mondo gemono, e gli empi che in questo mondo verdeggiano, quasi che si sia in tempo d'inverno, giudice sarà il sole di giustizia. ( Mi 4,2 )

Ecco, viene il giudizio. Dice l'albero all'erba in fiore: "Perché ti vanti? Verrà l'estate a metterci alla prova".

Perché dunque a tali piante sia usata mitezza nei giorni del male, ( Sal 94,13 ) le apostrofa e consola l'Apostolo, predicendo l'estate e promettendo il rinverdimento.

Dice: Voi siete morti e la vostra vita - dove è la vostra radice - è nascosta con Cristo in Dio. ( Col 3,3 )

Quando giungerà l'estate, quando apparirà Cristo vostra vita - nel quale c'è il rinverdimento - allora anche voi apparirete con lui nella gloria. ( Col 3,4 )

E poi mettiti in mente le parole dello stesso sole di giustizia, ( Mi 4,2 ) dove si dice cosa farà d'estate.

Dice: Verrà il Figlio dell'uomo nella sua maestà, e con lui tutti gli angeli, e si raduneranno dinanzi a lui tutte le genti. ( Mt 25,31 )

Guarda allora le piante e l'erba.

Li dividerà come il pastore divide le pecore dai capri e porrà le pecore alla destra, i capri invece alla sinistra. ( Mt 25,32-33 )

Ecco il giudizio dell'estate. D'estate ci sono i calori. Cosa sono i calori?

I calori investono gli alberi da frutto, ma nonostante quei calori, continua il verdeggiare [ della pianta ].

Cosa sono dunque quei calori? Quando il re giusto si sarà assiso in trono, chi potrà gloriarsi d'avere il cuore casto? ( Pr 20, 8-9 sec. LXX )

Chi potrà gloriarsi d'essere senza peccato? Grandi calori!

Ma il giudice stesso, che temevamo, ci consola. Subito dà il refrigerio al calore o, meglio, agli sfiniti dal calore.

Essi nella radice erano vivi, non erano piante secche. Vedete quindi il loro verdeggiare!

Venite, benedetti del Padre mio. ( Mt 25,34 )

Venite; ricevete ciò che vi aspettavate, vedete ciò che avete creduto, possedete ciò che avete sperato, ottenete ciò che avete amato.

Venite, benedetti del Padre mio, possedete il regno. ( Mt 25,34 )

Ecco come verdeggiano d'estate le piante che d'inverno erano come secche, in realtà però vivevano occultamente.

Ora guardate il seccarsi dell'erba.

L'erba secca a che cosa è destinata? Andate al fuoco eterno. ( Mt 25,41 )

Dunque, nelle piante buone e feconde, cui sarà stata usata mitezza nei giorni del male, ( Sal 94,13 ) il refrigerio del premio consolerà i bruciori della calura; le consolerà il refrigerio del regno dei cieli, dove si vive sempre.

Quel che su questa terra così ha nome, cioè la pianta cosiddetta "sempreviva", lassù veramente si trova: lassù si vive sempre, lassù c'è solo la vita, non c'è corruzione, non c'è miseria, si consegue un eterno verdeggiare, non si teme l'aridità.

L'andate al fuoco eterno, ( Mt 25,41 ) lo si dice agli empi; e questa è la fossa del peccatore.

La si sta scavando [ adesso ], in questo tempo la si prepara.

La prosperità dell'uomo perverso è la fossa del peccatore.

Egli infatti crede che, quando compie il male e gode, Dio non abbia cura delle cose umane.

E questa è la fossa del peccatore.

2 - I consigli di S. Paolo ai ricchi

Mi rivolgo pertanto alla vostra Carità.

Non amate la felicità di questo mondo; e se per caso la possedete, non sperate in essa.

È menzognera, inganna, non la si possiede.

E se la si possiede, non la si ami, non si speri in essa, e non costituirà una fossa.

Dice l'Apostolo: Comanda ai ricchi di questo mondo; comanda: siano pur ricchi. ( 1 Tm 6,17-18 )

Ma, ecco, i "ricchi di questo mondo" sono cristiani, sono fedeli.

Comanda loro. Che cosa? Non avere sentimenti di superbia né sperare nelle ricchezze incerte. ( 1 Tm 6,17-18 )

Come dice anche il salmo: Se piovano ricchezze, ( Sal 62,11 ) quasi da una fonte, per cui senza fatica ne attinga quante ne vuoi, ma quel che hai attinto immediatamente perisca; ebbene se ti affluiscono in abbondanza [ le ricchezze ], non attaccare il cuore a tali cose fluide, ( Sal 62,11 ) poiché, se sono fluide, fanno un fiume: e se tu vi attacchi il cuore, la corrente te lo porta via.

Se pertanto ti capitasse di diventare ricco, non fartene una passione: accetta le cose che ti vengono offerte, non rapinare le cose altrui; accetta le cose che ti vengono offerte, ma non vendere la giustizia.

Se infatti vendi la giustizia, non credere che t'impadronisci [ legittimamente ] delle cose offerte.

Le cose offerte le ricevi quando te le dà uno desideroso di dartele, non quando te le dà chi non vuole.

Dice: "Vendo la giustizia. Che male può incogliermi se profitto di una cosa buona"?

Insomma, secondo te, la giustizia in questa terra sarebbe roba vendereccia.

Non possederesti la giustizia affinché, in vece sua, possieda di là il premio celeste, ma perché te la venda qui in terra!

In verità vi dico, hanno ricevuto la loro ricompensa. ( Mt 6,5 )

Un tuo amico ti dona spontaneamente quanto gli era stato lasciato in eredità: ecco un caso in cui l'onestà non è lesa.

Per questo la Scrittura non condannò i ricchi [ in quanto tali ] là dove dice: Avendo il cibo e il vestiario, contentiamoci di questo. ( 1 Tm 6,8 )

E continua: Difatti coloro che vogliono arricchire ( non dice: Coloro che sono ricchi ma: Coloro che vogliono arricchire ) a causa della loro molteplice cupidigia cadono nelle tentazioni e in molti desideri nocivi che sprofondano gli uomini nella rovina e nella perdizione. ( 1 Tm 6,9 )

Vuoi sapere cosa accusava? Radice di tutti i mali è l'avarizia. ( 1 Tm 6,1 )

Non avere una tale radice, che è radice di erba secca.

3 - I poveri non si deprimano

Or dunque voi fratelli miei che siete poveri, non vi deprezzate.

Nessuna cosa arricchisce tanto quanto la fede.

È vuota la vostra dispensa esteriore, è piena la vostra cassaforte interiore, poiché cassaforte piena è una buona coscienza.

A quel sant'uomo [ di Giobbe ] il diavolo riuscì a togliere tutti i beni esterni che possedeva, ma non poté penetrare in questa cassaforte.

Ora proprio in questa era ricco colui che diceva: Il Signore ha dato; il Signore ha tolto.

Il Signore ha dato; non si glori il diavolo, il Signore ha tolto. ( Gb 1,21 )

Il cattivo poté togliere ciò che l'altro, buono, aveva permesso [ venisse tolto ]: lui che tentando volle mettere alla prova [ Giobbe ] per proporlo alla nostra imitazione.

Come è piaciuto al Signore, così è avvenuto. Sia benedetto il nome del Signore! ( Gb 1,21 )

Se era povero, donde prendeva le cose così preziose che proferiva?

Il forziere interiore era pieno, e gli incassi crescevano man mano che ne erogava.

E poi, tirava fuori, non sperperava.

Ebbene, tutti voi che siete poveri, sforzatevi di più per avere ricchezze interiori, per avere il cuore pieno di virtù: abbiate la giustizia, la pietà, la carità, la fede, la speranza.

Queste sono le vere ricchezze, che non potreste perdere nemmeno in caso di naufragio.

E che la prosperità dei cattivi non abbia a causare tristezza nei buoni: Dio vi renda miti nei giorni del male. ( Sal 94,13 )

I giorni del male passano, cioè quei giorni in cui tocca vedere questa specie di stravolgimento, e verranno i giorni nei quali nessun cattivo sarà felice e nessun buono infelice.

4 - I ricchi diano generosamente al povero

Quanto poi a voi che siete ricchi in questo mondo, fate ciò che inculca l'Apostolo.

Siano ricchi - dice - nelle opere buone; elargiscano con facilità. ( 1 Tm 6,18 )

Perché infatti dovrebbe essere difficile se hanno di che elargire con facilità?

Ritengo infatti che intanto si parli di facoltosità in quanto nel nome si vede inclusa la facilità.

Tant'è vero che la miseria si suole chiamare difficoltà.

Elargiscano, dunque, siano generosi. ( 1 Tm 6,18 )

Abbiano per loro, ma diano al bisognoso; aiutino il compagno e si sgravino [ del loro peso ].

O ricco, in questa vita il povero ti è diventato compagno.

Lo vedi stentare nella penuria, mentre tu hai [ tante cose ].

Lui, mancando di mezzi, non ha come sostenersi; tu, avendone in abbondanza, hai della roba che ti schiaccia.

Soccorri la povertà e sentirai alleggerito il tuo peso.

Perciò fu detto: Siano generosi. E in un altro passo lo stesso Apostolo dice: Non succeda che gli altri abbiano sollievo e voi vi riduciate in ristrettezze. ( 2 Cor 8,13 )

Certo, siano generosi. ( 1 Tm 6,18 ) Posseggano, ma con quel che hanno in più siano generosi.

Così essi conservano quanto basta e non perdono quel che donano.

Possederanno più di quanto avrebbero potuto trattenersi per sé; le ricchezze infatti o le lasceranno quaggiù o se le consumeranno con l'uso.

Quanto invece a quello che hanno donato e cosa ne derivi, ascolta lo stesso [ Apostolo ].

Continua: Si accumulino per l'avvenire un tesoro posto su solide basi, in modo che conseguano la vera vita. ( 1 Tm 6,19 )

Che cosa straordinaria hai dunque fatto col tuo dare se ti metti nella disposizione di chi deve emigrare da questo luogo dove tutto perisce?

Dando ai poveri, li hai resi portatori dei tuoi beni.

Se sarete così, non fiorirete come l'erba nel passaggio di questo mondo ma sarete come l'olivo, che è verde anche d'inverno, e dal vostro labbro uscirà quella parola: Io invece come olivo ferace nella casa di Dio. ( Sal 52,10 )

Essendo poi olivo ferace nella casa di Dio, vedi come continua: Ho sperato nella misericordia di Dio, non nelle instabili ricchezze. ( 1 Tm 6,17 )

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