Discorsi sul Vecchio Testamento

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Tenuto di Domenica nella Basilica di Celerina

Sulle parole del profeta Michea: "Quale offerta degna presenterò al Signore? Piegherò il ginocchio dinanzi al Dio Altissimo?" ecc.

2 - Il giudizio retto e il giudizio perverso
4 - Scandalo di un salmista
7 - La fede risolve il problema del male
8 - La differenza di fondo fra buoni e cattivi

1 - Ci sono stati letti dei testi della parola di Dio e noi li abbiamo ascoltati.

In essi ci è stato presentato il tema del discorso.

Cose come queste dobbiamo gustare e, dopo averle gustate, dobbiamo seminarle, con l'aiuto di colui nelle mani del quale - come sta scritto - siamo noi e tutti i nostri discorsi. ( Sap 7,6 )

Non per nulla in un altro passo è scritto: Nel Signore loderò il discorso, nel Signore loderò la parola. ( Sal 56,11 )

Nel Signore si loda ciò che il Signore dona.

Sì, poiché, sebbene fragili, siamo tuttavia suoi vasi: comprendiamo in proporzione con le nostre capacità, ma quel che comprendiamo lo comunichiamo agli altri senza alcuna invidia. ( Sap 7,13 )

Lui pensi a supplire nei vostri cuori quanto a noi non è riuscito di fare.

Difatti, quanto noi operiamo agendo nel vostro orecchio cos'è, se lui non lo completa agendo nel vostro cuore?

2 - Il giudizio retto e il giudizio perverso

Vi ripeterò, perché ve ne ricordiate, l'avvertimento a noi rivolto dal primo brano, quello del profeta.

Diceva: Quale offerta degna presenterò al Signore? ( Mi 6,6 )

L'uomo cercava un sacrificio con cui placare Dio o renderselo accetto.

Diceva: Piegherò il ginocchio dinanzi al Dio altissimo, lo placherò con migliaia di tori o miriadi di capre grasse? ovvero offrirò a Dio, in sconto del peccato della mia anima, il frutto del mio grembo? ( Mi 6,6-7 )

Diceva: Dovrò offrire a Dio i miei primogeniti in sconto del peccato della mia anima?

Ti si risponde: o uomo! "O uomo": da chi ti si risponde così se non da colui dal quale l'uomo fu fatto?

Si risponde - dunque -, o uomo, a te che cercavi cosa offrire a Dio e con che cosa placare Dio o con che cosa renderti accetto a Dio.

Ti si risponde: Cosa sarà buono e cos'altro cercherà da te il Signore se non praticare il giudizio e la giustizia e amare la misericordia ed essere disposto a camminare col Signore tuo Dio? ( Mi 6,8 )

Cercavi cosa offrire per te. Offri te stesso. Cosa infatti ti chiede il Signore se non te stesso?

In effetti, fra tutte le creature materiali, nessun'altra ne ha creata superiore a te.

Da te poi egli cerca te stesso in quanto tu ti eri perduto.

Se farai quel che egli ti comanda, egli troverà in te il giudizio e la giustizia: il giudizio, prima di tutto, in te stesso; poi la giustizia, nei confronti del tuo prossimo.

In che senso, il giudizio in te stesso? Ti deve dispiacere quel che eri, per poter essere quel che non eri.

Sia - dico -, questo giudizio che tu dài di te stesso, imparziale verso la tua persona: ( Sir 20,24 ) non risparmiarti nei tuoi peccati e non compiacertene perché fatti da te.

Nel bene che fai non lodare te stesso, e non incolpare Dio quando fai il male.

Sarebbe infatti, questo, un giudizio perverso e quindi non sarebbe un giudizio.

Che un giudizio perverso non sia affatto un giudizio, te lo dimostra Dio stesso, il quale non dice: Cosa esige da te il Signore se non che tu compia un giudizio retto?, ma semplicemente: Che tu compia il giudizio. ( Mi 6,8 )

Se infatti un giudizio è retto, allora è giudizio; se invece è un giudizio perverso, non è giudizio ma vizio.

Cosa dunque combinavi quando, dopo esserti perduto, procedevi verso la tua [ effettiva ] perdizione, camminando in avanti e non indietro? Cosa combinavi? Io so cosa facevi.

Nei [ tuoi ] beni lodavi te stesso, mentre nei [ tuoi ] mali bestemmiavi Dio.

Ecco qual è il giudizio perverso che, come dicevo, non è affatto giudizio.

Vuoi allora compiere il giudizio retto, cioè semplicemente il giudizio?

Correggi quello che stavi facendo; invertilo, e avrai un giudizio retto.

Che significa: Correggi? Loda Dio nei tuoi beni, e nei tuoi mali incolpa te stesso.

Se ti dispiacerai della tua perversione e con l'aiuto del tuo Creatore ti correggerai, sarai retto e praticherai la giustizia.

Se poi sarai retto, Dio ti piacerà. Da colui che è retto non ti differenzierai se non in quanto sei distorto e perverso.

Se sarai retto combacerai con chi è retto; e senza dubbio Dio ti piacerà, poiché, quando ti dispiaceva, dispiaceva alla tua perversione.

3 - Ascolta il santo salmo: Quant'è buono il Dio d'Israele con i retti di cuore! ( Sal 73,1 )

A colui che così si esprime nel salmo forse che era dispiaciuto il Signore? Mi guardi il cielo dal sospettarlo!

Debbo però credere a colui che me lo confessa.

Eccolo, ascoltate insieme con me e considerate le sue parole.

Dice: Quant'è buono il Dio d'Israele. Ma con chi? Con i retti di cuore.

Quanto a me viceversa - dice -, non essendo retto di cuore, i miei piedi hanno quasi vacillato, i miei passi per poco non hanno inciampato. ( Sal 73,2 )

Hanno vacillato i piedi è lo stesso che: Hanno inciampato i miei passi.

Quasi è lo stesso di per poco.

Cosa diceva quindi [ con le parole ]: Quasi, per poco hanno vacillato i miei piedi, hanno inciampato i miei passi?

Dice: Stavo quasi sul punto di scivolare, di cadere.

Ma come giungesti a un così grave pericolo?

Dice: Perché ero invidioso dei peccatori vedendo la loro pace. ( Sal 73,3 )

Ero invidioso - dice - dei peccatori vedendo la pace dei peccatori.

Significa: vedendo i cattivi nella felicità, divenni titubante nella mia sudditanza a Dio e quasi precipitai lontano da Dio.

Ecco il motivo per cui Dio non gli piaceva più: perché i cattivi avrebbero dovuto possedere [ tanti ] beni?

4 - Scandalo di un salmista

Osservate ora le parole di questo vacillante, le cose che si diceva fra sé e sé.

Ecco, loro sonO peccatori - è lo stesso salmo a riportarci le parole di questo vacillante - loro sonO peccatori [ e ] hanno ottenuto ricchezze nel mondo; ( Sal 73,12 ) e io ho detto: Ma come fa Dio a conoscere? ( Sal 73,11 )

Così dice nel salmo: chi parla così è lui stesso che, non essendo ancora retto, provava disgusto di Dio per il fatto che i cattivi abbondassero di beni.

Diceva: Ma come fa Dio a conoscere e nell'Altissimo c'è forse scienza? ( Sal 73,11 )

Notate quel che aggiunge, notate come a forza di vacillare si avvicini alla caduta e stia sull'orlo della perdizione.

Notate - ripeto - quel che aggiunge: Non sarà stato per caso inutile che io abbia conservato giusto il cuore e abbia lavato le mie mani in mezzo agli innocenti? ( Sal 73,13 )

È andato in fumo - dice - tutto [ l'impegno per ] vivere bene.

Ho conservato giusto il cuore e ho lavato le mie mani in mezzo agli innocenti per conseguire questo risultato: che i cattivi siano felici mentre io sonO tribolato.

Difatti - dice - io sono stato flagellato tutto il giorno. ( Sal 73,14 )

Loro godono, io sono flagellato. Gode chi bestemmia Dio, sonO flagellato io che temo Dio.

Ma che davvero Dio conosca? ( Sal 73,11 ) [ tutto questo ].

In tale dubbio eccolo vacillare, eccolo quasi cadere: credeva che Dio non s'interessasse delle vicende umane.

5 - In tale persuasione, frutto di cuore non retto ma tortuoso, da motivi più o meno verosimili è portato, in forza dell'incongruenza riscontrata, a credere che Dio non s'interessi del governo delle vicende umane; così, anzi, si compiaceva di predicare, asserire e insegnare.

Fu trattenuto dall'autorità e dall'insegnamento dei santi. Osservate le sue parole.

Se dicevo - così affermava - se dicevo: Narrerò così, ( Sal 73,15 ) predicherò così, insegnerò così, dirò alla gente che Dio non s'interessa delle vicende umane.

Se dicevo: Narrerò cosi, ecco avrei condannato la generazione dei tuoi figli. ( Sal 73,15 )

Come potrò quindi narrare così? Non ha narrato così Mosè, né Abramo o Isacco o Giacobbe; non ha narrato così Geremia né Isaia o qualche altro fra i profeti: i quali tutti sono figli tuoi.

Quindi, se narrassi così, condannerei la generazione dei tuoi figli.

6 - Cosa farò allora? Cominciai a conoscere. ( Sal 73,16 )

Dice: Cominciai a conoscere. Ma conoscere è una cosa grossa, conoscere è difficile.

Continua: Questo però ( dice così dopo aver affermato: Cominciai a conoscere ), questo però fu fatica per me: ( Sal 73,16 ) conoscer cioè come Dio sia giusto e conosca le vicende umane e, nonostante questo, i perversi sonO favoriti e i buoni talora soffrono sventure.

Cominciai a conoscere come ciò potesse essere giusto, ma fu fatica per me.

7 - La fede risolve il problema del male

Fino a quando questo affaticamento?

Finché non sono entrato nel santuario di Dio e non ho compreso la sorte finale. ( Sal 73,17 )

Entra dunque, o anima fedele, nel santuario di Dio; entra nel santuario di Dio tu, o anima pia, che nei tuoi mali non provi avversione verso Dio né ti dispiaci di lui quando i cattivi si trovano nella prosperità.

Anche se non comprendi per qual motivo accadano tali cose, credi che non avviene ingiustamente quel che Dio permette o fa.

Un tempo ti guidava la ragione umana; làsciati richiamare [ sulla retta via ] dall'autorità di Dio e credi che nel fatto in parola c'è qualcosa che sfugge alla tua mente.

Difatti con fede certissima è da credersi che Dio non può essere né ingiusto né iniquo.

Entrando nel santuario di Dio in questa maniera, cioè con la fede, entrandovi credendo imparerai, acquistando la [ piena ] comprensione.

Così dice infatti: Finché non sono entrato nel santuario di Dio, dove entra la fede.

E dopo la fede cosa viene? E ho compreso la sorte finale.

Verrà la fine, quando nessun buono si troverà nel male e nessun cattivo nel bene.

Verrà - dico - la fine, quando saranno separati i pii dagli empi, i giusti dagli ingiusti, coloro che avranno lodato Dio da coloro che l'avranno bestemmiato.

Verrà il tempo in cui saranno separati in modo che - come dicevo - nessun buono si troverà nel male e nessun cattivo nel bene.

Perché allora le cose non procedono così anche adesso?

Forse anche adesso vanno così! ma ciò che adesso si compie in occulto allora si compirà palesemente.

8 - La differenza di fondo fra buoni e cattivi

Entra con me, se puoi, nel santuario di Dio: ( Sal 73,17 ) là, forse, sarò in grado di ammaestrarti.

O meglio, impara insieme con me da colui che mi ammaestra che nemmeno adesso i cattivi stanno bene e come le cose procedono più favorevolmente per i buoni che non per i cattivi, anche se non è giunta ancora al colmo la felicità dei buoni né è giunto il castigo definitivo dei cattivi.

Forse ti rendi conto come me che i cattivi non se la passano bene.

Ti prego, permettimi che ti chieda: Tu perché te la passi male?

Mi risponderai: Mi affligge la povertà, mi angustiano le strettezze o forse il dolore di un qualche membro o il timore del nemico.

E ti troveresti tu nel male perché hai da soffrire qualche molestia, mentre starebbe bene colui che è lui stesso cattivo?

Gran differenza intercorre fra il patire il male e l'essere cattivo!

Tu non sei quel che hai da sopportare: sopporti infatti il male senza essere tu stesso cattivo.

Dico: Sopporti il male ma non sei cattivo.

L'altro viceversa non subisce del male ma è [ lui stesso ] cattivo.

Orbene, non lasciarti ingannare, non lasciarti ingannare!

Non è possibile che le cose vadano male a te che sopporti il cattivo e vadano bene all'altro che è [ lui stesso ] cattivo.

Per il fatto di essere cattivo, credi tu forse che egli non abbia da sopportare il male, dovendo sopportare se stesso?

Tu credi di star male perché nel tuo corpo hai da tollerare un male causato da altri; e starà bene colui che nel suo cuore ha da tollerare la propria cattiveria?

Tu credi di star male perché hai una brutta villa; e starà bene colui che ha una cattiva anima?

Tu che hai dei beni di fortuna, sii buono tu stesso!

Buona cosa sono le ricchezze, l'oro, l'argento, un'ampia famiglia, molti possedimenti: sono tutte cose buone, nel senso che ci puoi fare del bene, non nel senso che possono renderti buono.

Acquista quei beni che ti rendono buono! E quali sono?, chiederai.

Esercita il giudizio, pratica la giustizia. ( Mi 6,8 ) Sono forse beni che hai?

Esercita il giudizio, pratica la giustizia. In mezzo ai tuoi beni sii buono anche tu.

Arrossisci dei tuoi beni! Fra i beni perituri sii tu buono in maniera che non perisci.

Arrossisci dei tuoi beni! Non essere cattivo quando ne sei provvisto, perché non abbia a perire insieme ad essi.

Sul come poi stiano le altre cose, come occorra osservare la giustizia e amare la misericordia, e come ciascuno debba essere spedito nel camminare insieme al Signore suo Dio, ve ne tratteremo, fratelli miei, in altra circostanza, quando il Signore ce ne farà dono.

Di questo consideratemi debitore, in quanto non voglio ora esservi motivo di stanchezza.

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