Esposizione dei Salmi

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Salmo 25 (24)

1 - [v 1.] Il peccatore e la misericordia di Cristo

Per la fine, salmo dello stesso David.

Parla Cristo, ma nella persona della Chiesa.

Infatti ciò che qui si dice compete di più al popolo cristiano convertito a Dio.

2 - [v 2.] A te, o Signore, ho levato l'anima mia nel desiderio spirituale, poiché essa era schiacciata a terra dalle passioni carnali.

Dio mio, in te confido, non arrossirò.

Dio mio, per il fatto che confidavo in me sono stato trascinato sino a questa infermità della carne; e poiché, abbandonato Dio, ho voluto essere come Dio, temendo la morte anche da parte della più piccola bestia, deriso dalla mia superbia, ho arrossito; ma ora in te confido, non arrossirò.

3 - [v 3.] Né ridano di me i miei nemici.

E non mi deridano coloro che, insidiandomi con occulti suggerimenti degni del serpente e insinuandomi: Bravo, bene!, in questo stato mi hanno ridotto.

Perché non saranno confusi tutti coloro che sperano in te.

4 - [v 4.] Siano confusi coloro che iniquamente fanno cose inutili.

Siano confusi coloro che agiscono iniquamente, per conseguire cose effimere.

Fammi conoscere, o Signore, le tue vie, e insegnami i tuoi sentieri.

Esse non sono larghe, e non conducono la folla alla morte; ( Mt 7,13 ) insegnami i tuoi sentieri, stretti e noti a pochi.

5 - [v 5.] Guidami nella tua verità.

Fammi fuggire l'errore. E ammaestrami.

Infatti da me ho conosciuto solo la menzogna.

Perché tu sei il Dio mio Salvatore, e in te ho sperato tutto il giorno.

Perché, scacciato da te dal paradiso ( Gen 3,23 ) ed esiliato in una lontanissima regione, ( Lc 15,13 ) da me non posso tornare, se tu non vieni incontro al mio errare; il mio ritorno infatti ha sperato nella tua misericordia per tutto il tempo della vita terrena.

6 - [v 6.] Ricordati delle tue misericordie, o Signore.

Ricordati delle opere della tua misericordia, o Signore, perché gli uomini credono che tu te ne sia dimenticato.

E che le tue misericordie sono da sempre.

E ricordati di questo, che le tue misericordie sono eterne.

Mai infatti sei stato senza di esse, tu che anche l'uomo peccatore hai reso schiavo della vanità, ma nella speranza, e non hai privato la tua creatura di tante e così grandi consolazioni.

7 - [v 7.] Non ti ricordare dei peccati della mia giovinezza e della mia ignoranza.

Non riserbare per il castigo i peccati della mia temeraria audacia e della mia ignoranza; ma ti cadano come di mente.

Secondo la tua misericordia ricordati di me, Dio.

Ricordati dunque di me non secondo la tua ira della quale io sono degno, ma secondo la tua misericordia che è degna di te.

A motivo della tua bontà, o Signore.

Non a motivo dei miei meriti, ma a cagione della tua bontà, Signore.

8 - [v 8.] Dolce e giusto è il Signore.

Dolce è il Signore, perché è stato tanto misericordioso con i peccatori e gli empi, da perdonare loro tutti i peccati anteriori; ma anche giusto è il Signore, il quale, dopo la misericordia della vocazione del perdono, che si deve alla grazia e non ai meriti, esigerà meriti degni nell'ultimo giudizio.

Per questo imporrà la legge a chi viene meno nella via.

Perché ha elargito la misericordia, per condurci nella via.

9 - [v 9.] Guiderà i miti nel giudizio.

Guiderà i miti, né atterrirà nel giudizio coloro che seguono la sua volontà e che non antepongono la propria, resistendogli.

Insegnerà ai mansueti le sue vie.

Insegnerà le sue vie non a coloro che vogliono correre avanti, quasi potessero meglio guidarsi da sé medesimi; ma a coloro che non levano in alto la fronte, che non recalcitrano, allorché è loro imposto il giogo lieve ed il fardello leggero. ( Mt 11,30 )

10 - [v 10.] Tutte le vie del Signore sono misericordia e verità.

Ma quali vie insegnerà loro, se non la misericordia nella quale può essere placato, e la verità nella quale è immutabile?

Una di queste ha esercitato perdonando i peccati, l'altra giudicando i meriti.

E perciò tutte le vie del Signore sono i due avventi del Figlio di Dio, l'uno di misericordia, l'altro di giudizio.

Giunge dunque a lui seguendo le sue vie colui che, vedendosi liberato senza alcun merito, depone la superbia e d'ora in avanti si guarda dalla severità del giudice, poiché ha conosciuto la clemenza del soccorritore.

Per coloro che ricercano il suo patto e le sue testimonianze.

Riconoscono infatti il Signore misericordioso nel primo avvento, e giudice nel secondo, coloro che miti e mansueti ricercano il suo patto, quando con il suo sangue ci ha riscattati a nuova vita; e ricercano nei Profeti e negli Evangelisti le sue testimonianze.

11 - [v 11.] A cagione del tuo nome, o Signore, sarai benigno con il mio peccato, perché è grande.

Non soltanto hai perdonato i miei peccati che ho commesso prima di credere; ma anche riguardo al mio peccato, che è grande, perché anche nella via non viene meno la mia offesa, ti placherai con il sacrificio dell'anima contrita.

12 - [v 12.] Qual è l'uomo che teme il Signore?

Dal timore l'uomo comincia ad avviarsi alla sapienza.

Gli imporrà la legge, sulla via che ha scelto.

Gli imporrà la legge sulla via che liberamente ha imboccato, affinché più non pecchi impunemente.

13 - [v 13.] La sua anima dimorerà nel bene, e la sua discendenza possederà la terra in eredità.

E il suo sforzo possederà la ferma eredità del corpo rinnovato.

14 - [v 14.] Il Signore è il sostegno di coloro che lo temono.

Il timore sembra esser proprio dei deboli, ma il Signore è fortezza per coloro che lo temono.

E il nome di Dio, che è glorificato nel mondo intero, dà fermezza a quanti lo temono.

E la sua alleanza [ è là ] affinché sia loro manifestata.

E fa sì che il suo testamento sia noto a loro, perché eredità di Cristo sono le genti ed i confini della terra.

15 - [v 15.] Gli occhi miei sempre verso Dio; perché egli districherà dal laccio i miei piedi.

Non avrò timore dei pericoli terreni, finché non guardo la terra; perché colui che io guardo libererà dal laccio i miei piedi.

16 - [v 16.] Guardami, ed abbi pietà di me, perché io sono solo e povero.

Perché io sono l'unico popolo, che conserva l'umiltà della tua unica Chiesa, umiltà che nessuno scisma o eresia possiede.

17 - [v 17.] Le sofferenze del mio cuore si sono moltiplicate.

Le sofferenze del mio cuore si sono moltiplicate nell'abbondare dell'iniquità e nel raggelarsi della carità.

Dalle mie necessità liberami.

Poiché è necessario che io tutto questo sopporti, onde essere salvo perseverando sino alla fine, ( Mt 10,22 ) liberami dalle mie necessità.

18 - [v 18.] Vedi la mia umiltà e il mio travaglio.

Vedi la mia umiltà, per la quale mai mi separo dall'unità nel vantare la mia giustizia, e il mio travaglio, per cui sopporto che i disubbidienti siano con me mescolati.

E rimetti tutti i miei peccati.

E, reso benevolo da tutti questi sacrifici, rimetti i miei peccati, non soltanto quelli della giovinezza e della mia ignoranza, [ che ho commesso ] prima di credere, ma anche questi che commetto, pur vivendo già nella fede, a cagione della debolezza e delle tenebre di questa vita.

19 - [v 19.] Guarda i miei nemici, poiché si sono moltiplicati.

Essi non mancano non soltanto fuori, ma anche all'interno della stessa comunione della Chiesa.

E mi hanno odiato con ingiusto odio.

E hanno odiato me che li amo.

20 - [v 20.] Custodisci l'anima mia, e liberami.

Custodisci l'anima mia, affinché non cada nella loro imitazione; e liberami dalla confusione, nella quale essi sono con me mischiati.

Non sia confuso, perché in te ho sperato.

Non sia confuso, nel caso essi insorgano contro di me: perché non in me, ma in te ho sperato.

21 - [v 21.] Gli innocenti ed i retti si sono stretti a me, poiché in te ho sperato, o Signore.

Gli innocenti ed i retti non soltanto sono mischiati con me nella corporale presenza come i malvagi, ma hanno aderito a me con il consenso del cuore nella stessa innocenza e rettitudine; perché non sono venuto meno per imitare i malvagi, ma ho sperato in te, aspettando la vagliatura della tua messe definitiva.

22 - [v 22.] Dio, riscatta Israele da tutte le sue tribolazioni.

Riscatta, Dio, il tuo popolo, che hai preparato alla tua visione, dalle sue tribolazioni, e non soltanto da quelle che subisce dall'esterno ma anche da quelle che sopporta nell'intimo.

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