L'anima dell'apostolato

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d) Dà all'operaio evangelico la vera eloquenza

Intendo parlare dell'eloquenza capace di essere apportatrice della grazia, tanto da convertire le anime e da condurle alla virtù.

Già se ne è parlato, e mi limiterò qui a poche parole.

Nell'Ufficio di san Giovanni si legge questo responsorio: Supra pectus Domini recumbens, Evangelii fluenta de ipso sacro Dominici pectoris fonte potavit et Verbi Dei gratiam in toto terrarum orbe diffudit.

In queste poche parole, che bella lezione per tutti coloro che, o predicatori, o scrittori o catechisti, hanno la missione di diffondere la parola divina!

Con quali espressioni la Chiesa scopre ai suoi sacerdoti le fonti della vera eloquenza!

Tutti gli Evangelisti sono egualmente ispirati; tutti hanno uno scopo provvidenziale; tuttavia ciascuno ha la sua eloquenza propria.

Più che gli altri, san Giovanni ha l'eloquenza che va alla volontà per la via del cuore dove egli diffonde verbi Dei gratiam.

Insieme con le Epistole di san Paolo, il suo Vangelo è il libro preferito dalle anime che trovano la vita di quaggiù vuota di senso, se non sono unite con Gesù Cristo.

Di dove viene l'eloquenza affascinante di san Giovanni?

Quel gran fiume le cui acque benefiche irrigano tutto il mondo Fluenta in toto terrarum orbe diffudit, da quale montagna nasce?

È uno dei fiumi del Paradiso, dice il testo liturgico: Quasi unus ex Paradisi fluminibus Evangelista Joannes.

A che servono le alte montagne e i ghiacciai?

Quelle sterminate estensioni di terra, dirà l'ignorante, non sarebbero più utili se si appianassero?

Egli non pensa che senza quelle alte cime le pianure e le valli sarebbero sterili come il Sahara: sono infatti le montagne che, per mezzo dei fiumi di cui esse sono i serbatoi, danno la fertilità alla terra.

Quell'alta vetta del Paradiso dove nasce la sorgente che alimenta il Vangelo di san Giovanni, altro non è che il Cuore di Gesù: Evangelii fluenta de ipso sacro Dominici pectoris fonte potavit; perchè l'Evangelista, con la vita interiore, udì i palpiti del Cuore dell'Uomo-Dio e l'immensità del suo amore per gli uomini, la sua parola è apportatrice della grazia del Verbo divino: Verbi Dei gratiam diffudit.

Così si può dire che gli uomini di vita interiore sono anche essi in qualche modo fiumi del Paradiso.

Non soltanto con le loro preghiere e con i loro sacrifìci attirano dal Cielo in terra le acque vive della grazia e allontanano o abbreviano i castighi che il mondo si merita, ma attingendo nel più alto dei cieli, nel Cuore di Colui nel quale risiede la vita intima di Dio, quell'acqua viva, la versano in abbondanza sulle anime: Haurietis aquas de fontibus Salvatoris.

Chiamati a dare la parola di Dio, la danno con un'eloquenza di cui essi soli posseggono il segreto; è il Cielo che parla alla terra; illuminano, riscaldano, consolano e fortificano.

Senza tutte queste qualità insieme riunite, l'eloquenza è incompleta; ma il predicatore non riunisce in sè tutte queste qualità se non vive di Gesù.

Sono io davvero di coloro che per dare alla loro eloquenza la forza dell'azione, fanno assegnamento sulla loro meditazione, sulla loro visita al SS. Sacramento e soprattutto sulla loro comunione o la loro Messa?

Se non è così, potrò essere un rumoroso cymbalum tinniens, potrò rimbombare come il bronzo, velut aes sonans, ma non sarò il canale dell'amore, di quell'amore che rende irresistibile l'eloquenza degli amici di Dio.

Il quadro della verità cristiana esposto da un predicatore dotto, ma di mediocre pietà, può muovere le anime, avvicinarle a Dio, accrescerne anche la fede; ma per penetrarle del sapore vivificante della virtù, bisogna aver gustato lo spirito del Vangelo e, per mezzo della meditazione, averne fatta la sostanza della propria vita.192

Ripetiamo ancora che soltanto lo Spirito Santo, principio di ogni fecondità spirituale, opera le conversioni e diffonde le grazie che determinano a fuggire il vizio e a praticare la virtù.

La parola dell'operaio evangelico, penetrata dall'unzione dello Spirito santificatore, diventa un canale vivente che riversa tutta l'azione divina.

Prima della Pentecoste, gli Apostoli avevano predicato quasi senza alcun frutto; ma dopo il loro ritiro di dieci giorni, tutti di vita interiore, lo Spirito Santo li invade e li trasforma.

I loro primi saggi di predicazione sono vere pesche miracolose.

Lo stesso è dei seminatori del Vangelo: per la vita interiore essi sono veri portatori di Cristo; essi piantano e irrigano efficacemente, e allora lo Spirito Santo dà sempre l'incremento.

La loro parola è nel tempo stesso semenza che cade e pioggia che feconda: il sole che fa crescere e maturare non manca mai.

Est tantum lucere vanum, dice san Bernardo, tantum ardere parum, ardere et lucere perfectum.

E poco dopo dice: Singulariter apostolis et apostolìcis viris dicitur: Luceat lux vestra coram hominibus, nimirum tamquam accensis et vehementer accensis.193

L'apostolo attinge l'eloquenza evangelica della vita di unione con Gesù per mezzo della meditazione e della custodia del cuore, ma anche della Sacra Scrittura che egli studia e gusta con passione.

Ogni parola di Dio all'uomo, ogni frase caduta dalle labbra adorabili di Gesù, è per lui un diamante di cui ammira le facce alla luce del dono della sapienza cosi particolarmente sviluppato in lui.

Ma siccome egli apre il libro ispirato soltanto dopo di aver pregato, non solo ammira, ma ne gusta gl'insegnamenti come se lo Spirito Santo li avesse dettati espressamente per lui; perciò quanta unione quando, salito in pulpito, cita la parola di Dio, e quale differenza tra la luce che egli ne fa scaturire, e le ingegnose o dotte applicazioni che ne può trarre un predicatore aiutato dai soli lumi della ragione e di una fede quasi astratta e morta!

Il primo mostra la verità viva che avvolge le anime con una realtà che vuole non solo illuminarle, ma vivificarle; il secondo invece non sa parlarne se non come di un'equazione algebrica, certa sì, ma fredda e senza relazione come l'intimo dell'esistenza.

Egli la lascia astratta e, per così dire, allo stato di semplice memoriale, o capace appena di eccitare i cuori con quello che si chiama il carattere estetico del Cristianesimo.

« La maestà della Scrittura mi sbalordisce; la semplicità del Vangelo mi parla al cuore », confessava il sentimentale Rousseau; ma che cosa importavano alla gloria di Dio queste vaghe e così sterili commozioni?

Il vero apostolo invece possiede il segreto di mostrare il Vangelo nella sua verità, non solo sempre attuale, ma anche sempre operante e continuamente rinnovata, perchè divina, per l'anima che prende contatto con esso.

Senza fermarsi a cercare il sentimento, egli con la parola di vita divina arriva fino a quella volontà in cui risiede la corrispondenza alla vera vita.

Le convinzioni che produce, generano amore e risoluzione: egli solo possiede la sola eloquenza evangelica.

Non si dà vita interiore completa, senza una tenera divozione a Maria Immacolata, che è per eccellenza il canale di tutte le grazie e specialmente delle grazie più elette.

L'apostolo abituato a quel perpetuo ricorso a Maria, senza il quale san Bernardo non può comprendere un vero figlio di questa incomparabile Madre, nell'esporre il dogma sulla Madre di Dio e Madre degli uomini, trova parole che non solo colpiscono e commuovono gli uditori, ma trasmettono anche a loro il bisogno di ricorrere in ogni loro difficoltà alla Dispensatrice del Sangue divino.

Egli non ha che da lasciar parlare la sua esperienza e il suo cuore, per guadagnare le anime alla Regina del Cielo e per gettarle, per mezzo di Lei, nel Cuore di Gesù.

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192 Noc enim assueti cum Deo colloqui, quum de eo ad homines dicunt vel consilia christianae vitae impertiunt, prorsus carent divino afflatu; ut evangelicum verbum videatur in ipsis fere inter mortuum.
Vox eorum quantavis prudentiae vel facundiae laude clarescat, vocem mìnime reddit Pastoris boni, quam oveS salutariter audiant: strepit enim dlffluitque inanis … ( S. Pio X, Exhortatio ad Clerum, 4 agosto 1908 ).
Questa esortazione che il cuore paterno di san Pio X rivolge al ministri di Dio è un commovente invito alla santità sacerdotale; essa ne espone la necessità e la natura e, con una serie di consigli pratici, insegna i mezzi di acquistarla e di conservarla
193 Serm. de S. Joan. Bapt. Il solo splendore è vanità, il solo calore è poco, lo splendore insieme col calore è cosa perfetta.
- Soprattutto agli apostoli e agli uomini apostolici è detto: Risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini.
Essi infatti devono essere accesi, accesissimi