Imitazione di Cristo

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I molti beni della comunione

Capitolo 4

1 - Voce del discepolo

Signore, Dio mio, previeni il tuo servo « con benedizioni elette » ( Sal 21,4 ) perché meriti di accostarsi degnamente e santamente al tuo magnifico Sacramento.

Risveglia il mio cuore alla tua presenza e liberami dal mio grande torpore.

« Visitami con la tua salvezza » ( Sal 106,4 ) perché io gusti in spirito la soavità che in questo Sacramento è nascosta in pienezza come nella sua sorgente.

Illumina i miei occhi perché possano contemplare questo mistero, e irrobustiscimi a crederlo con incrollabile fede.

È opera tua, non di umana potenza; è tua sacra istituzione, non è invenzione dell'uomo.

Non si trova nessuno idoneo a comprendere e intendere da sé questi misteri che trascendono la stessa intelligenza degli Angeli.

Che cosa mai potrò indagare e capire di così sublime arcano io, indegno peccatore, terra e cenere?

2 - Salute dell'anima e del corpo

Signore, nella semplicità del mio cuore, con buona e salda fede, in obbedienza al tuo comando mi accosto a te, pieno di speranza e di rispetto, e veramente credo che tu, Dio e uomo, sei qui presente nel Sacramento.

Tu vuoi che io ti riceva e che a te mi unisca con vincoli di carità.

Prego pertanto la tua clemenza e ti chiedo di donarmi una grazia speciale, perché tutto mi strugga in te e trabocchi d'amore, né mi curi di cercare alcun'altra consolazione.

Infatti questo altissimo e santissimo Sacramento è salute dell'anima e del corpo, medicina di ogni spirituale debolezza; per esso tutti i vizi miei guariscono, le passioni si infrenano, sono vinte o diminuite le tentazioni, viene infusa più copiosa la grazia, la nascente virtù si accresce, si conferma la fede, si rafforza la speranza e la carità arde e si dilata.

3 - Molti beni hai elargito e ancora spessissimo elargisci in questo Sacramento ai tuoi diletti che con devozione, « con semplicità di cuore » ( 1 Cr 29,17 ), si comunicano, Dio mio, « che vieni in mio soccorso » ( Sal 42,10 ), riparatore della mia infermità e datore di ogni interiore consolazione.

E difatti in essi infondi molto conforto contro le varie angustie e dal profondo della loro abiezione li sollevi alla speranza della tua protezione e con una nuova grazia interiormente li ricrei e li illumini; per cui quelli che prima della Comunione si sentivano inquieti e disamorati, poi, ristorati dal cibo e dalla bevanda celeste, si trovano mutati in meglio.

E così generosamente agisci coi tuoi eletti perché veramente conoscano e sensibilmente sperimentino quanta debolezza hanno in sé e quanta bontà e grazia da te ottengono.

Perché da sé stessi sono freddi, duri, senza devozione; per opera tua invece meritano di essere ferventi, zelanti, devoti.

Chi mai, accostandosi umilmente alla fonte della soavità, non ne riporta un po' di ristoro?

O chi, stando presso un gran fuoco, non ne risente calore?

Ora tu sei la fonte sovrabbondante, sei il fuoco che sempre arde e mai si spegne.

4 - Supplisci tu

E perciò, se a me non è lecito attingere alla pienezza della fonte né bere a sazietà, avvicinerò tuttavia la mia bocca al foro della vena celeste, per sorbirne almeno qualche goccia a temperare la mia sete e non del tutto inaridire.

E se non posso ancora essere tutto celeste e così incandescente come i Cherubini e i Serafini, mi sforzerò tuttavia di insistere nella devozione e di preparare il mio cuore perché, ricevendo con umiltà il Sacramento vivificatore, ottenga almeno una fiammella del divino incendio.

E a tutto quello che mi manca, Gesù buono, Salvatore santissimo, supplisci tu benignamente e graziosamente, tu che ti sei degnato di chiamare tutti : « Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò riposo » ( Mt 11,28 ).

5 - Preghiera

Io mi affatico col sudore del mio volto, il mio cuore è torchiato dal dolore, porto il grave peso dei peccati, le tentazioni mi inquietano, da molte malvagio passioni sono avviluppato e oppresso « e per me non c'è soccorso » ( Sal 22,12 ), non vi è chi mi liberi e mi faccia salvo se non tu, Signore Dio, mio Salvatore, al quale affido me e le cose mie perché tu mi custodisca e mi conduca alla vita eterna.

Accoglimi a lode e a gloria del tuo nome, tu che mi hai preparato in cibo e in bevanda il tuo Corpo e il tuo Sangue.

Concedimi, Signore Dio, mio Salvatore, che, frequentando il tuo mistero, cresca l'ardore della mia devozione.

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