Summa Teologica - I

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Articolo 10 - Se quelli che vedono Dio per essenza vedano simultaneamente tutto ciò che vedono in lui

Infra, q. 58, a. 2; In 2 Sent., d. 3, q. 2, a. 4; In 3 Sent., d. 14, q. 1, a. 2, sol. 4; C. G., III, c. 60; De Verit., q. 8, a. 14; Quodl., 7, q. 1, a. 2

Pare che quelli che vedono Dio per essenza non vedano simultaneamente tutto ciò che vedono in lui.

Infatti:

1. Secondo Aristotele [ Top. 2,10 ] può accadere che si abbia la scienza di molte cose, ma non accade che se ne intenda attualmente più di una.

Ora, le cose che sono viste in Dio sono intese intellettualmente: infatti Dio è visto con l'intelletto.

Quindi non si verifica che quanti vedono Dio vedano in lui molte cose simultaneamente.

2. S. Agostino [ De Gen. ad litt. 8,20.39 ] dice che « Dio muove la creatura spirituale nel tempo », cioè nei pensieri e negli affetti.

Ma la creatura spirituale è precisamente l'angelo, il quale vede Dio.

Quindi coloro che vedono Dio passano successivamente di pensiero in pensiero e di affetto in affetto: il tempo infatti comporta successione.

In contrario:

Dice S. Agostino [ De Trin. 15,16.26 ]: « Non saranno volubili i nostri pensieri, andando e tornando da un oggetto all'altro, ma possiederemo tutta la nostra scienza simultaneamente con un solo sguardo ».

Dimostrazione:

Le cose che sono viste nel Verbo sono viste non successivamente, ma simultaneamente.

A soluzione di ciò bisogna considerare che noi non possiamo intendere molte cose insieme precisamente per il fatto che le intendiamo per mezzo di specie diverse, e un solo intelletto non può essere simultaneamente informato in atto da specie diverse in modo da intendere per mezzo di esse, come nemmeno un medesimo corpo può essere modellato contemporaneamente con figure diverse.

Per cui avviene che quando più cose possono essere percepite con una sola specie sono intese simultaneamente: come le diverse parti di un tutto, se sono intese ciascuna per mezzo della propria specie, sono intese successivamente e non tutte insieme; se invece sono intese tutte per mezzo della sola specie del tutto, allora sono intese simultaneamente.

Ora, si è dimostrato sopra [ a. prec. ] che le cose che sono viste in Dio non sono viste ciascuna nella sua propria specie, ma tutte nell'unica essenza divina.

Quindi sono viste tutte insieme e non successivamente.

Analisi delle obiezioni:

1. Noi intendiamo una cosa sola alla volta nel senso che intendiamo con una sola specie.

Ma nell'atto di concepire una sola specie sono intese simultaneamente molte cose: p. es. nel concetto di uomo è inteso animale e razionale, e nell'idea di casa sono intese le pareti e il tetto.

2. Gli angeli, in forza della conoscenza naturale con cui conoscono le cose mediante specie diverse loro infuse, non conoscono tutto simultaneamente: e così si mutano nel tempo secondo la loro attività intellettuale.

Ma in quanto vedono le cose in Dio le vedono tutte con un solo sguardo.

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