Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se il corpo umano sia stato prodotto immediatamente da Dio

Infra, q. 92, a.4

Pare che il corpo umano non sia stato prodotto immediatamente da Dio.

Infatti:

1. S. Agostino [ De Trin. 3,4.9 ] insegna che Dio dispone degli esseri corporei per mezzo delle creature angeliche.

Ma il corpo umano fu formato di materia corporea, come si è dimostrato [ a. prec. ].

Esso quindi dovette essere prodotto per mezzo degli angeli, e non immediatamente da Dio.

2. Ciò che può essere prodotto da una virtù creata non è necessario che sia fatto immediatamente da Dio.

Ma il corpo umano può essere prodotto dalla virtù creata dei corpi celesti.

Vediamo infatti che certi animali sono generati dalla putrefazione per la potenza attiva degli astri; Albumasar poi afferma che non si ha generazione umana nelle regioni troppo calde o troppo fredde, ma solo in quelle temperate.

Non era perciò necessario che il corpo umano venisse formato immediatamente da Dio.

3. Tutto ciò che viene tratto dalla materia corporea deriva da una trasmutazione della materia stessa.

Ma ogni trasmutazione corporea è causata da quel moto dei corpi celesti che è il primo fra tutti i moti.

Essendo dunque il corpo umano prodotto dalla materia corporea, è evidente che i corpi celesti devono aver cooperato alla sua formazione.

4. Dice S. Agostino [ De Gen. ad litt. 7,24.35 ] che nell'opera dei sei giorni il corpo umano fu prodotto soltanto nei suoi princìpi causali, inseriti da Dio nel mondo corporeo, e che in seguito venne formato in maniera attuale.

Ma le cose che preesistono nei corpi secondo le ragioni seminali possono essere prodotte dalla virtù di determinati esseri corporei.

Quindi il corpo umano fu prodotto da una virtù creata, e non immediatamente da Dio.

In contrario:

Sta scritto [ Sir 17,1 ]: « Il Signore creò l'uomo dalla terra ».

Dimostrazione:

La prima formazione del corpo umano non poteva derivare da una virtù creata, ma doveva derivare immediatamente da Dio.

È vero che ci furono alcuni i quali ritenevano che le forme materiali provenissero da qualche forma immateriale, ma il Filosofo [ Met. 7, cc. 8,9 ] confuta siffatta teoria, osservando che il divenire propriamente non è da attribuirsi alle forme, bensì ai composti, come si è già spiegato [ q. 45, a. 8; q. 65, a. 4; q. 90, a. 2 ].

E siccome la causa agente deve essere simile agli effetti prodotti, non è ammissibile che una forma pura, priva di materia, produca una forma che ha la sua esistenza nella materia e che diviene attuale solo per il fatto che lo diviene il composto.

Quindi la causa di una forma che ha la sua esistenza nella materia deve essere ricercata in una forma esistente nella materia: cosicché un composto sarà generato da un altro composto.

Ora Dio, sebbene sia del tutto immateriale, è tuttavia il solo che possa con la sua virtù produrre per creazione la materia.

Quindi appartiene a lui soltanto produrre la forma nella materia senza l'aiuto di una precedente forma materiale.

Ed è questa la ragione per cui gli angeli non possono produrre nei corpi una mutazione di forma senza servirsi di germi determinati, come dice S. Agostino [ De Trin. 3, cc. 8,9 ]

- Ma siccome [ all'inizio ] non vi era mai stata la formazione di un corpo umano il quale potesse, con la sua virtù e per via di generazione, formarne un altro di specie simile, era necessario che il corpo del primo uomo fosse formato immediatamente da Dio.

Analisi delle obiezioni:

1. È vero che gli angeli prestano a Dio il loro ministero in ciò che riguarda i corpi, però Dio compie nel mondo corporeo certi effetti che non sono assolutamente possibili agli angeli, come risuscitare i morti e ridare la vista ai ciechi.

Ora, in forza di questa sua onnipotenza Dio formò il corpo del primo uomo dal fango della terra.

- È possibile però che gli angeli abbiano prestato qualche ministero anche nella formazione del corpo del primo uomo, analogo a quello che essi eserciteranno nella risurrezione finale raccogliendo le ceneri.

2. Gli animali perfetti, generati da un seme, non possono essere generati per virtù dei corpi celesti, come si immagina Avicenna, sebbene quella virtù possa cooperare alla loro generazione naturale, secondo quell'espressione del Filosofo [ Phys. 2,2 ]: « L'uomo, nonché il sole, genera l'uomo dalla materia ».

Per questo si esige la zona temperata per la generazione dell'uomo e degli altri animali perfetti.

Basta invece la virtù dei corpi celesti per procurare la generazione di certi animali imperfetti da una materia adatta: è chiaro infatti che richiede di più la produzione di un essere perfetto che non quella di un essere imperfetto.

3. Il moto dei cieli è causa delle trasmutazioni naturali, non già di quelle che sorpassano l'ordine naturale e sono dovute alla sola potenza divina, come risuscitare i morti e ridare la vista ai ciechi.

Ora, la formazione dell'uomo dal fango della terra è un fatto di questo genere.

4. Due sono i modi secondo i quali una creatura può considerarsi preesistente nei suoi princìpi causali.

Primo, in rapporto sia alla potenza attiva che a quella passiva: in maniera cioè che la sua attitudine a essere prodotta non dipenda solo dal preesistere della materia, ma anche dalla preesistenza di una creatura capace di produrla.

Secondo, in rapporto alla sola potenza passiva: per il fatto cioè che Dio ha la capacità di produrla da una materia preesistente.

E questa, per S. Agostino, sarebbe stata la preesistenza del corpo dell'uomo nel creato secondo i princìpi causali.

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