Summa Teologica - I

Indice

Articolo 8 - Se l'immagine della Trinità divina si trovi nell'anima solo in rapporto a quell'oggetto che è Dio

In 1 Sent., d. 3, q. 4, a. 4; De Verit., q. 10, a. 7

Pare che l'immagine della Trinità divina non si trovi nell'anima solo in rapporto a quell'oggetto che è Dio.

Infatti:

1. L'immagine della Trinità, come si è visto [ aa. 6,7 ], viene a trovarsi nell'anima per il fatto che c'è in noi un verbo mentale promanante da un soggetto che lo esprime, e un amore che promana da entrambi.

Ma ciò avviene per un oggetto qualsiasi.

Quindi l'immagine della Trinità si trova nella nostra mente in rapporto a qualsiasi oggetto.

2. Dice S. Agostino [ De Trin. 12,4 ]: « Quando cerchiamo una trinità nell'anima la cerchiamo in tutta l'anima, senza distinguere l'attività della ragione in rapporto alle realtà temporali dalla contemplazione delle realtà eterne ».

Quindi l'immagine della Trinità si trova nell'anima anche in rapporto agli oggetti temporali.

3. La conoscenza e l'amore di Dio dipendono da un dono della grazia.

Ora, se l'immagine della Trinità si trova nell'anima in rapporto alla memoria, all'intellezione e al buon volere o amore che noi abbiamo verso Dio, l'immagine di Dio si troverà nell'anima non per natura, ma per grazia.

Quindi non sarà comune a tutti.

4. I santi che sono nella patria [ celeste ] sono resi conformi in sommo grado all'immagine di Dio mediante la visione della gloria: perciò sta scritto [ 2 Cor 3,18 ]: « Noi tutti veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria ».

Ma con la visione della gloria si conoscono [ anche ] le realtà temporali.

Quindi l'immagine di Dio si riscontra in noi anche in rapporto alle realtà temporali. In contrario: Dice S. Agostino [ De Trin. 14,12.15 ]: « L'immagine di Dio è nella mente non per il fatto che questa ricorda, conosce e ama se stessa, ma perché può ricordare, conoscere e amare anche Dio, dal quale fu creata ».

Molto meno dunque l'immagine di Dio sarà riscontrabile nella mente in rapporto ad altri oggetti.

Dimostrazione:

Come abbiamo già visto [ aa. 2,7 ], l'immagine esige una somiglianza che giunga in qualche modo a rappresentare la specie.

Bisognerà perciò riscontrare l'immagine della Trinità divina nell'anima sotto un aspetto che rappresenti le Persone divine secondo la specie, per quanto è possibile alla creatura.

Ora, abbiamo già visto [ aa. 6,7 ] che le Persone divine si distinguono tra loro per la processione del Verbo dal Padre che lo esprime, e dell'Amore da entrambi.

Ma il Verbo di Dio nasce da Dio secondo la conoscenza che Dio ha di se stesso, e l'Amore procede da Dio secondo l'amore che Dio porta a se medesimo.

D'altra parte è noto che la diversità degli oggetti rende diversa la specie del verbo e dell'amore: infatti nel cuore dell'uomo i concetti di pietra e di cavallo non sono della medesima specie, e neppure è specificamente identico l'amore per essi.

Quindi l'immagine divina si riscontra nell'uomo in rapporto al verbo mentale che nasce dalla nozione di Dio e in rapporto all'amore che ne deriva.

E così l'immagine di Dio è presente nell'anima in quanto questa ha Dio per oggetto, oppure in quanto ha le disposizioni per averlo.

Però la mente si porta verso l'oggetto in due modi: o direttamente e immediatamente, oppure indirettamente e mediatamente, come quando vediamo un uomo vedendo la sua immagine in uno specchio.

Per questo S. Agostino [ De Trin. 14,8.11 ] dice che « la mente si ricorda di se stessa, si conosce e si ama: se riusciamo a vedere questo, noi vediamo una trinità; non è ancora Dio, ma è già un'immagine di Dio ».

Ma ciò avviene non perché la mente ha per oggetto se stessa, bensì perché in tal modo può portarsi su Dio, come si rileva dal testo riportato [ nell'argomento in contrario ].

Analisi delle obiezioni:

1. Per salvare il concetto di immagine non basta che ci sia la derivazione di una cosa da un'altra, ma bisogna anche considerare che cosa procede e da che cosa procede: si richiede cioè un verbo [ o concetto ] di Dio procedente dalla conoscenza di Dio.

2. In tutta l'anima si trova una certa trinità; non però nel senso che, oltre alle operazioni riguardanti le realtà temporali e la contemplazione di quelle eterne, « si debba cercare un terzo elemento con cui completare questa trinità », come dice S. Agostino stesso [ De Trin. 12,4 ].

Piuttosto, « sebbene si possa trovare una certa trinità » in quella parte della ragione che ha di mira le realtà del tempo, « tuttavia non vi si può trovare l'immagine di Dio »: poiché una siffatta nozione delle realtà temporali è avventizia e non essenziale per l'anima.

E gli stessi abiti con cui sono conosciute le realtà nel tempo non sono sempre permanenti, ma talvolta sono realmente presenti e qualche volta rimangono solo nella memoria, dopo essere stati presenti.

Come è evidente per la fede, che al presente noi possediamo temporalmente, mentre nello stato della beatitudine futura non vi sarà la fede, ma solo la memoria della fede.

3. La conoscenza e l'amore di Dio che sono meritori dipendono esclusivamente dalla grazia.

Esistono però anche una certa conoscenza e un certo amore naturali di Dio, come si è visto [ q. 12, a. 12; q. 56, a. 3; q. 60, a. 5 ].

Ed è naturale anche la capacità che ha la mente di servirsi della ragione per conoscere Dio; e in forza di ciò, abbiamo detto [ a. prec., ad 4 ], l'immagine di Dio rimane in perpetuo nell'anima: « tanto nel caso che l'immagine di Dio sia talmente lontana » e come oscurata « da essere quasi annullata », come in coloro che non hanno l'uso di ragione, « quanto nel caso che si presenti oscura e deforme », come nei peccatori, « quanto, finalmente, nel caso che sia luminosa e bella », come nei giusti, secondo quanto dice S. Agostino [ De Trin. 14,4 ].

4. Nella visione della gloria le realtà temporali saranno viste in Dio stesso, e così la visione di tali realtà temporali entrerà a far parte dell'immagine di Dio.

Quindi S. Agostino [ De Trin. 14,14.18 ] afferma che « la mente vedrà come realtà immutabile tutto ciò che vedrà in quella natura a cui aderirà nella beatitudine ».

Infatti nel Verbo increato si trovano le idee archetipe di tutte le creature.

Indice