Summa Teologica - I

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Articolo 5 - Se i corpi celesti possano influire anche sui demoni

De Pot., q. 6, a. 10

Pare che i corpi celesti possano influire anche sui demoni.

Infatti:

1. I demoni travagliano certe persone in determinate fasi lunari, e per questo tali persone sono dette lunatiche, come consta anche dal Vangelo [ Mt 4,24; Mt 17,14 ].

Ma ciò non accadrebbe se essi non fossero sottoposti ai corpi celesti.

Quindi i demoni subiscono l'influsso dei corpi celesti.

2. I negromanti per evocare i demoni si rivolgono verso certe costellazioni.

Ma i demoni non potrebbero essere evocati per mezzo dei corpi celesti se non fossero ad essi sottoposti.

Quindi i demoni sentono l'influsso dei corpi celesti.

3. I corpi celesti possiedono maggiori poteri dei corpi inferiori.

Ma i demoni possono essere scacciati per mezzo di certi corpi inferiori, e cioè « con erbe, con pietre, con animali, con determinati suoni e voci, con figure e simboli », secondo le parole di Porfirio, riferite da S. Agostino [ De civ. Dei 10,11 ].

A più forte ragione, dunque, i demoni subiscono l'azione dei corpi celesti.

In contrario:

Per natura i demoni sono superiori ai corpi celesti.

Ma come dice S. Agostino [ De Gen. ad litt. 12,16.32 ], « l'agente è superiore al paziente ».

Quindi i demoni non sono sottoposti all'azione dei corpi celesti.

Dimostrazione:

Intorno ai demoni ci sono state tre opinioni.

La prima è quella dei Peripatetici, i quali negavano l'esistenza dei demoni, affermando che tutti i fatti attribuiti ad essi dalla negromanzia si compiono per la virtù dei corpi celesti.

E ad essa allude S. Agostino [ De civ. Dei 10,11 ] citando le parole di Porfirio: « Gli uomini sulla terra si fabbricano certe potenze capaci di compiere i vari effetti prodotti dagli astri ».

- Ma questa sentenza è manifestamente falsa.

Si sa infatti per esperienza che col concorso dei demoni vengono operati certi fenomeni a produrre i quali non basta in alcun modo la virtù dei corpi celesti: come ad es. che gli invasati parlino lingue ignote, o recitino versi e testi che mai conobbero; o che i negromanti facciano parlare e muovere delle statue, e altre cose del genere.

Questi fatti dunque indussero i Platonici a ritenere che i demoni siano « animali dal corpo aereo e dall'animo passivo », secondo la citazione di Apuleio fatta da S. Agostino [ De civ. Dei 8,16 ].

E questa è la seconda opinione: stando alla quale si potrebbe dire che i demoni soggiacciono ai corpi celesti nel modo indicato sopra [ a. 4 ] per gli uomini.

- Ma anche tale opinione risulta falsa da quanto si è spiegato avanti [ q. 51, a. 1 ]: noi infatti riteniamo che i demoni sono sostanze spirituali separate dai corpi.

È quindi evidente che essi non subiscono in alcun modo l'influsso dei corpi celesti, né di per sé né accidentalmente, né direttamente né indirettamente.

Analisi delle obiezioni:

1. Che i demoni tormentino gli uomini in determinate fasi della luna accade per due motivi.

Prima di tutto « per gettare infamia su una creatura di Dio », cioè sulla luna, come affermano S. Girolamo [ In Mt 4,24 ] e il Crisostomo [ In Mt hom. 57 ].

- Secondo perché, come si è detto [ q. 114, a. 4, ad 2 ], non potendo essi agire se non mediante le forze della natura, nelle loro azioni tengono conto, per produrre gli effetti voluti, delle attitudini dei corpi.

Ora, è noto che « fra tutte le parti del corpo la più ricca di umore è il cervello », come insegna Aristotele [ De part. animal. 2,7; De sensu et sensato 2; De somno et vig. 3 ]: per cui esso è massimamente soggetto all'influsso della luna, la quale ha appunto la proprietà di muovere gli elementi liquidi.

Ma nel cervello hanno sede le potenze animali: perciò i demoni turbano la fantasia dell'uomo in determinate fasi della luna perché vedono il cervello meglio disposto.

2. I demoni si prestano a essere evocati sotto certe costellazioni per due motivi.

Primo, per indurre gli uomini a credere falsamente che vi sia nelle stelle una qualche divinità.

- Secondo, perché vedono che sotto certe costellazioni la materia corporea è meglio disposta agli effetti per cui sono evocati.

3. Come dice S. Agostino [ De civ. Dei 21,6 ], « i demoni sono allettati dai vari generi di pietre, di erbe, di legni, di animali, di canti, di riti, non come gli animali dai cibi, ma come gli spiriti dai segni »: in quanto cioè queste cose vengono loro mostrate come segni di onori divini, dei quali sono avidi.

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