Summa Teologica - I-II

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Argomento 6 - La volontarietà e l'involontarietà degli atti

Poiché dunque sono necessari, per giungere alla beatitudine, alcuni atti determinati [ cf. q. 5, a. 7 ], dovremo ora logicamente prendere in esame gli atti umani, per distinguere quelli che servono a raggiungere la beatitudine da quelli che ostacolano il cammino verso di essa.

E siccome gli atti e le operazioni riguardano il singolare concreto, qualsiasi scienza operativa deve completarsi nell'indagine del particolare.

Quindi la morale, che ha per oggetto gli atti umani, va esposta prima di tutto in generale ( I-II ), quindi in particolare ( II-II ).

Per quanto dunque riguarda l'indagine degli atti umani in genere si presentano alla nostra considerazione innanzitutto gli atti umani in se stessi, e in secondo luogo i loro princìpi [ q. 49 ].

Tra gli atti umani poi alcuni sono propri dell'uomo e altri sono comuni all'uomo e agli animali.

Essendo però la beatitudine un bene esclusivo dell'uomo, gli atti propriamente umani sono più vicini alla beatitudine degli atti comuni all'uomo e agli altri animali.

Quindi dobbiamo trattare prima delle azioni proprie dell'uomo, e in secondo luogo di quelle comuni all'uomo e agli altri animali, cioè delle passioni [ q. 22 ].

Sul primo tema si presentano due argomenti: primo, la condizione degli atti umani; secondo, la loro distinzione [ q. 18 ].

E poiché si dicono umani in senso proprio gli atti volontari, essendo la volontà l'appetito razionale proprio dell'uomo, è necessario considerare questi atti in quanto sono volontari.

Quindi bisogna trattare:

primo, di ciò che è volontario o involontario in generale;

secondo, degli atti che sono volontari perché emessi dalla volontà ed esistenti nella volontà [ q. 8 ];

terzo, degli atti che sono volontari perché imperati dalla volontà, e che appartengono alla volontà mediante le altre potenze [ q. 17 ].

E poiché gli atti volontari hanno delle circostanze che li distinguono, bisogna considerare prima di tutto la loro volontarietà e involontarietà, quindi le circostanze di questi medesimi atti [ q. 7 ].

Sul primo argomento si pongono otto quesiti:

1. Se negli atti umani si trovi la volontarietà;

2. Se essa si trovi negli animali bruti;

3. Se la volontarietà possa prescindere da qualsiasi atto;

4. Se alla volontà si possa fare violenza;

5. Se la violenza possa causare atti involontari;

6. Se li possa causare il timore;

7. Se li possa causare la concupiscenza;

8. Oppure l'ignoranza.

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