Summa Teologica - I-II

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Articolo 9 - Se la bontà della volontà dipenda dalla conformità con la volontà di Dio

In 1 Sent., d. 48, q. 1, a. 1; De Verit., q. 23, a. 7

Pare che la bontà della volontà umana non dipenda dalla conformità con la volontà di Dio.

Infatti:

1. È impossibile che la volontà dell'uomo possa conformarsi al volere di Dio, come è evidente dalle parole riportate in Isaia [ Is 55,9 ]: « Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre, i miei pensieri sovrastano i vostri ».

Se dunque per la bontà del volere si richiedesse la conformità col volere di Dio, seguirebbe l'impossibilità per il volere umano di essere buono. Il che è impossibile.

2. La nostra volontà dipende dalla volontà di Dio come la nostra scienza dipende dalla scienza divina.

Ma non è richiesta per la nostra scienza la conformità con la scienza di Dio: infatti Dio conosce molte cose che noi ignoriamo.

Quindi non si richiede che la nostra volontà sia conforme al volere di Dio.

3. Il volere è il principio dell'agire.

Ma il nostro agire non può essere conforme all'agire di Dio.

Quindi neppure il nostro volere può conformarsi al volere di Dio.

In contrario:

Commentando la frase evangelica [ Mt 26,39 ]: « Non come voglio io, ma come vuoi tu », S. Agostino [ Enarr. in Ps. 32, serm. 1 ] scrive che il Signore vuole che « l'uomo sia retto e indirizzato a Dio ».

Ma la rettitudine costituisce la bontà del volere.

Quindi la bontà del volere dipende dalla conformità al volere di Dio.

Dimostrazione:

Come si è detto [ a. 7 ], la bontà del volere dipende dall'intenzione del fine.

Ora, secondo le spiegazioni date [ q. 1, a. 8; q. 3, a. 1 ], l'ultimo fine della volontà umana è il sommo bene, cioè Dio.

Quindi per la bontà del volere umano si richiede che esso venga indirizzato al sommo bene, che è Dio.

Ma questo bene prima di tutto dice ordine essenziale alla volontà divina, come suo oggetto proprio.

D'altra parte ciò che è primo in un dato genere di cose costituisce la misura e la ragion d'essere di tutte le cose che rientrano in quel genere.

Ma ogni cosa è retta e buona in quanto raggiunge la propria misura.

Quindi perché la volontà umana sia buona si richiede che sia conforme alla volontà di Dio.

Analisi delle obiezioni:

1. La volontà umana può essere conforme alla volontà di Dio non per uguaglianza, ma per imitazione.

E allo stesso modo si ha una conformità della scienza dell'uomo con la scienza divina, in quanto conoscenza della verità.

E anche l'azione umana è conforme all'azione di Dio in quanto si addice alla natura dell'agente.

E tutto ciò per imitazione, non per uguaglianza.

Per cui risulta chiara la risposta alla seconda e alla terza obiezioni.

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