Summa Teologica - I-II

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Articolo 5 - Se peccando Eva, e non Adamo, i figli avrebbero contratto il peccato originale

In 2 Sent., d. 31, q. 1, a. 2, ad 4; In 4 Sent., d. 1, q. 2, a. 2, sol. 2, ad 1; De Malo, q. 4, a. 7, ad 4, 5; In Rom., c. 5, lect. 3, In 1 Cor., c. 15, lect. 3

Pare che peccando Eva, e non Adamo, i figli avrebbero contratto il peccato originale.

Infatti:

1. Si contrae il peccato originale dai nostri antenati in quanto già si esisteva in essi, secondo l'espressione dell'Apostolo [ Rm 5,12 Vg ]: « In lui tutti peccarono ».

Ora, un uomo preesiste nella madre come nel padre.

Quindi egli contrae il peccato originale dal peccato della madre come da quello del padre.

2. Se avesse peccato Eva e non Adamo, i figli sarebbero nati ugualmente passibili e mortali: infatti, al dire del Filosofo [ De gen. animal. 2,4 ], « la madre fornisce la materia nella generazione », e d'altra parte la morte, come qualsiasi passibilità, deriva dalle condizioni della materia.

Ma la passibilità e la morte sono una pena del peccato originale.

Se quindi avesse peccato Eva e non Adamo, i figli avrebbero ugualmente contratto il peccato originale.

3. Il Damasceno [ De fide orth. 3,2 ] insegna che « lo Spirito Santo ha prevenuto la Vergine », da cui senza peccato originale doveva nascere il Cristo, « purificandola ».

Ora, tale purificazione non sarebbe stata necessaria se la macchia del peccato originale non derivasse dalla madre.

Per cui, anche se Adamo non fosse caduto nella colpa, sarebbe bastato il peccato di Eva perché i figli contraessero il peccato originale.

In contrario:

L'Apostolo [ Rm 5,12 ] scrive: « A causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo ».

Ora, se la donna trasmettesse il peccato originale nei figli bisognava dire piuttosto che vi è entrato per opera dei due, avendo peccato entrambi; o addirittura per opera della donna, che fu la prima a cadere.

Quindi il peccato originale non è trasmesso ai figli dalla madre, ma dal padre.

Dimostrazione:

La Analisi di questo problema dipende da quanto abbiamo già detto.

Si è visto infatti [ a. 1 ] che il peccato originale viene trasmesso da Adamo in quanto questi influisce sulla generazione dei figli: per cui si è concluso [ a. prec. ] che se uno venisse prodotto solo materialmente da un corpo umano non contrarrebbe il peccato originale.

Ora è noto, secondo la dottrina dei filosofi [ cf. ob. 2 ], che nella generazione il principio attivo è dal padre, mentre la madre somministra la materia.

Per cui il peccato originale non viene contratto dalla madre, ma dal padre.

Se quindi soltanto Eva avesse peccato, e non Adamo, i figli non avrebbero contratto il peccato originale.

Se invece avesse peccato Adamo, e non Eva, l'avrebbero contratto.

Analisi delle obiezioni:

1. Il figlio preesiste nel padre come in un principio attivo, nella madre invece come in un principio materiale e passivo.

Perciò il paragone non regge.

2. Alcuni pensano che se avesse peccato Eva e non Adamo i figli sarebbero stati immuni dalla colpa, ma soggetti alla morte e a tutte le passibilità dovute alle condizioni della materia, somministrata dalla madre, non come ad altrettante pene, bensì come a difetti naturali.

- Ma la cosa non convince.

Infatti l'immortalità e l'impassibilità dello stato primitivo non dipendevano dalla condizione della materia, come si è spiegato nella Prima Parte [ q. 97, a. 1; a. 2, ad 4 ], ma dalla giustizia originale, che sottometteva [ pienamente ] il corpo all'anima, finché l'anima era sottomessa a Dio.

Ora, la mancanza della giustizia originale è il peccato originale.

Se quindi col peccato di Eva senza quello di Adamo il peccato originale non si fosse trasmesso nei posteri, è chiaro che nei figli non sarebbe mancata la giustizia originale.

E così non ci sarebbe stata in essi la passibilità e la necessità di morire.

3. La purificazione previa della beata Vergine non era richiesta per scongiurare la trasmissione del peccato originale, ma perché era necessario che la Madre di Dio splendesse del massimo candore.

Infatti nessun essere è degno ricettacolo di Dio se non è puro, secondo l'espressione del Salmo [ Sal 93,5 ]: « La santità si addice alla tua casa, Signore ».

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