Summa Teologica - II-II

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Articolo 16 - Se la prudenza possa essere perduta per dimenticanza

I-II, q. 53, a. 1; De Verit., q. 18, a. 7, ad 7; In 6 Ethic., lect. 4

Pare che la prudenza possa essere perduta per dimenticanza.

Infatti:

1. La scienza, avendo per oggetto il necessario, è più certa della prudenza, che ha per oggetto azioni contingenti.

Ma la scienza può essere perduta per dimenticanza.

Molto più dunque la prudenza.

2. Come dice il Filosofo [ Ethic. 2,3 ], « una virtù è distrutta dalle stesse azioni da cui nasce, se queste vengono compiute in modo contrario ».

Ma per produrre la prudenza è necessaria l'esperienza, che si costruisce « con molti ricordi », come dice Aristotele [ Met. 1,1 ].

Siccome dunque la dimenticanza si contrappone alla memoria, pare che la prudenza possa essere perduta con la dimenticanza.

3. La prudenza esige anche la conoscenza degli universali.

Ma la conoscenza degli universali può essere perduta per dimenticanza.

Quindi anche la prudenza.

In contrario:

Il Filosofo [ Ethic. 6,5 ] afferma che « la dimenticanza colpisce l'arte, non la prudenza ».

Dimostrazione:

La dimenticanza interessa soltanto la conoscenza.

Quindi per dimenticanza uno può perdere totalmente un'arte o una scienza, che si esauriscono nella ragione.

La prudenza però non si esaurisce nella sola conoscenza, ma interessa anche l'appetito, poiché il suo atto principale, come si è visto [ a. 8 ], è il comando, che consiste nell'applicare la conoscenza ai desideri e alle operazioni.

Perciò la prudenza non viene eliminata direttamente dalla dimenticanza, ma piuttosto dalle passioni: infatti Aristotele [ l. cit. ] scrive che « l'oggetto del piacere e della tristezza perverte il giudizio della prudenza ».

Da cui le parole di Daniele [ Dn 13,56 ]: « La bellezza ti ha sedotto e la passione ti ha pervertito il cuore »; e nell'Esodo [ Es 23,8 ] si legge: « Non accetterai doni, perché il dono acceca anche i prudenti ».

- Tuttavia la dimenticanza può intralciare la prudenza in quanto questa passa a comandare partendo da certe conoscenze che possono essere distrutte dalla dimenticanza.

Analisi delle obiezioni:

1. La scienza si esaurisce nella sola ragione.

Perciò il suo caso è diverso, come si è notato [ nel corpo ].

2. L'esperienza della prudenza non si acquista soltanto con la memoria, ma anche con l'esercizio del ben operare.

3. La prudenza consiste principalmente non nella conoscenza degli universali, ma nell'applicazione alle opere, come si è notato [ ib. ].

Perciò la dimenticanza della conoscenza universale non distrugge l'elemento principale della prudenza, ma gli arreca solo un intralcio, come si è detto [ ib ].

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