Summa Teologica - II-II

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Articolo 3 - Se ci possa essere il peccato di accettazione di persona nelle testimonianze di onore e di rispetto

Quodl., 10, q. 6, a. 1

Pare che non ci possa essere il peccato di accettazione di persona nelle testimonianze di onore e di rispetto.

Infatti:

1. L'onore, secondo Aristotele [ Ethic. 1,5 ], non è altro che un riguardo usato verso qualcuno in riconoscimento della sua virtù.

Ora, i prelati e i principi vanno onorati anche se sono cattivi; e così pure i genitori, come dice la Scrittura [ Es 20,12 ]: « Onora il padre e la madre »; e anche i padroni devono essere onorati dai servi, anche se cattivi, stando alle parole di S. Paolo [ 1 Tm 6,1 ]: « Quelli che si trovano sotto il giogo della schiavitù, trattino con ogni rispetto i loro padroni ».

Quindi l'accettazione di persona nelle testimonianze di onore non è peccato.

2. Il Levitico [ Lv 19,32 ] prescrive: « Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio ».

Ma ciò pare rientrare nell'accettazione di persona, poiché talora i vecchi non sono virtuosi, come si legge in Daniele [ Dn 13,5 ]: « L'iniquità è uscita dagli anziani del popolo ».

Quindi i riguardi personali nelle testimonianze di onore non è un peccato.

3. A proposito di quel testo [ Gc 2,1 ]: « Non mescolate a favoritismi personali », ecc., S. Agostino [ Glossa ord. ] commenta: « Qualora le parole di S. Giacomo: "Se nella vostra adunanza entrerà un uomo con un anello d'oro", ecc., dovessero essere intese delle adunanze quotidiane, chi è che non pecca, se tuttavia pecca? ».

Eppure è un'accettazione di persona onorare i ricchi per le loro ricchezze.

Infatti S. Gregorio ammonisce [ In Evang. hom. 28 ]: « La nostra superbia viene rintuzzata per il fatto che negli uomini non onoriamo la natura per cui sono fatti a immagine di Dio, ma le ricchezze ».

Ora, non essendo le ricchezze un giusto motivo di onore, questi riguardi non sono altro che riguardi personali.

Quindi l'accettazione di persone nelle manifestazioni di rispetto non è un peccato.

In contrario:

La Glossa [ interlin. su Gc 2,1 ] afferma: « Chi onora il ricco per le sue ricchezze commette peccato ».

E lo stesso si dica se uno viene onorato per altre cause che non rendono degni di onore: poiché si tratta di riguardi personali.

Quindi i riguardi personali nelle testimonianze di onore sono peccato.

Dimostrazione:

L'onore è un riconoscimento della virtù di colui che viene onorato: perciò soltanto la virtù è il giusto motivo dell'onore.

Si deve però notare che uno può essere onorato non solo per la sua virtù personale, ma anche per quella di altri.

Come i principi e i prelati vengono onorati anche se sono cattivi, in quanto fanno le veci di Dio e della collettività a cui sono preposti, secondo le parole dei Proverbi [ Pr 26,8 Vg ]: « Come chi getta sassi nel mucchio di Mercurio, così chi attribuisce onori a uno stolto ».

Poiché infatti i pagani attribuivano a Mercurio il commercio, si denomina mucchio di Mercurio una somma di calcoli in cui talora i mercanti mettono un sassolino al posto di cento marchi: e così anche viene onorato lo stolto, poiché sta al posto di Dio e di tutta la collettività.

- E per lo stesso motivo devono essere onorati i genitori e i padroni, in quanto partecipi della dignità di Dio, Padre e Signore di tutti.

- I vecchi poi vanno onorati perché portano il segno della virtù, che è la vecchiaia: sebbene talora tale segno non corrisponda alla verità.

Per cui si legge nella Sapienza [ Sap 4,8s ]: « Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni, ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza, e un'età senile è una vita senza macchia ».

- I ricchi finalmente vanno onorati per il fatto che occupano un grado superiore nella collettività.

Se invece venissero onorati solo in forza delle ricchezze, allora si avrebbe un peccato di accettazione di persona.

Sono così risolte anche le obiezioni.

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