Summa Teologica - II-II

Articolo 2 - Se l'epicheia sia tra le parti della giustizia

Supra, q. 80, ad 5; In 3 Sent., d. 33, q. 3, a. 4, sol. 5; In 5 Ethic., lect. 16

Pare che l'epicheia non sia tra le parti della giustizia.

Infatti:

1. Stando alle spiegazioni già date [ q. 58, a. 7 ], esistono due tipi di giustizia: particolare e legale.

Ora, l'epicheia non è una parte della giustizia particolare: poiché si estende a tutte le virtù, come anche la giustizia legale.

E neppure è una parte della giustizia legale: poiché porta ad agire al di là della legge.

Quindi l'epicheia non è una parte della giustizia.

2. Una virtù più importante non può essere attribuita come parte a una virtù inferiore: infatti alle virtù cardinali, in quanto principali, vengono attribuite come parti le virtù secondarie.

Ma l'epicheia è una virtù più importante della giustizia, come risulta dal termine stesso: esso infatti deriva da epì e dìkaion, cioè sopra il giusto.

Quindi l'epicheia non è tra le parti della giustizia.

3. L'epicheia pare identificarsi con la modestia.

Infatti nell'epistola ai Filippesi [ Fil 4,5 ] si legge: « La vostra modestia sia nota a tutti gli uomini », ma il testo greco dice epicheia.

Ora, secondo Cicerone [ De invent. 2,54 ] la modestia è tra le parti della temperanza.

Quindi l'epicheia non è una parte della giustizia.

In contrario:

Il Filosofo [ Ethic. 5,10 ] insegna che « l'epicheia è un certo tipo di giustizia ».

Dimostrazione:

Come si è visto in precedenza [ q. 48 ], una virtù può avere tre tipi di parti: soggettive, integranti e quasi potenziali.

Soggettiva è quella parte a cui può essere attribuito il tutto del quale essa è una parte.

E ciò può avvenire in due modi: talora mediante una predicazione univoca, come il termine animale è attribuito al cavallo e al bue; talora invece mediante una predicazione analogica secondo vari gradi, cioè come il termine ente è attribuito alla sostanza e agli accidenti.

Ora, l'epicheia è una parte della giustizia presa in senso generale, come « un certo tipo di giustizia », per usare le parole di Aristotele [ l. cit. ].

Quindi essa è una parte soggettiva della giustizia.

E il termine giustizia si applica ad essa in un grado più eminente che alla giustizia legale: infatti questa è regolata dall'epicheia.

Quindi l'epicheia è come una regola superiore degli atti umani.

Analisi delle obiezioni:

1. Propriamente l'epicheia corrisponde alla giustizia legale, che in un certo senso la include, mentre in un altro senso è da essa superata.

Se infatti per giustizia legale si intende la virtù che segue la legge, sia letteralmente, sia secondo l'intenzione del legislatore, il che è più importante, allora l'epicheia non è se non la parte principale della giustizia legale.

Se invece per giustizia legale si intende solo quella che segue letteralmente la legge, allora l'epicheia non fa parte della giustizia legale, ma è una parte della giustizia in generale, entrando nella sua divisione come termine contrapposto alla giustizia legale, in quanto ad essa superiore.

2. Come dice il Filosofo [ ib. ], l'epicheia è « superiore a un certo tipo di giustizia », cioè alla giustizia legale che si limita a osservare letteralmente la legge.

Siccome però è anch'essa un certo tipo di giustizia, non è superiore a qualsiasi giustizia.

3. L'epicheia ha il compito di moderare l'osservanza materiale della legge.

Invece la modestia che è posta tra le parti della temperanza modera la vita esteriore dell'uomo, p. es. nel modo di camminare o di vestire, o in altre cose del genere.

Tuttavia può darsi che i greci per una certa analogia estendano il termine epicheia a tutti i tipi di moderazione.

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