Summa Teologica - II-II

Indice

Articolo 1 - Se il martirio sia un atto di virtù

Pare che il martirio non sia un atto di virtù.

Infatti:

1. Ogni atto di virtù è volontario.

Invece il martirio talora è privo di volontarietà: come nel caso dei Santi Innocenti uccisi per Cristo, dei quali S. Ilario [ In Mt 1 ] afferma che « furono trasportati nella gioia eterna dalla gloria del martirio ».

Quindi il martirio non è un atto di virtù.

2. Ciò che è illecito non è un atto di virtù.

Ora, uccidere se stessi è illecito, come sopra [ q. 64, a. 5 ] si è visto.

E tuttavia il martirio può essere compiuto in questo modo: infatti S. Agostino [ De civ. Dei 1,26 ] scrive che « alcune sante donne, in tempo di persecuzione, per sfuggire a chi insidiava la loro pudicizia si gettarono in un fiume, e così morirono; e il loro martirio è ricordato con grande devozione nella Chiesa Cattolica ».

Quindi il martirio non è un atto virtuoso.

3. E lodevole che uno si offra spontaneamente per compiere un atto di virtù.

Invece non è lodevole che uno si esponga al martirio, essendo ciò piuttosto un atto presuntuoso e pericoloso.

Quindi il martirio non è un atto di virtù.

In contrario:

Il premio dell'eterna beatitudine non è dovuto che agli atti di virtù.

Ora, esso è dovuto al martirio, come afferma il Vangelo [ Mt 5,10 ]: « Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli ».

Quindi il martirio è un atto di virtù.

Dimostrazione:

Come si è già detto [ q. 123, a. 12 ], è compito della virtù far sì che uno si mantenga nel bene che è proprio della ragione.

Ora, il bene della ragione consiste nella verità, che è il suo oggetto proprio; e nella giustizia, che è il suo effetto specifico, come risulta evidente dalle cose già spiegate [ q. 109, aa. 1, 2; q. 123, a. 12 ].

Ora, il martirio consiste nel fatto che uno persiste con fermezza nella verità e nella giustizia contro la violenza dei persecutori.

È quindi evidente che il martirio è un atto di virtù.

Analisi delle obiezioni:

1. Alcuni affermano che nei Santi Innocenti sarebbe stato anticipato miracolosamente l'uso del libero arbitrio, per cui essi avrebbero sofferto il martirio volontariamente.

- Ma non avendo ciò alcun fondamento nella Scrittura, è meglio dire che questi bambini trucidati conseguirono per la grazia di Dio quella gloria del martirio che gli altri meritano con la propria volontà.

Infatti lo spargimento del sangue per Cristo sostituisce il battesimo.

Come quindi i meriti di Cristo fanno conseguire la gloria agli altri bambini mediante la grazia battesimale, così nei bambini uccisi essi producono il conseguimento della palma del martirio.

Per cui S. Agostino [ Serm. 373,3 ] rivolge loro queste parole: « A mettere in dubbio la vostra corona per le sofferenze da voi sopportate per Cristo sarà solo colui che ritiene che anche agli altri bambini non giovi il battesimo.

Voi non avevate l'età per credere nella futura passione di Cristo, ma avevate la carne per affrontare la passione per Cristo ».

2. S. Agostino in quel testo aggiunge che non è impossibile che « l'autorità divina abbia spinto la Chiesa a onorare la memoria delle Sante suddette mediante segni inconfondibili ».

3. I precetti della legge hanno per oggetto gli atti delle virtù.

Abbiamo però notato sopra [ I-II, q. 108, a. 4, ad 4 ] che ci sono alcuni precetti che impongono solo delle predisposizioni d'animo, in modo che ognuno sia pronto a fare questa cosa o quell'altra quando ciò sia richiesto.

E così ci sono pure degli atti che appartengono alla virtù come predisposizioni d'animo, nel senso cioè che uno sia pronto ad agire secondo la ragione quando sopraggiungesse una particolare circostanza.

E ciò va notato specialmente per il martirio, che consiste nel sopportare secondo il dovere delle tribolazioni inflitte ingiustamente: poiché nessuno deve dare occasione agli altri di agire contro la giustizia, ma se gli altri agiscono ingiustamente uno deve resistere nella misura dovuta.

Indice