Summa Teologica - III

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Articolo 3 - Se Cristo sia stato battezzato all'età conveniente

In 4 Sent., d. 4, q. 3, a. 1, sol. 2, ad 1; In Matth., c. 3

Pare che Cristo non sia stato battezzato all'età conveniente.

Infatti:

1. Cristo si fece battezzare per spingere gli altri al battesimo con il suo esempio.

Ma i fedeli è bene che siano battezzati non soltanto prima dei trent'anni, ma anche nell'infanzia.

Pare perciò che Cristo non dovesse essere battezzato all'età di trent'anni.

2. Non si legge che Cristo abbia insegnato od operato miracoli prima del battesimo.

Ora, sarebbe stato più vantaggioso per il mondo se egli avesse insegnato per un periodo di tempo più lungo, cominciando a vent'anni, o anche prima.

Pare dunque che Cristo, il quale era venuto per il bene degli uomini, avrebbe dovuto essere battezzato prima dei trent'anni.

3. I segni della sapienza infusa dovevano manifestarsi in Cristo più che in qualsiasi altro.

Ora, essi si manifestarono in Daniele durante la fanciullezza, poiché sta scritto [ Dn 13,45 ]: « Il Signore suscitò il santo spirito di un fanciullo chiamato Daniele ».

Quindi Cristo a maggior ragione avrebbe dovuto essere battezzato o insegnare fin dalla sua fanciullezza.

4. Il battesimo di Giovanni era ordinato, come al suo fine, a quello di Cristo.

Ma « il fine è il primo nell'intenzione e l'ultimo nell'esecuzione ».

Quindi Cristo doveva essere battezzato da Giovanni o per primo o per ultimo.

In contrario:

Si legge in S. Luca [ Lc 3,21 ]: « Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera », ecc.

E poco dopo [ Lc 3,23 ]: « Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ».

Dimostrazione:

Era giusto che Cristo fosse battezzato all'età di trent'anni.

Primo, perché il suo battesimo inaugurava il suo insegnamento e la sua predicazione, per cui si richiede l'età perfetta, qual è appunto quella dei trent'anni.

Per questo nella Genesi [ Gen 41,46 ] si legge che « Giuseppe aveva trent'anni » quando prese in mano le sorti dell'Egitto.

E così pure di Davide si legge [ 2 Sam 5,4 ] che « aveva trent'anni quando cominciò a regnare ».

Ed Ezechiele cominciò a profetare « nell'anno trentesimo della sua età » [ Ez 1,1 ].

Secondo, perché, come nota il Crisostomo [ In Mt hom. 10 ], « dopo il battesimo di Cristo la legge doveva cominciare a cessare.

Perciò Cristo si fece battezzare a un'età nella quale poteva addossarsi qualsiasi peccato; affinché, avendo egli osservato la legge, nessuno potesse dire che l'aveva abrogata per non averla potuta osservare ».

Terzo, perché, ricevendo Cristo il battesimo a un'età perfetta, si viene a capire che il battesimo causa la perfezione nell'uomo, secondo le parole di S. Paolo [ Ef 4,13 ]: « Finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo ».

E anche il numero [ degli anni ] pare esprimere questo concetto.

Infatti il trenta si ottiene moltiplicando tre per dieci: ora, il tre significa la fede nella Trinità, il dieci invece l'osservanza dei comandamenti della legge; e in queste due cose consiste la perfezione della vita cristiana

Analisi delle obiezioni:

1. Secondo il Nazianzeno [ In sanctum bapt. 40,29 ], Cristo si fece battezzare « non perché avesse bisogno di essere purificato, o perché incorresse qualche pericolo procrastinando il battesimo.

Gli altri invece corrono un grave pericolo se terminano questa vita senza la veste dell'incorruzione », cioè senza la grazia.

E benché sia bene custodirsi illibati dopo il battesimo, « tuttavia », dice lo stesso Santo [ ib., n. 19 ], « è meglio talvolta macchiarsi un poco piuttosto che essere interamente privi della grazia ».

2. L'utilità che proviene agli uomini da Cristo sta soprattutto nella fede e nell'umiltà; e sia per l'una che per l'altra giova che Cristo abbia cominciato a insegnare non nella fanciullezza o nell'adolescenza, ma nell'età perfetta.

Giova alla fede, poiché così è resa evidente in lui la vera natura umana, la quale progredisce col crescere degli anni; e affinché questo progresso non fosse creduto apparente, Cristo non volle manifestare la sua sapienza e potenza prima che il suo corpo avesse raggiunto l'età perfetta.

Giova poi all'umiltà affinché nessuno, prima dell'età perfetta, presuma di conseguire la dignità di prelato, o l'ufficio di insegnante.

3. Cristo fu proposto agli uomini come esempio di tutte le virtù.

Perciò bisognava che in lui apparisse ciò che compete a tutti secondo la legge comune: che cioè insegnasse nell'età matura.

Ora, come dice il Nazianzeno [ Serm. 39 ], « non è legge della Chiesa ciò che capita di rado », come « una rondine non fa primavera ».

Fu per speciale disposizione della divina sapienza infatti che ad alcuni fu concesso, fuori della legge comune, di comandare o di insegnare prima di aver raggiunto l'età perfetta: come a Salomone [ 1 Re 3,7 ], a Daniele [ Dn 13,45 ] e a Geremia [ Ger 1,5ss ].

4. Cristo non doveva essere battezzato da Giovanni né per primo né per ultimo.

Poiché, come dice il Crisostomo [ Op. imp. in Mt hom. 4 ], Cristo fu battezzato « per confermare la predicazione e il battesimo di Giovanni, e per ricevere la sua testimonianza ».

Ora, nessuno avrebbe creduto alla testimonianza di Giovanni prima che egli avesse battezzato molti.

Perciò Cristo non doveva essere battezzato da lui per primo.

- E neppure doveva essere battezzato per ultimo.

Poiché, come dice lo stesso Santo, « come la luce del sole non aspetta il tramonto della stella mattutina, ma sorge durante il suo corso, e con la propria luce oscura il candore di quella, così Cristo non attese che Giovanni terminasse il suo corso, ma apparve mentre egli ancora insegnava e battezzava ».

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