Summa Teologica - III

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Articolo 8 - Se nel battesimo sia indispensabile una triplice immersione

In 4 Sent., d. 3, q. 1, a. 4, sol. 2, 3; d. 23, q. 1, a. 1, sol. 2

Pare che nel battesimo sia indispensabile una triplice immersione.

Infatti:

1. S. Agostino [ Serm. supp. De symb. ad bapt. ] dichiara: « Bene foste immersi tre volte, poiché riceveste il battesimo nel nome della Trinità.

Bene foste immersi tre volte, poiché riceveste il battesimo nel nome di Gesù Cristo, che risorse dai morti il terzo giorno.

Infatti quell'immersione ripetuta tre volte esprime l'immagine della sepoltura del Signore, per cui nel battesimo siete stati consepolti con Cristo ».

Ma l'una e l'altra cosa è necessaria al battesimo: cioè che si esprima la trinità delle Persone e si rappresenti la sepoltura di Cristo.

Quindi la triplice immersione è indispensabile al battesimo.

2. I sacramenti hanno efficacia dalla volontà di Cristo.

Ma la triplice immersione viene dalla volontà di Cristo; scrive infatti il Papa Pelagio I al Vescovo Gaudenzio: « Un precetto evangelico ci ordina, per volontà dello stesso Signore Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, di dare a tutti il battesimo nel nome della Trinità e con una triplice immersione ».

Come quindi è indispensabile al battesimo battezzare nel nome della Trinità, così lo è anche battezzare con la triplice immersione.

3. Se la triplice immersione non è indispensabile al battesimo, allora con la prima immersione uno è già battezzato.

E se poi si aggiunge una seconda e una terza immersione, viene battezzato una seconda e una terza volta, il che non è ammissibile.

Perciò nel battesimo una sola immersione non basta, ma se ne richiedono tre.

In contrario:

S. Gregorio [ Registr. 1,9,43 ] scrive al vescovo Leandro: « Non si può disapprovare in alcun modo l'uso di battezzare immergendo l'infante sia tre volte, sia una sola volta, poiché nelle tre immersioni si può indicare la trinità delle Persone, e nell'unica immersione l'unità della divinità ».

Dimostrazione:

Il battesimo, come si è detto sopra [ a. 7, ad 1 ], richiede essenzialmente l'abluzione con l'acqua, che è necessaria per il sacramento; il modo invece dell'abluzione è qualcosa di accidentale.

Come quindi risulta dal citato testo di S. Gregorio [ s. xc. ], di per sé è lecito fare nell'uno e nell'altro modo, cioè immergere una o tre volte, poiché con l'unica immersione si indica l'unità della morte di Cristo e l'unità della divinità, mentre con la trina immersione si indica il triduo della sepoltura di Cristo e la trinità delle Persone.

Tuttavia per contingenze diverse, secondo le disposizioni disciplinari della Chiesa, a volte fu imposto un modo, a volte l'altro.

Agli inizi della Chiesa nascente infatti alcuni avevano concezioni erronee sulla Trinità, ritenendo che Cristo fosse un semplice uomo, e non dovesse essere chiamato Figlio di Dio e Dio se non per i suoi meriti, acquisiti specialmente nella morte: e così non battezzavano nel nome della Trinità, ma nel ricordo della morte di Cristo e con una sola immersione.

Il che fu riprovato nella Chiesa primitiva.

Per cui si legge nei Canoni Apostolici [ 49 s. ]: « Se qualche presbitero o vescovo non usa la trina immersione per l'unico sacramento, ma immerge una sola volta nel battesimo, il quale secondo alcuni sarebbe dato in ricordo della morte del Signore, venga deposto; infatti il Signore non ci disse: "Battezzate nella mia morte", ma: "nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" ».

In seguito invece si sparse l'errore di alcuni scismatici ed eretici che ribattezzavano i battezzati, come S. Agostino [ De haeres. 69 ] riferisce dei Donatisti.

E così in opposizione al loro errore fu stabilito nel [ quarto ] Concilio di Toledo che si facesse una sola immersione: « Per evitare lo scandalo dello scisma o la prassi degli eretici, noi useremo nel battesimo un'unica immersione ».

Venuto poi a cessare tale motivo, comunemente nel battesimo si osserva la triplice immersione.

Peccherebbe quindi gravemente chi battezzasse in un altro modo, non rispettando il rito della Chiesa.

Tuttavia il battesimo sarebbe valido.

Analisi delle obiezioni:

1. La Trinità è nel battesimo come l'agente principale.

Ma l'agente si manifesta nell'effetto attraverso la forma, non attraverso la materia.

Quindi l'indicazione della Trinità avviene nel battesimo con le parole della forma, per cui non è necessario significare la Trinità nell'uso della materia, ma lo si fa solo per una più chiara indicazione.

E così pure anche la morte di Cristo è rappresentata a sufficienza da un'unica immersione.

Il triduo poi della sua sepoltura non è di necessità per la nostra salvezza, poiché egli avrebbe potuto operare la nostra redenzione anche se fosse stato morto e sepolto per un giorno solo; quel triduo ha invece la funzione di manifestare la realtà della sua morte, come si è detto altrove [ q. 53, a. 2 ].

È chiaro quindi che la trina immersione non è indispensabile per il sacramento né in rapporto alla Trinità, né in rapporto alla passione di Cristo.

2. Il Papa Pelagio intende dire che la triplice immersione fu prescritta da Cristo per analogia con la formula trinitaria, cioè in quanto Cristo comandò che si battezzasse nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Ma altra è la funzione della forma, altra quella dell'uso della materia, come si è detto [ ad 1 ].

3. Nel battesimo, come si è visto [ q. 64, a. 8 ], si richiede l'intenzione.

Quindi in forza dell'intenzione del ministro della Chiesa, che con la triplice immersione intende dare un solo battesimo, il battesimo è unico.

Per cui S. Girolamo [ In Eph., su 4,5 ] afferma che « sebbene si battezzi con tre immersioni a motivo del mistero della Trinità, non vi è tuttavia che un solo battesimo ».

Se però il ministro intendesse con ogni immersione conferire un battesimo, e ripetesse a ciascuna immersione le parole della forma, personalmente commetterebbe peccato, poiché battezzerebbe più volte la stessa persona.

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