Summa Teologica - III

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Articolo 3 - Se il battesimo vada differito

Supra, q. 39, a. 3, ad 1; In 4 Sent., d. 4, q. 3, a. 1, sol. 2; d. 6, q. 2, a. 1, sol. 2, ad 1; d. 17, q. 3, a. 1, sol. 4

Pare che il battesimo vada differito.

Infatti:

1. Il Papa S. Leone [ Epist. 16,5 ] ammonisce: « Per il battesimo sono stati assegnati per legge dal Romano Pontefice due tempi, cioè la Pasqua e la Pentecoste.

Perciò avvertiamo la Vostra Dilezione di non aggiungere altri giorni a questa prescrizione ».

Non si deve dunque battezzare subito una persona, ma differire il battesimo fino ai periodi suddetti.

2. Negli atti del Concilio Agatense [ 34 ] si legge: « I Giudei, la cui perfidia torna spesso al vomito, se vogliono convertirsi al cattolicesimo se ne stiano per otto mesi sulla soglia della Chiesa tra i catecumeni; e soltanto allora, se dimostrano di convertirsi con retta intenzione, ricevano la grazia del battesimo ».

Non si deve quindi dare subito il battesimo, ma rimandarlo per un certo tempo.

3. Come dice Isaia [ Is 27,9 ], « questo è tutto il frutto: l'eliminazione del peccato ».

Ma il peccato viene tolto, o anche diminuito, in misura maggiore se il battesimo viene dilazionato.

Primo, poiché coloro che peccano dopo il battesimo peccano più gravemente, secondo quelle parole [ Eb 10,29 ]: « Di quanto maggior castigo pensate che sarà ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dal quale è stato un giorno santificato » mediante il battesimo?

Secondo, poiché il battesimo cancella i peccati passati, ma non i futuri: per cui quanto più lo si rimanda, tanti più peccati esso toglie.

Pare quindi che il battesimo vada differito a lungo.

In contrario:

Si legge [ Sir 5,7 ]: « Non tardare a convertirti al Signore, e non rimandare di giorno in giorno ».

Ma la perfetta conversione a Dio è quella di quanti vengono rigenerati in Cristo mediante il battesimo.

Non si deve quindi rimandare il battesimo di giorno in giorno.

Dimostrazione:

Nella presente questione bisogna distinguere tra battezzandi bambini e battezzandi adulti.

Infatti quando si tratta del battesimo dei bambini non bisogna differire il battesimo.

Primo, poiché non si attende da essi una maggiore istruzione, o una più completa conversione.

- Secondo, per il pericolo di morte, non potendosi venire in loro aiuto con alcun altro mezzo all'infuori del sacramento del battesimo.

Gli adulti invece possono avvalersi del semplice desiderio del battesimo, come si è detto sopra [ a. 2 ].

Perciò agli adulti non si deve conferire il battesimo appena si convertono, ma è bene differirlo per un certo tempo.

Primo, a tutela della Chiesa, perché essa non soffra inganno concedendo il battesimo a persone mal disposte, in conformità all'avvertimento [ 1 Gv 4,1 ]: « Non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni per saggiare se provengono veramente da Dio ».

Ora, la prova di coloro che si accostano al battesimo si ha quando la loro fede e i loro costumi vengono esaminati per un certo periodo.

- Secondo, ciò è necessario per il bene di quelli che vengono battezzati, poiché essi hanno bisogno di un certo tempo per istruirsi perfettamente nella fede e per esercitarsi nelle pratiche della vita cristiana.

- Terzo, la dilazione è necessaria per il decoro del sacramento: se infatti gli uomini vengono ammessi al battesimo nelle solennità principali, cioè a Pasqua e a Pentecoste, essi lo ricevono con più devozione.

Tuttavia questa dilazione non va applicata in due casi.

Primo, quando i battezzandi si mostrano perfettamente istruiti nella fede e preparati al battesimo: come Filippo battezzò subito l'Eunuco, e S. Pietro battezzò Cornelio e quanti erano con lui [ At 8,36ss; At 10,47s ].

- Secondo, in caso di malattia o di qualche altro pericolo mortale.

Perciò il Papa Leone [ Epist. 16,5 ] scrive: « Coloro che versano in pericolo di morte per malattia, assedio, persecuzione o naufragio, vanno battezzati in qualsiasi momento ».

Se qualcuno tuttavia viene rapito dalla morte in circostanze che ne rendono impossibile il battesimo, mentre sta aspettando il tempo stabilito dalla Chiesa, si salva, sebbene « attraverso il fuoco », come si è detto sopra [ a. 2, ad 2 ].

Pecca invece chi ritarda il battesimo oltre il tempo assegnato dalla Chiesa, a meno che non lo faccia per motivi di necessità e con la licenza dei superiori ecclesiastici.

Tuttavia anche questo peccato può essere rimesso insieme con gli altri mediante la contrizione, che fa le veci del battesimo, come si è detto sopra [ q. 66, a. 11 ].

Analisi delle obiezioni:

1. L'ordine del Papa S. Leone di osservare i due tempi del battesimo vale per gli adulti, « eccetto il caso di pericolo di morte » ( che è sempre da temersi per i bambini ), come si è detto [ nel corpo ].

2. La prassi relativa ai Giudei fu stabilita a tutela della Chiesa, perché essi non corrompano la fede dei semplici con una conversione incompleta.

Tuttavia, come soggiunge lo stesso Concilio, « se durante l'attesa prescritta essi incorrono in qualche infermità, si deve loro concedere il battesimo ».

3. Il battesimo, con la grazia che conferisce, non solo toglie i peccati passati, ma impedisce anche che ne vengano commessi per il futuro.

E questa è la cosa più importante: che gli uomini non pecchino.

È invece una cosa secondaria che essi pecchino più leggermente, o anche che i loro peccati vengano rimessi, secondo l'ammonizione di S. Giovanni [ 1 Gv 2,1s ]: « Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate.

Ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre, Gesù Cristo giusto.

Egli è la vittima di espiazione per i nostri peccati ».

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