Ritiro del 17/10/1995

Don Adriano - Il Padre nostro - 2° predica

1 - Pregare nello Spirito
2 - Importanza della preghiera
3 - Lasciare che Gesù ami in noi
4 - Preghiera in famiglia, nel tuo lavoro, nella tua missione quotidiana
5 - Ti rinnoverà col suo amore
6 - Non si riposa serenamente quando siamo preoccupati
7 - Mio Dio e mio tutto

1 - Pregare nello Spirito

Se da una parte è vero che pregare nello Spirito - e non potremmo farne a meno - significa gridare d'amore e di riconoscenza, nella gioia come nella prova, a Dio Padre nostro, è però anche vero che la preghiera è difficile e a volte faticosa, perché richiede uno spostamento di attenzione dal nostro io a Dio, di questa apertura, di questo uscire da se stessi per entrare nel cuore di Dio, affinché lo Spirito muova la nostra preghiera, susciti in noi questo grande desiderio.

È Gesù che ci dice nel suo vangelo: "Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui e verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui".

Entrare nell'amore significa entrare nel cuore di Dio e questo può avvenire solo nello Spirito Santo, non c'è altra via di accesso.

E Dio è Padre, Dio è amore eterno, un amore vero, un amore pieno; non ci ama a intermittenza, come amiamo noi: a volte sì e a volte no, a volte più e a volte meno.

No, lui vuole comunicarci la pienezza della sua vita e della sua gioia.

L'uomo dal momento in cui nasce non desidera altro che la gioia e la cerca, la cerca per tutta la vita.

"Cerca la gioia nel Signore", così ci dice la parola di Dio; e Gesù prega il Padre perché la gioia sia piena nel cuore di coloro che amano Dio e che accolgono il dono dello Spirito Santo che fa gustare all'uomo la gioia di aprirsi all'amore di Dio.

2 - Importanza della preghiera

Ecco allora l'importanza della preghiera.

"Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare - ci dice san Luca - e quando ebbe finito, uno dei discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli.

E Gesù risponde: Voi dunque quando pregate, dite…" ( Lc 11,1-4 ).

È il Padre nostro, sintesi di tutto il vangelo, lo vedremo via via analizzandolo, meditandolo e pregandolo soprattutto.

È una preghiera perfettissima, ci dice san Tommaso.

Nella preghiera del Signore non solo vengono domandate tutte le cose che possiamo ritenere importanti per la nostra vita o anche quelle cose che rettamente desideriamo, ma anche l'ordine in cui devono essere desiderate.

Cosicché questa preghiera non solo insegna a chiedere, ma plasma anche tutti i nostri affetti; è la preghiera del Signore ed è anche la preghiera della Chiesa.

3 - Lasciare che Gesù ami in noi

Ecco allora che mettersi in preghiera significa lasciare che Gesù ami in noi, nello Spirito Santo, il Padre; prenda la creatura e la porti in comunione d'amore con la santissima Trinità.

L'autore del Siracide così ci invita a pregare:

"Chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?

O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?

O chi lo ha invocato ed è stato da lui trascurato?" ( Sir 2,10 ).

Come è importante allora che la preghiera apra il nostro cuore e la nostra vita al Signore, invocando lo Spirito Santo fin dalle prime luci della giornata.

Pensate al "Ti adoro", che forse qualcuno ha dimenticato: "Ti adoro, mio Dio, tu sei il Dio della mia vita, e ti amo con tutto il cuore.

Ti ringrazio di avermi creato, di avermi dato una famiglia, dei figli, un lavoro in una scuola; fatto cristiano e conservato in questa notte o in questo giorno".

Amare Dio con tutto il cuore è importante, perché è un comando del Signore: "Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo ( pensate all'idolatria che serpeggia anche oggi, un po' dappertutto.

L'uomo continua ad essere un idolatra ).

4 - Preghiera in famiglia, nel tuo lavoro, nella tua missione quotidiana

Tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze.

Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli" - ecco la preghiera in famiglia, la parola di Dio che viene proclamata e pregata in famiglia: è importante se vogliamo che le famiglie riprendano un cammino di vita nell'amore del Signore, che riscoprano la loro identità - "ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via - quindi dovunque andrai nell'arco della giornata, dove sarai impegnato nel tuo lavoro, nella tua missione quotidiana -, quando ti coricherai e quando ti alzerai" ( Dt 6,4-7 ): al termine della giornata tutto viene consegnato a Gesù misericordioso e al mattino di nuovo la consegna della nostra giornata.

È la preghiera che accompagna tutta la vita dell'uomo, il suo cammino.

E il Sal 62,2: "O Dio, tu sei il mio Dio; all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne come terra deserta, arida, senz'acqua".

Ecco allora che dobbiamo chiedere allo Spirito Santo che svegli il nostro cuore, che lo scuota, che rinnovi il nostro cuore e la nostra vita.

E Sofonia dice: "Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia".

Sono stanco di pregare, di vivere, di andare alla messa, di confessarmi, tanto cosa cambia?

Ma no, "non lasciarti cadere le braccia.

5 - Ti rinnoverà col suo amore

Il Signore tuo Dio è in mezzo a te, è un salvatore potente; esulterà di gioia per te, ti rinnoverà col suo amore".

Noi dobbiamo lasciarci rinnovare ogni giorno, non dobbiamo invecchiare!

"Si rallegrerà per te con grida di gioia": ecco la gioia di cui l'uomo è alla ricerca.

È masochista colui che cerca la sofferenza, la malattia; ci sono delle persone che chiedono questo, ma non sono tanto a posto, sono malate psichicamente; non si chiede la sofferenza, arriva da sé, la incontriamo e ce la portiamo dietro.

Allora preghiamo che il Signore ci liberi; egli è venuto a donare la salvezza, la guarigione all'uomo.

Perché ha guarito i lebbrosi? Poteva dire: Soffrite con me!

Io salirò il Calvario, andrò in croce e voi continuate a portare la vostra croce. No, li guarisce.

Il nome Gesù vuol dire Dio che salva, Dio che guarisce, Dio che ama e l'amore porta la guarigione.

E con Davide cantiamo pregando: "Il Signore è mia parte di eredità e mio calice, nelle tue mani è la mia vita.

Io pongo sempre innanzi a me il Signore": non camminare mai da solo nella giornata, ma affida tutto al Signore; "sta alla mia destra, non posso vacillare" se il Signore è con me.

Qualche volta abbiamo vacillato, ci siamo sentiti fragili, deboli.

Il peccato indebolisce, abbrutisce l'uomo.

"Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima, anche il mio corpo riposa al sicuro" ( Sal 15,5-9 ).

6 - Non si riposa serenamente quando siamo preoccupati

Non si riposa serenamente quando siamo seriamente preoccupati e quante persone sono malate di insonnia!

No, dormire in pace, perché tutto è affidato a Dio, Padre buono.

Diceva il Cottolengo: "Più me ne occupo io, meno se ne può occupare Dio".

Allora affidarci al Signore, sicuri che si prenderà cura di noi.

Sempre la preghiera accompagni dunque il nostro cammino.

San Paolo ci dice: "Pregate sempre con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito" ( Ef 6,18 ); "Pregate incessantemente" ( 1 Ts 5,17 ).

Perseverate nella preghiera e vegliate in essa: non andate a pregare per dormire, ma rimanete svegli.

Pensate agli apostoli nell'orto del Getsemani: dormivano e Gesù che li va a svegliare: "Ma possibile!

Neanche un'ora avete vegliato e pregato. Guardate che la fede è debole".

Concludiamo allora: "È bello dar lode al Signore, e cantare al tuo nome, o Altissimo; annunziare al mattino il tuo amore e la tua fedeltà lungo la notte" ( Sal 91,2-3 ).

7 - Mio Dio e mio tutto

C'è una stupenda preghiera, il testamento di san Francesco, brevissimo: "Mio Dio e mio tutto" - e quando il cuore dell'uomo si affanna per avere qualcos'altro vuol dire che non cerca Dio -, "la tua forza è l'amore" - il tuo amore è la nostra forza.

"In te è tutta la mia gioia" - "Cerca la gioia nel Signore " - "tutto di me è nelle tue mani" - ecco l'abbandono fiducioso.

Quando un bambino si sente amato dai genitori non va in cerca di altro, perché lì ha tutto e si abbandona sereno: "Se non tornate come bambini non entrerete nel regno dei cieli", dice Gesù.

"La tua presenza mi colma di luce" - ecco quando siamo in preghiera, questa presenza viva del Signore, in adorazione - "e illumina la mia vita.

La fortuna più grande è averti conosciuto".

Cerchiamo il Signore con la preghiera e in particolar modo pregando con la preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato.

Tutte le vostre regole e costituzioni insistono molto su questo: intimità con Dio, preghiera, esser presenti a Gesù crocifisso da cui tutto ci viene insegnato.