|  | Matteo |  | 
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
| Le spighe strappate | |||||
| 1 In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. | 
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| 2 Ciò vedendo, i farisei gli dissero: « Ecco i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato ». | |||||
| 3 Ed egli rispose: « Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? | 
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| 4 Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? | 
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| 5 O non avete letto nelle Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? | 
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| 6 Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. | 
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| 7 Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa. | 
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| 8 Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato ». | 
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| Guarigione di un uomo dalla mano inaridita | |||||
| 9 Allontanatosi di là, andò nella loro sinagoga. | 
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| 10 Ed ecco c'era un uomo che aveva una mano inaridita, ed essi chiesero a Gesù: « È permesso curare di sabato? ». Dicevano ciò per accusarlo. | 
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| 11 Ed egli disse loro: « Chi tra voi, avendo una pecora, se questa gli cade di sabato in una fossa, non l'afferra e la tira fuori? | 
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| 12 Ora quanto è più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare del bene anche di sabato ». | 
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| 13 E rivolto all'uomo, gli disse: « Stendi la mano ». Egli la stese, e quella ritornò sana come l'altra. | 
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| 14 I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo. | 
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| Gesù è il « servo del Signore » | |||||
| 15 Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, | 
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| 16 ordinando loro di non divulgarlo, | 
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| 17 perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: | |||||
| 18 Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti. | 
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| 19 Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce. | |||||
| 20 La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; | |||||
| 21 nel suo nome spereranno le genti. | |||||
| Gesù e Beelzebùl | |||||
| 22 In quel tempo gli fu portato un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. | 
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| 23 E tutta la folla era sbalordita e diceva: « Non è forse costui il figlio di Davide? ». | 
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| 24 Ma i farisei, udendo questo, presero a dire: « Costui scaccia i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni ». | |||||
| 25 Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: « Ogni regno discorde cade in rovina, e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. | 
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| 26 Ora, se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno? | 
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| 27 E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici. | |||||
| 28 Ma se io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio. | 
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| 29 Come potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli le sue cose, se prima non lo lega? Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa. | 
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| 30 Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. | 
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| 31 Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata. | 
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| 32 A chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo né in quello futuro. | 
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| Le parole rivelano il cuore | |||||
| 33 Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l'albero. | 
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| 34 Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore. | 
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| 35 L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive. | 
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| 36 Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; | 
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| 37 poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato ». | |||||
| Il segno di Giona | |||||
| 38 Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: « Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno ». Ed egli rispose: | 
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| 39 « Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. | 
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| 40 Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. | 
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| 41 Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più di Giona! | 
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| 42 La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone! | 
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| Ritorno offensivo dello spirito immondo | |||||
| 43 Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. | 
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| 44 Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata e adorna. | |||||
| 45 Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione perversa ». | 
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| I veri parenti di Gesù | |||||
| 46 Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. | 
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| 47 Qualcuno gli disse: « Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti ». | |||||
| 48 Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: « Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? ». | 
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| 49 Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: « Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; | |||||
| 50 perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre ». | |||||
|  | Indice |  | 
| 12,1-14 | Gesù signore del sabato ( 
   Mc 2,23-3,6; 
   Lc 6,1-11 ) 12,1-2 I farisei equiparavano cogliere le spighe alla mietitura, proibita nel giorno del riposo ( Es 34,21 ). | 
| 12,2 | Non si rimprovera ai discepoli di cogliere le spighe, passando nei campi altrui ( Dt 23,26 lo permetteva ), ma di farlo nel giorno di sabato. I casisti vi vedevano un « lavoro » proibito dalla legge ( Es 34,21 ). | 
| 12,3-4 | Vedi Lv 24,5-9 e 
   1 Sam 21,2-7. I pani erano offerti settimanalmente al santuario per rappresentare Israele al cospetto di Dio. | 
| 12,5 | Il sabato non sopprimeva, ma piuttosto aggravava le attività dei ministri del culto. | 
| 12,7 | Citazione di Os 6,6 ( 1 Sam 15,22 ), già ripresa in Mt 9,13. | 
| 12,8 | Il Figlio dell'uomo, Gesù, ha pieno potere sulla Legge. In quest'occasione e al momento delle guarigioni che opera in giorno di sabato ( Mt 12,9-14p; Lc 13,10-17; Lc 14,1-6; Gv 5,1-18 e Gv 7,19-24; Gv 9 ), Gesù afferma che neppure un'istituzione divina come quella del riposo sabbatico ha un valore assoluto; che essa deve cedere davanti alla necessità o alla carità; che egli stesso ha il potere d'interpretare con autorità la legge mosaica ( cf. Mt 5,17+; Mt 15,1-7p; Mt 19,1-9p ). Egli ha simile autorità come « Figlio dell'uomo », come capo del regno messianico ( Mt 8,20+ ) e incaricato di stabilire fin da quaggiù ( Mt 9,6 ) la nuova economia ( Mt 9,17+ ), superiore all'antica perché « qui c'è qualcosa più grande del tempio ». - I rabbini ammettevano deroghe alla legge del sabato, ma i loro scrupoli le restringevano il più possibile. | 
| 12,10-11 | Di sabato era permesso curare soltanto in caso di pericolo di morte. La perdita di una pecora era ritenuta grave danno. | 
| 12,15-21 | Gesù il Servo del Signore | 
| 12,17 | si adempisse: con la discrezione di cui Gesù circonda la sua attività benefica. | 
| 12,18-21 | Citazione di 
   Is 42,1-4. 12,18 annunzierà la giustizia: BJ « il diritto »; è il « diritto » divino, che regola i rapporti di Dio con gli uomini e si esprime essenzialmente con la rivelazione e con la vera religione che ne deriva. | 
| 12,22-45 | Gesù in polemica con i farisei ( 
   Mc 3,22-30; 
   Mc 8,11-12; 
   Lc 6,43-45; Lc 11,14-32; Lc 12,10 ) | 
| 12,24 | Beelzebùl: divinità cananea il cui nome significa « Baal il principe » ( e non « Baal del letamaio » come si è spesso detto ); ciò spiega come l'ortodossia monoteista ne ha fatto il « principe dei demòni ». La forma « Beelzebùb ( sir. e volg. ) è un gioco di parole di disprezzo ( cf. già 2 Re 1,2s ) che trasforma questo titolo in « Baal delle mosche ». Vedi nota a 10,25 | 
| 12,27 | i vostri figli: traduzione letterale; locuzione semitica per designare, secondo BJ, « i vostri adepti ». | 
| 12,30 | Qualcuno che opera nel nome di Gesù è sempre un Cristiano, o no? | 
| 12,31-32 | Testo molto difficile. Il peccato contro lo Spirito Santo, imperdonabile, consiste in quel rifiuto pregiudiziale e cosciente della luce, per cui si giunge ad attribuire a Satana le opere di Dio ( Gv 3,20-21; 1 Gv 5,16 ). Il peccato contro il Figlio dell'uomo è scusato: probabilmente perché nell'umanità di Gesù la divinità è nascosta, sicché è possibile che il rifiuto sia fatto in buona fede. Che cosa è la bestemmia contro lo Spirito Santo? | 
| 12,32 | L'uomo è scusabile se si inganna sulla dignità divina di Gesù, velata dalle umili apparenze del « Figlio dell'uomo » ( 
   Mt 8,20+ ), ma non lo è se chiude gli occhi e il cuore alle opere evidenti dello Spirito. Negandole, egli rigetta la proposta suprema che Dio gli fa e si mette fuori della salvezza ( cf, Eb 6,4-6; Eb 10,26-31 ). | 
| 12,36 | ogni parola infondata: non si tratta semplicemente di parola « inutile », ma di parola cattiva, insomma di calunnia. | 
| 12,38 | segno: un prodigio che esprime e giustifica l'autorità rivendicata da Gesù ( cf. Is 7,11s; Lc 1,18+; Gv 2,11+ ). Egli rifiuta di dare un altro segno, diverso da quello della sua resurrezione, che sarà il segno decisivo e di cui fa qui l'annunzio velato. | 
| 12,39-42 | In riferimento a 
   Gn 2,1 ( il cui testo viene citato al 
   v. 40 ) si afferma che il grande segno che Dio offre è la morte e risurrezione di Cristo. 12,39 perversa e adultera: immagine tratta dalla bibbia ( cf. Os 1,2+ ). Nel senso di infedele a Dio, sposo d'Israele - Giona: in Mt 16,4 Mt non precisa, come qui ( v 40 ), il senso del « segno di Giona »; Lc 11,29s lo intende della predicazione di Gesù che è un segno per i suoi contemporanei, come Giona lo fu per i niniviti. Questa seconda interpretazione, d'altronde, è sottintesa nel v 41. Essa però è meno verosimile. Non solo la predicazione già attuale di Gesù non può essere annunziata come futura, ma ancora, e soprattutto, nella tradizione giudaica Giona era famoso per la sua liberazione miracolosa, molto più che per la sua predicazione ai pagani, che piuttosto dispiaceva. Anche se l'esplicitazione del v 40 è tardiva, l'interpretazione di Mt deve dunque riflettere meglio di Lc il pensiero di Gesù: egli annunzia in modo velato il suo trionfo finale. Quanto a Mc, forse egli avrà soppresso ogni allusione a Giona, che giudicava troppo difficile per i suoi lettori ( cf. Mc 8,12+ ). Gesù non diede un segno, o diede solo il segno di Giona? | 
| 12,40 | tre giorni e tre notti: quest'espressione stereotipa, tratta tale e quale da 
   Gn 2,1+, si applica solo in maniera approssimativa all'intervallo tra la morte e la resurrezione del Cristo. Perché dice che Gesù fu nella tomba tre giorni e tre notti, se morì venerdì e risuscitò domenica? | 
| 12,42 | Allusione alla regina di Saba ( 1 Re 10,1-13 ). | 
| 12,43 | se ne va per luoghi aridi: gli antichi consideravano i luoghi deserti come popolati da demoni ( cf. 
   Lv 16,8+; 
   Lv 17,7+; 
   Is 13,21; 
   Is 34,14; 
   Bar 4,35; 
   Ap 18,2; 
   Mt 8,28 ). Tuttavia costoro preferiscono ancor più abitare negli uomini ( Mt 8,29+ ). | 
| 12,46-50 | I veri parenti di Gesù ( 
   Mc 3,31-35; 
   Lc 8,19-21 ) 12,46 fratelli: non figli di Maria, ma parenti prossimi, come per es. cugini, che l'ebraico e l'aramaico chiamano anche fratelli ( cf. Gen 13,8; Gen 14,16; Gen 29,15; Lv 10,4; 1 Cr 23,22s; vedere ancora Mt 13,55p: Gv 7,3s; At 1,14; 1 Cor 9,5; Gal 1,19 ). | 
| 12,47 | BJ omette questo v, basandosi su buoni testimoni; sembra una ripetizione del v 46, imitata da Mc e Lc. | 
| 12,50 | I legami della parentela carnale vengono dopo quelli della parentela spirituale ( cf. Mt 8,21s; Mt 10,37; Mt 19,29 ). |