1-2 Samuele

Indice

Introduzione

Contenuti

I due libri di Samuele nacquero come un libro unico; la divisione iniziò con la versione greca dei LXX.

Raccontano alcuni eventi fondamentali della storia d'Israele:

instaurazione del regno dopo l'età dei giudici,

conquista di Gerusalemme da parte del re Davide,

ingresso dell'arca santa nella città,

promessa di Dio a Davide,

unificazione di Giuda e Israele sotto la sua guida.

La storia di Samuele è presentata all'inizio del primo libro e ha il suo centro nel racconto della vocazione; essa testimonia l'importanza della figura di Samuele nel periodo di transizione dall'epoca dei giudici a quella dei re.

Sia la storia di Samuele che quella di Saul costituiscono soprattutto un punto di passaggio per arrivare a Davide: di lui e della sua discendenza si occupa tutto il secondo libro.

Se si escludono le appendici di 2 Sam 21-24, nelle diverse narrazioni che costituiscono i due libri di Samuele si può rintracciare un certo ordine cronologico, che copre un periodo di circa un secolo.

La lezione fondamentale che emerge dall'insieme dei racconti è che l'esercizio del potere deve essere sempre subordinato alla parola del Signore.

Schema

Samuele e i figli di Eli ( 1 Sam 1,1-4,1a )

Vicende dell'arca ( 1 Sam 4,1b-7,17 )

Saul, primo re d'Israele ( 1 Sam 8,1-15,35 )

Tramonto di Saul e ascesa di Davide ( 1 Sam 16,1-2 Sam 1,27 )

Davide diventa re su Giuda e Israele ( 2 Sam 2,1-8,18 )

Storia della successione di Davide ( 2 Sam 9,1-20,26 )

Appendici ( 2 Sam 21,1-24,25 ).

Caratteristiche

I libri di Samuele, pur contenendo gran quantità di materiale utile per tracciare una storia dell'antico Israele, non hanno come loro scopo principale quello di servire come fonte storiografica.

È preferibile parlare di un'opera teologica espressa in forma narrativa.

La complessa interpretazione degli inizi della monarchia in Israele faceva parte, in origine, di una più ampia elaborazione teologica, che va sotto il nome di storia deuteronomistica, e che includeva i libri di Deuteronomio, Giosuè, Giudici, Samuele e Re.

Nei capitoli sull'origine della monarchia ( 1 Sam 8-12 ), gli editori deuteronomistici lasciarono intatti molti brani che esprimono un atteggiamento favorevole all'ascesa di Saul al trono.

Inoltre, la centralità della profezia di Natan ( 2 Sam 7 ) nella struttura della storia deuteronomistica, a cui corrisponde una presentazione idealizzata di Davide nei libri dei Re ( 1 Re 3,3; 1 Re 9,4; 1 Re 11,4; 2 Re 18,3; 2 Re 22,2 ), dimostra che l'atteggiamento della storia deuteronomistica non è stato, in linea di principio, anti-monarchico.

Tuttavia il testo relativizza e condiziona il potere politico: il popolo di Dio potrà prosperare sotto la monarchia, solo se l'obbedienza alla parola del Signore sarà accettata dai re come norma di vita ( Dt 17,14-20 ).

Origine

Come avviene generalmente per i libri "storici" della Bibbia, anche i due libri di Samuele hanno avuto una lunga fase di gestazione.

Si ritiene, generalmente, che 1-2 Sam sia il risultato della fusione di tre composizioni letterarie minori:

la narrazione sull'arca ( 1 Sam 4-6 e 2 Sam 6 );

la storia dell'ascesa di Davide al trono ( 1 Sam 16-2 Sam 5 );

il cosiddetto racconto della successione ( 2 Sam 9-20; 1 Re 1-2 ).

Queste tre fonti - e altre che vi s'intrecciano - furono combinate, aggiornate e a volte reinterpretate fino alla redazione del testo attuale.

In particolare, gran parte di 1 Sam reca i segni di un livello intermedio di redazione, compiuta da un autore sotto l'influenza dei profeti.

Emergono a tratti materiali molto antichi, che riportano tradizioni orali risalenti forse al tempo di Saul e di Davide: probabilmente, furono messe per iscritto al tempo di Salomone, o ancora più tardi.

Notevole è l'inserzione del blocco di 2 Sam 21-24, che interrompe bruscamente il racconto della successione.

È ovvio che il libro abbia avuto anche in queste fasi i suoi lettori; ma i primi lettori dei libri di Samuele, così come si presentano oggi, furono probabilmente quegli Israeliti che avevano vissuto la catastrofe esilica con la distruzione del tempio e la deportazione a Babilonia.

Tradizioni rabbiniche volevano che l'autore fosse stato inizialmente lo stesso Samuele e che i profeti Natan e Gad ne avessero continuato l'opera.

Di fatto, l'attuale redazione dei libri di Samuele avvenne dopo il 561 a.C., data della scarcerazione del re di Giuda Ioiachìn, prigioniero a Babilonia ( 2 Re 25,27 ).

Commento di Francesco Vattioni

Il libro di Samuele ( la divisione in due libri non è attestata prima del 1448 d. C. ) nelle Bibbie ebraiche segue il Pentateuco, Gios., Giud.; nelle greche e latine è preceduto anche da Rut.

Il libro porta assai impropriamente il nome attuale, perché Samuele non ne fu l'autore ne, sebbene la sua importanza come uomo.

Giudice e introduttore della monarchia sia grandissima, è la figura predominante ( basti pensare a David ): fu forse chiamato cosi per la falsa attribuzione letteraria talmudica.

La lunga narrazione si presenta, per la costruzione e il disegno, una e compatta, tutta diretta a un fine.

È però naturale dividerla in due blocchi ( gli attuali due libri ), accentrati rispettivamente su Saul e David.

Nel primo libro, le storie di Eli ( cc. 1-3 ), dell'arca ( cc. 4-6 ), di Samuele ( cc. 7-8 ) sono una preparazione alla venuta di Saul, di cui è narrata l'elezione ( cc. 9-12 ), la condanna ( cc. 13-15 ), la lotta con il rivale David ( cc. 16-27 ), la fine ( 1 Sam 28,1-2 Sam 1,27 ).

David, sebbene entri in scena a metà del primo libro, domina il racconto solo nel secondo: re di Giuda ( cc. 2-4 ), re di tutto Israele ( cc. 5-9 ), suo peccato e molteplice espiazione ( cc. 10-20 ).

Un'appendice di sei diversi documenti ( cc. 21-24 ) chiude ora o, meglio, interrompe la storia che in un primo tempo terminava con la successione di Salomone e la morte di David ( 1 Re 1-2 ).

Argomento è l'introduzione e stabilizzazione del potere regio in Israele.

Ma ciò era solo la parte appariscente del piano divino: rivelare l'altra parte, nascosta, fu lo scopo dell'A. Israele teneva da secoli l'occhio fisso sul Messia venturo; lo si attendeva dalla tribù di Giuda, rivestito di potere regio ( Gen 49,8ss; Nm 24,17s ); Sam. pose un'altra pietra miliare: l'atteso sarebbe stato un re della famiglia di David e avrebbe avuto un regno eterno ( 2 Sam 7 ).

Occorreva perciò mostrare come dal sistema dei Giudici si fosse passati alla monarchia; come fosse fallito il tentativo del beniaminita Saul, come l'autorità di David si fosse, malgrado difficoltà innumerevoli, stabilmente affermata in Israele.

Il testo originale ebraico di Sam. ha sofferto come quello di pochi altri libri dell'A. T. durante la secolare trasmissione; è salva tuttavia la sostanza, sia quanto alla storia che alla dottrina.

Del resto, la critica testuale, ormai vera scienza, da valido aiuto a sanare molte di queste ferite inferte dal tempo.

Testo ebraico base è quello stabilito dai Masoreti.

Di primissima importanza è la versione greca del il sec. a. C., giunta a noi in varie recensioni; è, in genere, straordinariamente fedele e letterale, ma ha, nei confronti del testo dei Masoreti, divergenze, lacune ( 1 Sam 17-18 ), aggiunte notevoli; su queste aggiunte specialmente non è concorde il giudizio degli studiosi, ma pare siano da ritenere originali in parecchi casi.

Di minore aiuto sono le versioni Aramaica ( Targum di Jonatan, sec. i a. C. ), Siriaca ( del II sec. d. C. ), la Vecchia Latina ( sec. II d. C. ) e quella di Girolamo ( 393 d. C. ) detta Volgata.

Va ricordato qui che molte sezioni di Sam. si trovano pure in Cron.: ciò è di grande aiuto ma crea insieme molteplici problemi.

La canonicità di Sam. non ha mai suscitato dubbi ne nella Sinagoga ne nella Chiesa.

Il libro, oltre una magnifica unità di disegno, presenta disuguaglianze notevoli: ha molti tratti dove la descrizione è minutissima ( per es. 1 Sam 1; 1 Sam 9-10; 1 Sam 25; 2 Sam 9-20 ), senza pretendere di assurgere a forma biografica completa; molti altri tratti invece - di maggior valore storico, politico e sociale - sono redatti in forma molto schematica ( per es. 1 Sam 7,15ss; 1 Sam 14,47-52; 2 Sam 8,1-18; 2 Sam 20,23-26 ); inoltre, mentre molte pagine sono autentici capolavori, altre sono aride enumerazioni; infine qualche episodio ( per es. l'introduzione di David alla corte di Saul, 1 Sam 16-18 ) è riportato più d'una volta con considerevoli differenze.

Ecco quanto sembra si debba tenere:

Il libro non è una narrazione di getto, ma una compilazione da varie fonti preesistenti; nessuno ha potuto essere testimone oculare di tutti i fatti narrati, che coprono ca. 200 anni.

Solo una volta è citata esplicitamente la fonte ( 2 Sam 1,18 ), ma anche le altre, dopo tanti studi, possono essere messe in rilievo.

Esistette anzitutto il complesso detto Jahvista (J), cui appartiene quasi tutto il secondo libro e una buona metà del primo.

Si nota ( chiarissimamente in 2 Sam 9-20 ) una eccezionale maestria stilistica congiunta a una mentalità storica di prim'ordine.

Il disegno generale del libro era già, praticamente, intero in questa fonte, scritta da uno della cerchia di David all'inizio del regno di Salomone; i primi fatti narrati ( storia dell'arca, 1 Sam 4-6 ) l'A. poté benissimo conoscerli da testimoni oculari, per cui tutto ciò che egli racconta è testimonianza storica di altissimo valore ( si suole anzi chiamare l'A. « il padre della storia » cinque secoli prima di Erodoto ).

Una seconda fonte è rivelata dal racconto dell'istituzione della monarchia ( 1 Sam 8-12 ); infatti mentre si può discernere una parte che ha lo stile di J ( approssimativamente 1 Sam 9,1-10.16 ) in cui la monarchia è presentata come cosa desiderabile e gradita a Dio, una seconda parte ( 1 Sam 10,17-27 ) presenta della monarchia gli aspetti meno favorevoli e la dice concessa da Dio a malincuore.

In molti altri brani è possibile rilevare caratteristiche mentali o stilistiche apparentate non con J ma con quest'altra fonte, che chiameremo Elohista (E).

Essa è, in genere, più preoccupata dell'aspetto religioso delle cose, più intenta a sottolinearne la presenza, a confrontare con le norme divine gli avvenimenti umani.

Il ciclo riguardante Samuele le è proprio.

Non si può dire con assoluta certezza quando fu scritta, ma assai probabilmente qualche tempo dopo J, da uno che non era stato testimone oculare dei fatti narrati; quasi certamente però qualcuna delle parti da lui raccolte era già scritta; altre le raccolse dalla viva voce dei narratori che le avevano trasmesse oralmente per qualche generazione.

È da ricordare che nel nostro libro furono conservate, di E, solo le porzioni che servirono all'A. per completare il quadro dato da J.

Non mancano infine, in Sam., brani che difficilmente possono rientrare sia in J che in E ( per es. 1 Sam 13,7b-15a; 1 Sam 16,1-13; 1 Sam 19,18-24; 2 Sam 21-24 ); derivano da altre fonti scritte o furono, in parte almeno, redatti per la prima volta dall'A. del libro cui erano giunti oralmente.

A un dato momento ci fu chi si curò di raccogliere questi materiali sparsi.

È interessante notare il metodo seguito.

Quando il materiale presentava una continuità e non c'erano relazioni contrastanti, il compilatore si limitò a riprodurlo ( per es. 2 Sam 9-20 ); se invece si presentava il caso di poter completare una narrazione, inserì il complemento ( per es. 1 Sam 13,17b-15a ), non badando se, materialmente almeno, il seguito veniva interrotto.

Quando di uno stesso fatto le fonti presentavano aspetti e momenti diversi che si prestavano a una fusione, egli fuse le fonti, come noi usiamo fondere i Vangeli ( per es. 1 Sam 8-12 ).

Se però le fonti riferivano in modo diverso e contrastante uno stesso fatto, s'accontentò di riferire prima una fonte, poi subito l'altra, poco o nulla curandosi dell'armonizzazione, ad operare la quale forse gli mancavano gli elementi ( per es. 1 Sam 16,14-23 J; 1 Sam 17,1-18,2 E ).

Cercò d'allineare gli episodi in successione cronologica, interrompendo, se era necessario, il racconto d'una data fonte ( per es. 1 Sam 13,7b-15a ).

Siccome poi volle dare un quadro completo ( anche se non dettagliato ) del periodo storico, scelti gli episodi salienti ( che già nelle fonti s'incentravano su un dato personaggio: Eli, Samuele, Saul, David ), si curò di riempire le lacune ( volontarie, forse, almeno in parte ) con sommari che ora anticipano ora concludono un periodo o un genere d'attività e il cui materiale è certo antichissimo ( per es. 1 Sam 3,19ss, 1 Sam 7,13-17; 1 Sam 14,47-51 ).

L'A. ammise dunque almeno una volta ( 1 Sam 16-18 ) un vero e proprio duplicato, la coesistenza cioè, nel suo racconto, di due relazioni divergenti dello stesso episodio; altri pare non se ne impongano nettamente: la pluralità delle fonti ( una che ignora l'altra ) basta a spiegare i contatti e le disuguaglianze.

Quando poi questo compilatore del libro sia esistito è impossibile stabilire con certezza, poiché i pochi indizi sono passibili di diversa interpretazione; pare tuttavia non ci siano vere difficoltà a pensare al sec. IX inoltrato; infatti l'appendice ( 2 Sam 21-24 ) non pare possa essere stata aggiunta dopo il sec. VIII, quando già esisteva il primo libro dei Salmi, che contiene 2 Sam 22 ( Sal 18 ).

Nominando l'appendice abbiamo già detto d'un importante apporto al libro stesso, sebbene non sia un ritocco vero e proprio.

Ma non mancarono neppure ritocchi: innegabili alcuni segni della scuola deuteronomista, per quanto rari e, talora, discutibili.

Più di un'incertezza invece può rimanere su qualche porzione di 1 Sam 1-12, a cui era interessato tanto Giud. che Sam.: ma nulla si può affermare con sicurezza.

Un possibile ritocco poté aversi quando si formò, durante o dopo l'esilio, il corpus historicum comprendente Pentateuco, Gios., Giud., Sam., Re: 1 Re 1-2 poté essere stato tolto a Sam. appunto allora.

Infine mutazioni e molte, piccole e grandi, si ebbero nel testo con l'andar dei secoli: ma queste appartengono alla critica testuale non alla critica letteraria.

Il periodo storico coperto da Sam. abbraccia sei generazioni: quelle di Eli, Elkana, Samuele, Saul, David, Assalonne; cioè circa 130 anni, dal 1095 ( nascita di Samuele ) al 965 ( morte di David ).

Ebbene, è sorprendente l'inserirsi della nostra storia nel quadro più ampio della storia dell'Asia Anteriore.

Anzitutto è da notare, in Sam., l'assenza assoluta delle grandi potenze che fino allora avevano occupato la scena con una presenza imponente.

Infatti intorno al 1185 finisce in Mesopotamia il periodo dei re Cassiti per lasciar posto al silenzio fino al termine del sec. X; il dominio degli Hittiti in Siria s'arresta al 1100, anzi la stessa potenza nitrita, in quanto tale, scompare; sempre verso il 1180 la stessa sorte tocca alla Fenicia; l'Egitto pure è assente dalla morte di Ramses III ( ca. 1166 ) a Sesonk ( 950-29 ).

In Sam. al contrario occupano un posto di rilievo due altre forze : Filistei e Aramei.

E infatti è intorno al 1200 che compaiono nell'Asia Anteriore i « popoli del mare », tra i quali erano i Filistei; è dei sec. XII-XI il movimento espansionistico arameo, talmente imponente da aver mancato per poco, a detta dei testi assiri, la conquista del territorio settentrionale lungo l'Eufrate ( 2 Sam 8,3 ).

Sono poi molti i dati dell''archeologia cananea che presentano strette relazioni con il nostro libro: per es. la distruzione di Silo e di Gabaa di Saul ( 1 Sam 4; 1 Sam 9; 1 Sam 31 ) per opera dei Filistei; presenza o influsso dei Filistei in Bet-Shemesh ( 1 Sam 6 ), Gezer ( 2 Sam 5,25 ), Bet-Shean ( 1 Sam 31 ) e nei pressi di Gerusalemme ( 2 Sam 5 ); conquista di città cananee per opera di David ( Jebus, Meghiddo ecc.; 2 Sam 5; 2 Sam 8 ); uso del ferro all'epoca di Saul ( 1 Sam 13 ); introduzione del cavallo al tempo di David ( 2 Sam 8 ).

Tutto sommato, ben possiamo parlare di storicità di Sam.

E a questo si doveva pur giungere considerando l'antichità delle fonti usate ( anzi il più delle volte trascritte ); la loro imparzialità assoluta che ci ha tramandato tanto il bene quanto il male dei personaggi; il numero senza fine di dettagli colti sul vivo da testimoni oculari, ecc.

Certo, neppure in Sam. mancano i miracoli: potrà essere presente, in maggiore o minore misura, l'elemento popolare, folcloristico, iperbolico, ma il miracolo è nettamente affermato dall'A.; il che tuttavia non è contro la storicità.

Bisogna a ogni modo tener presente che non tutte le pagine presentano lo stesso genere letterario.

Ci sono passi redatti in stile da cancelleria, una parabola, due lamentazioni, due inni di lode-ringraziamento, un oracolo, il ritornello d'un canto di vittoria, alcuni proverbi.

In questi casi non è, in genere, difficile l'interpretazione; meno facile quando si tratta di discorsi riferiti o di fatti narrati.

Quanto ai discorsi è ovvio che nella maggioranza dei casi la formulazione è dovuta all'autore della fonte ne pretende riprodurre alla sillaba le parole come furono pronunciate: ma non c'è motivo per dubitare che il pensiero di chi parlava sia stato riprodotto esattamente.

Quanto ai fatti, e facile notare ora un tono spiccatamente novellistico, ora religioso-cultuale; il che non significa che si sia di fronte a novelle o a leggende.

Ma è altrettanto possibile che determinati dettagli appartengano più alla veste letteraria che alla realtà oggettiva, che determinati aspetti d'un avvenimento vengano di proposito messi in luce maggiore a differenza di altri, senza che perciò venga menomata la sostanza del fatto.

Siamo cioè di fronte a una storia religioso-popolare, non tecnica; e l'esegeta cattolico potrà bene, a seconda del vario genere letterario, insistere più o meno sulla lettera del testo, adottare cioè un modo d'intendere più o meno rigoroso, ma si guarderà bene dal mettere in dubbio la sostanza dei fatti narrati.

L'importanza di Sam. è grandissima dal lato artistico, storico e religioso.

Il valore artistico è ammesso comunemente e rifulge specialmente nella pittura dei caratteri che sono una moltitudine; inoltre il racconto è d'un interesse sempre nuovo e vario, con imprese avvincenti, sentimenti profondi, collere apocalittiche, idilli incantevoli, entusiasmi e scoramenti: la vita intera.

Per la storia della prima monarchia e del profetismo Sam. è insostituibile; aumenta inoltre le nostre cognizioni circa usi, mentalità, credenze.

Religiosamente, il primo interesse di Sam. deriva dal messianismo: letterale ( 1 Sam 2,10; 2 Sam 7; 2 Sam 23,1-7 ) e figurativo ( David figura del Cristo sofferente e tradito ); ma abbondano gli insegnamenti di carattere morale, specie riguardo al peccato e al perdono; alcune figure ( David, Gionata, Anna ) sembrano talora appartenere più al N. che all'A. T.

Conferenze

Introduzione 1 Samuele

Introduzione 2 Samuele

Don Federico Tartaglia

Libro 1 Samuele

Libro 2 Samuele

Don Claudio Doglio

Samuele ultimo dei Giudici

Davide I

Davide II

Davide III

Card. Gianfranco Ravasi

La mappa del racconto dei due libri di Samuele

Il primo attore il profeta Samuele

Il Re Saul il secondo tragico attore dei libri di Samuele

Davide e la storia di Giuda

Davide e la teologia Messianica

Don Carmine Agresta

Davide Re e Profeta

Il Re Saul e il rapporto con il potere

Don Silvio Barbaglia

1 libro di Samuele 5° lezione

1 libro di Samuele 6° lezione

2 libro di Samuele 1° lezione

2 libro di Samuele 2° lezione

2 libro di Samuele 3° lezione

2 libro di Samuele 4° lezione

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