Lo Spirito Santo nella Morale

E 42

Imitare Dio

Rif.

La caratteristica di ogni morale umana, anche religiosa, è la conformità a una legge, a un interesse, a un ideale.
In questo quadro, l'uomo deve agire « come sta scritto ».
Nel mondo ebraico, gli si domanderà di amare gli altri « come se stesso ».
Questa piccola parola « come » indica ciò a cui deve ispirarsi la conformità.
Ora, nell'organismo cristiano, un essere soprannaturale composto essenzialmente di virtù teologali si sovrappone all'organismo semplicemente morale.
solo le virtù teologali e il loro rapporto particolare con dio Padre che stabiliranno la nuova conformità: bisognerà fare « come Dio »: siate perfetti come il Padre mio è perfetto.
questa scheda vorrebbe seguire l'insegnamento del N. T. a questo riguardo e vedere come Cristo si è impegnato per rivelare questa nuova conformità teologale della morale cristiana.
Per questo si seguiranno alcuni esempi importanti.

Testi

Rilievi

Rif.

Lv 11,44-45
Lv 20,7.26
Lv 21,8
Mentre gli antichi testi della Legge sono puramente morali, il Lv. dà già una ragione teologale alla vita morale.
questa tocca in qualche modo la santità di Dio.
A 6

1) Il perdono
Lc 17,4
Mt 18,21-22
Es 21,24
L'ebraismo aveva tutto un sistema di tariffe per il perdono.
Si poteva, per esempio, perdonare sette volte al proprio fratello.
dopo di che, si poteva applicare la legge del taglione: occhio per occhio …

Mt 6,12-15
Mt 18,23-35
Col 3,13
Per Cristo, il dovere del perdono si trasforma in una testimonianza del perdono che si è ricevuto personalmente.
L'esperienza teologale del perdono di Dio porterà all'applicazione morale di questo perdono.
« Perdona a noi come noi perdoniamo ».
D 67
Si noti l'aspetto ebraico della « retribuzione » in questa frase, eccettuato questo punto di vista: perdoniamo perché siamo stati perdonati.

Lc 6,36-37
La misericordia verso gli altri è la prova della misericordia di dio.

2) L'amore
Dt 6,5
Lv 19,18
L'ebraismo conosceva due comandamenti distinti dell'amore: da una parte, amare Dio; dall'altra, amare il prossimo come se stessi.
E 44
E 45

Mt 22,34-40
Lc 10,25-28
Mc 12,28-31
Nella catechesi cristiana viene fatto un primo passo quando si sono riuniti i due comandamenti « che ne fanno uno solo ».
Si notino le sfumature tra i sinottici.

Gv 13,34-35
1 Gv 4,17-21
1 Gv 5,1-14
Ef 5,1-2
Un secondo passo si ha nella catechesi di Gv. e di Paolo quando si dice che bisogna amare gli altri come si è stati amati da Dio: testimonianza morale dell'esperienza che si ha dell'amore di Dio verso di noi.

1 Gv 3,14-17
Per cui bisogna ancora sacrificarsi per gli altri come Dio si è sacrificato per noi.

3) La morale coniugale
Lv 12,1-8
Lv 15
La morale coniugale ebraica rimane relativamente basata sull'egoismo dello sposo e sulla propria soddisfazione nella moglie.

Os 1-2
Ct 1-6
Os. è il primo a rialzare il livello della morale coniugale: infatti fa l'esperienza che la sua disgrazia matrimoniale non è che la prova della disgrazia « matrimoniale » di Dio ingannato dalla sua sposa Israele.
A 28
C 32
Si stabilisce allora una dipendenza tra il matrimonio umano e l'amore di Dio per il popolo.
Ct. si servirà di questa ambivalenza.

Ef 5,22-28
Tale finalmente è il significato del matrimonio cristiano: riuscire a riprodurre la prova dell'amore di Cristo e della Chiesa: « fare come Cristo; fare come la Chiesa ».
D 42

4) L'ospitalità
Rm 15,5-7
Ospitare un altro, e specialmente dei pagani, è la testimonianza dell'ospitalità con la quale cristo ci ha ricevuti.
E 75

5) La consolazione
2 Cor 1,3-7
Noi consoliamo gli altri che dio ci consola.

6) Conclusione
Lv 19,2
Mt 5,48
L'imitazione di Dio si trova già nell'A. T.; ma era stata riferita agli ultimi tempi.

Lc 14,25-35
Mt 10,38
Mt 16,24
Cristo si presenta come il dio da imitare, soprattutto nella sua sofferenza.

1 Ts 1,6
1 Ts 2,14
1 Cor 4,16
Paolo stesso osa domandare di essere imitato.
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