Preparazione degli educatori nei seminari

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Introduzione

1. Tra i vari mezzi indicati dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II nell'Esortazione Apostolica « Pastores dabo vobis » per promuovere lo stile pedagogico dei seminari, figura in primo luogo la preparazione specifica degli educatori.

Essi infatti occupano a tale riguardo la posizione chiave, che determina lo spirito e l'intera efficacia dell'opera formativa.

Pertanto i Vescovi, quali primari responsabili dell'andamento dei seminari, « per primi devono sentire la loro grave responsabilità circa la formazione di coloro che saranno incaricati dell'educazione dei futuri presbiteri ».1

Considerate le particolari esigenze di questo compito e la sua importanza nelle circostanze attuali, la Congregazione per l'Educazione Cattolica ha ritenuto opportuno invitare le autorità ecclesiastiche responsabili a riflettere sulle presenti « Direttive » e a prendere in proposito decisioni conformi alle necessità locali.

2. Il problema che si desidera portare alla loro attenzione non è certamente del tutto nuovo.

Esso è stato avvertito già nel Concilio Vaticano II ed è vivamente sentito in tutta la Chiesa.

Il decreto « Optatam totius » infatti richiede per gli educatori dei seminari una preparazione « con un corredo di sana dottrina, di conveniente esperienza pastorale e di una speciale formazione spirituale e pedagogica », e suggerisce « che a questo fine si organizzino appositi istituti o almeno dei corsi con programmi organici, nonché convegni di superiori di seminario da tenersi periodicamente ».2

3. Le istanze conciliari sono state ulteriormente sottolineate da alcune raccomandazioni del Sinodo straordinario dei Vescovi del 1967, sintetizzate poi nel n. 30 della « Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis »: « Essendo la missione dei superiori del seminario l'arte delle arti, che non permette un modo di agire improvvisato e casuale, essi, oltre alle doti naturali e soprannaturali, devono necessariamente possedere, secondo il compito di ciascuno, la debita preparazione spirituale, pedagogica e tecnica, acquisita soprattutto negli istituti specializzati, eretti o da erigersi a tale fine nel proprio o in altri paesi ».

Per l'attuazione di tali iniziative i Vescovi sono stati invitati ad avvalersi della collaborazione delle Congregazioni e delle Società sacerdotali specializzate nella direzione dei seminari, e di peculiari « commissioni tecniche » di esperti da costituire nelle singole nazioni.

4. Oggi, a oltre venticinque anni dal Concilio Vaticano II e dalle prime disposizioni postconciliari, la « Pastores dabo vobis » si esprime sull'argomento alla luce delle esperienze fatte in varie parti del mondo e riferite in numerosi interventi dei Padri sinodali.

Essi, mossi dalla viva sollecitudine per rafforzare l'efficacia pedagogica dei seminari, hanno ribadito le menzionate istanze conciliari, mettendo un forte accento sul profilo collegiale, ecclesiale e spirituale dei formatori: « Il compito della formazione dei candidati al sacerdozio certamente esige non solo una qualche preparazione speciale dei formatori che sia veramente tecnica, pedagogica, spirituale, umana e teologica, ma anche lo spirito di comunione e di collaborazione nell'unità per sviluppare il programma, così che sempre sia salvata l'unità nell'azione pastorale del seminario sotto la guida del rettore.

Il gruppo di formatori dia testimonianza di una vita veramente evangelica e di totale dedizione al Signore.

È opportuno che goda di una qualche stabilità e abbia residenza abituale nella comunità del seminario.

Sia intimamente congiunto con il Vescovo, quale primo responsabile della formazione dei sacerdoti ».3

5. La Congregazione per l'Educazione Cattolica, nell'intento di confermare la validità di varie esperienze e di ribadire disposizioni passate e di aggiornarle secondo i suggerimenti della « Pastores dabo vobis », offre con il presente documento ai Vescovi e ai loro collaboratori nella formazione sacerdotale alcune indicazioni che possono valere come criteri di verifica delle iniziative promosse e di quelle in atto, e come linee operative per la programmazione dell'immediato futuro.

A tal fine si darà prima uno sguardo ad alcune caratteristiche della situazione attuale dei formatori del clero e della loro formazione ( I ),

per esaminare poi le principali responsabilità in questo campo ( II ),

proporre alcuni criteri di scelta degli educatori ( III )

e dare indicazioni sulla loro formazione ( IV ).

In conclusione, verranno suggerite alcune indicazioni concrete che possono rendere operativa ed efficace la sollecitudine della Chiesa per questo importante ministero ( V ).

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1 PDV, 66
2 O.T. n. 5
3 PDV, 66