Il comandamento dell'amore

Scheda N° 22

Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la tua mente.

Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.

E il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso.

Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti ( Mt 22,37-40 ).

" MAESTRO, CHE DEVO FARE … ? "

Al giovane che gli rivolge questa domanda, Gesù risponde innanzitutto richiamando la necessità di riconoscere Dio come "il solo Buono", come il Bene per eccellenza e come la sorgente di ogni bene.

Poi Gesù gli dice: " Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti ".

Ed elenca al suo interlocutore i comandamenti che riguardano l'amore del prossimo:

" Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre ".

Infine Gesù riassume questi comandamenti in una formulazione positiva:

" Ama il prossimo tuo come te stesso" ( Mt 19,16-19 ).

A questa prima risposta, se ne aggiunge subito una seconda:

" Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi " ( Mt 19,21 ).

Essa non annulla la prima sequela di Gesù implica l'osservanza dei comandamenti.

La Legge non è abolita,' ma l'uomo è invitato a ritrovarla nella Persona del suo Maestro, che ne è il compimento perfetto.

Nei tre Vangeli sinottici, l'appello di Gesù, rivolto al giovane ricco, a seguirlo nell'obbedienza del discepolo e nell'osservanza dei comandamenti, è accostato all'esortazione alla povertà e alla castità.

I consigli evangelici sono indissolubili dai comandamenti.

Gesù ha ripreso i dieci comandamenti, ma ha manifestato la forza dello Spirito all'opera nella loro lettera.

Egli ha predicato la " giustizia " che supera " quella degli scribi e dei farisei " ( Mt 5,20 ) come pure quella dei pagani.

Ha messo in luce tutte le esigenze dei comandamenti.

" Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere…'

Ma io vi dico: chiunque si adira contro il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio " ( Mt 5,21-22 ) ( CCC 2052 - 2054 ).

Il Decalogo deve essere interpretato alla luce del duplice ed unico comandamento della carità che è la pienezza della Legge.

L'amore verso Dio

Il primo ed essenziale dovere dell'uomo, lo scopo della sua vita, è di amare Dio sopra ogni altra cosa, poiché Egli è nostro creatore e Signore:

Colui che ci ama fino a dare la vita per noi.

"Chi ama il Padre o la madre più di me - afferma recisamente Gesù - non è degno di me;

e chi ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me" ( Mt 10,37 ).

L'amore verso il prossimo

L'amore verso Dio esige necessariamente l'amore verso il prossimo.

Tale amore, nel pensiero e nella volontà di Cristo, costituisce:

Il precetto nuovo della Legge Cristiana: "Vi do un comandamento nuovo:

amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato" ( Gv 13,34 ).

Il precetto proprio di Gesù: "Questo è il mio comandamento:

che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi" ( Gv 15,12 ).

Il segno di riconoscimento dei suoi seguaci: "In questo tutti riconosceranno che voi siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri " ( Gv 13,35 ).

La riprova dell'amore di Dio: "Se qualcuno dirà: io amo Dio, e odierà il suo fratello, è un mentitore!" ( 1 Gv 4,20 ).

La legge suprema sulla quale sarà giudicata l'umanità nell'estremo giudizio ( Mt 25,31 ).

Il modello divino

La carità verso il prossimo comandata da Cristo ha la massima intensità e la massima estensione.

La massima estensione perché non conosce limiti di persone e comprende positivamente gli stessi nemici.

La massima intensità, perché nella sua forma perfetta, non conosce limiti di sacrificio, neppure quello della vita, secondo le parole di San Giovanni:

" Gesù ha dato la sua vita per noi, e anche noi dobbiamo essere disposti a dar la vita per i nostri fratelli ( 1 Gv 3,16 ).

Il modello a cui deve ispirarsi la carità verso il prossimo è l'amore che noi portiamo a noi stessi: " Ama il prossimo tuo come te stesso " ( Mt 22,39 ).

Ma questa formula parve quasi insufficiente al Cuore del Maestro, che propose altri due modelli, infinitamente più alti:

l'amore che Egli ha portato a noi, e l'amore sostanziale che unisce il Padre al Figlio.

"Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi!

Ti prego, o Padre, perché siano tutti una sola cosa, come tu sei in me ed io in te!" ( Gv 13,34; Gv 15,12; Gv 17,21 ).

"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore" ( 1 Gv 4,8 ).