Catechismo degli Adulti

Indice

Liberi dagli interessi e dalle paure

Cat. Chiesa Cat. 2535-2540; 2544-2547

145 Liberi dalla schiavitù della ricchezza

La vicinanza di Dio dà il coraggio delle scelte radicali.

Innanzitutto libera dalla bramosia di possedere.

Gesù non è un asceta alla maniera di Giovanni Battista: "mangia e beve" ( Mt 11,19 ), vive in mezzo alla gente, ha simpatia per il mondo.

Però vive per il Padre, ancorato al suo amore, disponibile alla sua volontà.

Per testimoniare la fiducia assoluta in lui e dedicarsi totalmente al suo regno, assume una vita povera e itinerante: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo" ( Lc 9,58 ).

Vuole che anche i discepoli vadano a portare la lieta notizia alleggeriti da ogni zavorra: "Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno" ( Lc 9,3 ).

Ammonisce la gente a non lasciarsi suggestionare dalla ricchezza: "Nessuno può servire a due padroni …:
non potete servire a Dio e al denaro" ( Mt 6,24 ).

146 La ricchezza diventa padrona, quando uno ripone in essa la misura del proprio valore e la sicurezza della vita: "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni" ( Lc 12,15 ).

134
1121

Si tratta di un pericolo molto concreto.

Il giovane ricco non riesce a liberarsi dei suoi averi; volta le spalle a Gesù e se ne va triste.
( Mt 19,16-22 )

Il ricco della parabola è senza cuore verso Lazzaro, il mendicante affamato e coperto di piaghe; e i suoi cinque fratelli continuano a gozzovigliare spensierati, al punto che nemmeno un morto risuscitato potrebbe scuoterli. ( Lc 16,19-31 )

Le folle, che seguono Gesù, si aspettano da Dio facile abbondanza di beni materiali e, invece di accogliere nella fede lui e la sua volontà, lo strumentalizzano ai propri desideri e interessi.
( Gv 6,26 )

147 La preoccupazione del benessere va ridimensionata.

1122

Ci sono valori più importanti e decisivi che non il cibo e il vestito: "Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.

Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?

E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.

Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.

Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?

Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?

Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.

Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta"
( Mt 6,26-33 ).

Occorre certo seminare e mietere, filare e tessere, progettare e lavorare, ma senza ansia per il domani.
( Mt 6,19-21 )

Bisogna possedere senza essere posseduti, senza preferire il benessere alla solidarietà.

Il vangelo comanda di distribuire e mettere in circolazione i propri beni: "Fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma"
( Lc 12,33 ).

Condanna il possesso egoistico, che non tiene conto delle necessità altrui.

Non chiede però di vivere nella miseria. Valore assoluto è la fraternità, non la povertà materiale.

Lo conferma l'esperienza della prima Chiesa a Gerusalemme, dove i credenti avevano "un cuore solo e un'anima sola" ( At 4,32 ), mettevano le loro cose in comune e così "nessuno tra loro era bisognoso"
( At 4,34 ).

Cat. Chiesa Cat. 2235-2236

148 Liberi dalla sete del potere

Oltre che dalla ricchezza, la vicinanza di Dio libera anche dalla tentazione di dominare sugli altri.

Gesù è venuto non per essere servito, ma per servire; ( Mc 10,45 ) e di fatto, a differenza dei maestri religiosi del suo tempo che di solito si lasciano accudire dagli allievi nelle necessità quotidiane, si comporta come un servitore: "Io sto in mezzo a voi come colui che serve" ( Lc 22,27 ).

I discepoli dovranno seguire il suo esempio e servirsi l'un l'altro, comportandosi tra loro come fratelli di pari dignità e riconoscendo sopra di sé l'unico Padre. ( Mt 23,8-9 )

L'autorità, nella comunità cristiana, dovrà essere esercitata come un servizio, e non come un dominio oppressivo alla maniera dei re delle nazioni, che sfruttano la gente e si fanno chiamare benefattori: "Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti" ( Mc 10,44 ).

149 Il regno di Dio non ha niente a che fare con uno stato teocratico: non impone il diritto e la giustizia con la forza; non si difende con le armi; non fa concorrenza ai regni di questo mondo.
( Gv 18,36 )

1103

Tuttavia non rimane indifferente neppure nei loro confronti: li giudica e ne denuncia le pretese totalitarie.

Si deve dare "a Cesare ciò che è di Cesare", rispettando le autorità e osservando le leggi, perché hanno il compito di assicurare la pacifica convivenza e il progresso dei cittadini.

Prima ancora però bisogna dare "a Dio ciò che è di Dio" ( Mc 12,17 ), mettendo la sua volontà e la dignità dell'uomo al di sopra delle istituzioni, rimuovendo ogni soggezione falsamente religiosa verso il potere politico.

150 Liberi negli affetti

1075-1077

La liberazione dal possesso egoistico e dall'ambizione non è sufficiente.

Il regno di Dio trasforma anche gli affetti familiari e li apre a valori più alti ed universali.
( Mt 10,37; Lc 14,26 )

Gesù, con la sua sottomissione a Maria e a Giuseppe, ( Lc 2,51 ) riconosce il valore della famiglia come luogo dei rapporti umani fondamentali, ordinati alla crescita delle persone; eppure non esita a dichiarare che la sua famiglia più vera è quella formata dai discepoli che compiono la volontà del Padre. ( Mc 3,35 )

Insegna la fedeltà irrevocabile all'amore coniugale, contro ogni tentazione di adulterio e di divorzio;
( Mt 5,27-28.31-32 ) ma ad alcuni chiede di lasciare famiglia e lavoro, senza indugiare oltre.
( Lc 9,59-62; Lc 10,4 )

151 Liberi dall'angoscia

847-848

Infine, il regno di Dio libera dalla paura di essere messi al bando dalla società e perfino dal timore di perdere la vita.

Gesù, quando sente dire che Erode Antipa vuole ucciderlo, come ha già fatto con Giovanni Battista, non cambia strada: "Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito.

Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada" ( Lc 13,32-33 ).

I discepoli sono chiamati a dar prova dello stesso coraggio.

Non temano di essere anticonformisti e diversi dagli altri, di essere insultati e perseguitati;
( Mt 5,11 ) non si lascino sedurre dalla strada larga, dove cammina la maggioranza, o dai falsi maestri, che spacciano dottrine alla moda. ( Mt 7,13-20 )

Rinuncino all'idolatria del proprio io; mettano da parte le paure e gli interessi immediati, diano la loro vita e prendano la croce, come il condannato che esce dal tribunale e si avvia al luogo del supplizio, in mezzo alla folla che lo schernisce e lo maledice: "Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà" ( Mc 8,34-35; Lc 9,23-24 ).

152 Chi ha Dio come Padre non può sentirsi mai solo: "Cinque passeri non si vendono forse per due soldi?

Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio.

Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri" ( Lc 12,6-7 ).

La sofferenza, anche quella umanamente più inquietante e difficile da accettare, acquista un alto valore e una misteriosa fecondità.

Gesù lo afferma con due immagini delicate e suggestive: il chicco di grano cade in terra e muore, ma rinasce moltiplicato; ( Gv 12,24 ) la donna al momento del parto geme e grida, ma poi dimentica completamente il dolore per la gioia di avere un bambino. ( Gv 16,21 )

Chi aderisce a Cristo con fede viva e salda, non è più ossessionato dall'ansia di trovare sicurezze e piaceri, per sentirsi vivo; è disponibile al servizio degli altri; sperimenta personalmente che il Figlio di Dio è venuto a liberare "quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita" ( Eb 2,15 ).

153 Accogliere il regno di Dio libera dal possesso egoistico, dal dominio sugli altri, dagli affetti disordinati e dalle paure.
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