Presbyterorum ordinis

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Funzioni dei presbiteri

6 I presbiteri, guide ed educatori del popolo di Dio

Esercitando la funzione di Cristo capo e pastore per la parte di autorità che spetta loro, i presbiteri, in nome del vescovo, riuniscono la famiglia di Dio come fraternità viva e unita e la conducono al Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo.20

Per questo ministero, così come per le altre funzioni, viene conferita al presbitero una potestà spirituale, che è appunto concessa ai fini dell'edificazione. ( 2 Cor 10,8; 2 Cor 13,10 )

Nell'edificare la Chiesa i presbiteri devono avere con tutti dei rapporti improntati alla più delicata bontà, seguendo l'esempio del Signore.

E nel trattare gli uomini non devono regolarsi in base ai loro gusti ( Gal 1,10 ) bensì in base alle esigenze della dottrina e della vita cristiana, istruendoli e anche ammonendoli come figli carissimi ( 1 Cor 4,14 ) secondo le parole dell'Apostolo: « Insisti a tempo e fuor di tempo: rimprovera, supplica, esorta con ogni pazienza e dottrina » ( 2 Tm 4,2 ).24

Perciò spetta ai sacerdoti, nella loro qualità di educatori nella fede, di curare, per proprio conto o per mezzo di altri, che ciascuno dei fedeli sia condotto nello Spirito Santo a sviluppare la propria vocazione personale secondo il Vangelo, a praticare una carità sincera e attiva, ad esercitare quella libertà con cui Cristo ci ha liberati. ( Gal 4,3; Gal 5,1 e 13 )

Di ben poca utilità saranno le cerimonie più belle o le associazioni più fiorenti, se non sono volte ad educare gli uomini alla maturità cristiana. 26

Per promuovere tale maturità, i presbiteri sapranno aiutarli a diventare capaci di leggere negli avvenimenti stessi - siano essi di grande o di minore portata - quali siano le esigenze naturali e la volontà di Dio.

I cristiani inoltre devono essere educati a non vivere egoisticamente ma secondo le esigenze della nuova legge della carità, la quale vuole che ciascuno amministri in favore del prossimo la misura di grazia che ha ricevuto ( 1 Pt 4,10 ss ) e che in tal modo tutti assolvano cristianamente propri compiti nella comunità umana.

Ma, anche se sono tenuti a servire tutti, ai presbiteri sono affidati in modo speciale i poveri e i più deboli, ai quali lo stesso Signore volle dimostrarsi particolarmente unito ( Mt 25,34-35 ) e la cui evangelizzazione è presentata come segno dell'opera messianica. ( Lc 4,18 )

Anche i giovani vanno seguiti con cura particolare, e così pure i coniugi e i genitori; è auspicabile che tali persone si riuniscano amichevolmente in gruppo, per potersi aiutare a vicenda a vivere più pienamente come cristiani nelle circostanze spesso difficili in cui si trovano.

Ricordino inoltre i presbiteri che i religiosi tutti - sia uomini che donne - costituiscono una parte insignita di speciale dignità nella casa del Signore e meritano quindi particolare attenzione, affinché progrediscano sempre nella perfezione spirituale per il bene di tutta la Chiesa.

Infine, abbiano cura specialmente dei malati e dei moribondi, visitandoli e confortandoli nel Signore.30

Ma la funzione di pastore non si limita alla cura dei singoli fedeli: essa va estesa alla formazione di un'autentica comunità cristiana.

Per fomentare opportunamente lo spirito comunitario, bisogna mirare non solo alla Chiesa locale ma anche alla Chiesa universale.

A sua volta la comunità locale non deve limitarsi a prendersi cura dei propri fedeli, ma è tenuta anche a sentire lo zelo missionario, che spinge ad aprire a tutti gli uomini la strada che conduce a Cristo.

In primo luogo poi alla comunità incombe il dovere di occuparsi dei catecumeni e dei neofiti, che vanno educati gradualmente alla conoscenza e alla pratica della vita cristiana.

D'altra parte non è possibile che si formi una comunità cristiana se non assumendo come radice e come cardine la celebrazione della sacra eucaristia, dalla quale deve quindi prendere le mosse qualsiasi educazione tendente a formare lo spirito di comunità.31

A sua volta la celebrazione eucaristica, per essere piena e sincera, deve spingere sia alle diverse opere di carità e al reciproco aiuto, sia all'azione missionaria e alle varie forme di testimonianza cristiana.

Inoltre, mediante la carità, la preghiera, l'esempio e le opere di penitenza, la comunità ecclesiale esercita una vera azione materna nei confronti delle anime da avvicinare a Cristo.

Essa infatti viene ad essere, per chi ancora non crede, uno strumento efficace per indicare o per agevolare il cammino che porta a Cristo e alla sua Chiesa; e per chi già crede è stimolo, alimento e sostegno per la lotta spirituale.

Infine, nell'edificare la comunità cristiana i presbiteri non si mettono mai al servizio di una ideologia o umana fazione, bensì, come araldi del Vangelo e pastori della Chiesa, si dedicano pienamente all'incremento spirituale del corpo di Cristo.

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20 Lumen gentium 28
24 Didascalia II, 34, 3; II, 46, 6; Ii, 47, 1;
Constitutiones Apostolorum II, 47, 1:
ed. F.X. Funk, Didascalia et Constitutiones I, pp. 116, 142 e 143
26 S. Girolamo, Epist. 58, 7: « Quae utilitas est parietes fulgere gemmis, et Christum in paupere fame periclitari? »: PL 22, 584
30 Possono essere citate altre categorie di persone, quali ad esempio gli emigranti, i nomadi, ecc. Di essi si parla nel Christus Dominus
31 Didascalia II, 59, 1-3: « Docens autem iube et hortare populum in ecclesia frequentare et penitus numquam deesse, sed convenire semper et ecclesiam non angustare, cum se subtrahunt, et minus membrum facere corpus Christi ... Nolite ergo vosmet ipsos, cum sitis membra Christi, spargere ab ecclesia, cum non coadunamini; Christum enim caput habentes secundum promissionem ipsius praesentem et communicantem vobis, nolite ipsi vos neglegere nec alienare salcatorem a membris suit nec scindere nec spargere corpus eius ... »: ed. F.X. Funl I, p. 170;
Paolo VI, Alloc. ai partecipanti alla XII settimana di aggiornamento pastorale del Clero italiano, Orvieto, 6 settembre 1963