Galati

Indice

Capitolo 1

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Indirizzo

1 Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti,
Rm 1,1+
Gal 1,11s
Rm 1,4+
2 e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia.
3 Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo,
4 che ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro,
Col 1,13-14
1 Gv 5,19
5 al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Rm 16,27+

Ammonizione

6 Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo.
2 Ts 2,2
7 In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
2 Cor 11,4
8 Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato sia anàtema!
9 L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
Rm 9,3+
1 Cor 11,2+
10 Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio?
Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!
1 Ts 2,4
Rm 1,1

I. Apologia personale

La chiamata di Dio

11 Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull'uomo;
12 infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Mt 16,17
13 Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi,
2 Cor 11,2+
At 8,1-3+
14 superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
At 26, 4-5
Mc 7,3s
15 Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque
Ger 1,5
Is 49,1
Lc 1,15
16 di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo,
At 9,3-19p+
17 senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
Mt 16,17
Rm 1,1+
18 In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni;
At 9,26-30+
19 degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.
20 In ciò che vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco.
At 12,17+
Mt 12,46+
21 Quindi andai nelle regioni della Siria e della Cilicia.
Rm 1,9+
22 Ma ero sconosciuto personalmente alle Chiese della Giudea che sono in Cristo;
At 9,30
At 11,25-26
23 soltanto avevano sentito dire: « Colui che una volta ci perseguitava, va ora annunziando la fede che un tempo voleva distruggere ».
24 E glorificavano Dio a causa mia.
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Abbreviazioni
1,1-5 Saluto e augurio
Questo indirizzo ha un tono più brusco e più duro degli altri
( non contiene alcun elogio dei galati ).
Paolo accenna ( vv 1 e 4 ) i temi principali della lettera:
difesa della sua missione di apostolo ( cc 1-2 ),
esposizione del suo vangelo della salvezza per mezzo della fede in Gesù Cristo, fondamento della libertà cristiana ( cc 3-5 ).
1,4 mondo: il mondo presente, in opposizione al « futuro » mondo messianico.
Coincide con il regno di satana ( At 26,18 ),
« dio di questo mondo » ( 2 Cor 4,4, cf. Ef 2,2; Ef 6,12; Gv 8,12; Gv 12,31+ )
e con il regno del peccato e della legge ( Gal 3,19 ).
Ma il Cristo, con la sua morte e resurrezione, ci libera da tutti questi tiranni fin da quaggiù e ci fa entrare nel suo regno e in quello di Dio ( Rm 14,17; Col 1,13;
Ef 5,5 ),
in attesa della piena liberazione, con la resurrezione corporale alla parusia
( cf. Rm 5-8 ).
1,6-2,21 Paolo, vero apostolo di Cristo
1,6-10 Severo rimprovero ai Gàlati
Una ammonizione prende il posto del ringraziamento, abituale all'inizio delle lettere paoline ( Rm 1,1+ ).
1,6 Paolo tralascia la consueta preghiera di ringraziamento a Dio ( Rm 1,8-12;
1 Cor 1,4-9; 2 Cor 1,3-7 )
e affronta subito in termini polemici il problema che gli sta a cuore:
il vero apostolo di Cristo.
vangelo: non vi è che un solo vangelo ( vv 6-8; 2 Cor 11,4 ),
predicato da tutti gli apostoli ( 1 Cor 15,11 ),
al servizio del quale Dio ha scelto l'apostolo Paolo ( Rm 1,1; 1 Cor 1,17;
cf. Gal 1,15-16 ).
Come nei vangeli ( Mc 1,1+ ) e negli Atti ( At 5,42+ ),
è una buona novella, annunziata a viva voce e ascoltata.
Il suo contenuto è la rivelazione del Figlio Gesù Cristo ( Rm 1,1-4 ),
resuscitato dai morti ( 1 Cor 1.5,1-5; 2 Tm 1,10 )
dopo la sua crocifissione ( 1 Cor 2,2 );
è lui che ha instaurato a beneficio di tutti i peccatori, giudei o pagani ( Rm 3,22-24 ),
l'economia della giustizia ( Rm 1,16+ )
e della salvezza ( Ef 1,13 )
che i profeti avevano annunziato ( Rm 16,25-26; 1 Pt 1,10 ).
Spesso altrove il termine esprime insieme l'attività dell'apostolo e il messaggio che egli annunzia ( 2 Cor 2,12; 2 Cor 8,18; Fil 1,5.12; Fil 4,3.15; Fm 13; 1 Ts 3,2 ).
L'efficacia di questa proclamazione è dovuta alla potenza di Dio ( 1 Ts 1,3;
cf. 1 Ts 2,13 ):
parola di verità che manifesta la grazia di Dio ( Col 1,5-6; Ef 1,13; 2 Cor 6,1;
At 14,3; At 20,24.32 ),
la buona novella produce la salvezza in colui che la accoglie con la fede
( Rm 1,16-17+; Rm 3,22; Rm 10,14-15; Fil 1,28 )
e le obbedisce ( Rm 1,5; Rm 10,16; 2 Ts 1,8 );
essa dà frutti e si sviluppa ( Col 1,6 );
e per mezzo di essa il ministero dell'apostolo, che la « compie » ( Rm 15,19 ),
resta la prima sorgente di tutta la speranza cristiana ( Col 1,23 ).
1,8 sia anàtema: qui significa: oggetto di maledizione ( cf. Dt 7,26; 1 Cor 5,5+ ).
1,9 sia anàtema: equivale a "sia maledetto" ed esprime la reazione di Paolo contro chi attenta alla fede fondata sull'unico vangelo di Cristo.
1,10 o non piuttosto quello di Dio: i giudaizzanti forse accusavano Paolo di non obbligare i pagani alla circoncisione per guadagnarli più facilmente;
ma questa volta non si potrà più tacciare il suo linguaggio di opportunismo.
- Se ancora: come una volta, prima della sua conversione, quando Paolo predicava la circoncisione.
1,11-24 Il Vangelo annunziato da Paolo
1,11 dunque: i codici B, S, A, ecc. hanno: « ma » o « ora ».
1,12 rivelazione di Gesù Cristo: rivelazione di cui Gesù Cristo è insieme l'autore e l'oggetto ( v 16 ).
Non che Paolo abbia necessariamente appreso tutto per rivelazione diretta, ancor meno tutto in una volta, sulla via di Damasco: egli pensa qui alla dottrina della salvezza per mezzo della fede senza le opere della legge, che forma l'unico oggetto della controversia.
1,15 Paolo presenta la sua chiamata come quella dei profeti biblici ( Is 49,1; Ger 1,5 ).
1,16 di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani:
BJ e altri traducono: « rivelare in me suo Figlio ».
Senza negare il carattere oggettivo della visione ( 1 Cor 9,1; 1 Cor 15,8; cf. At 9,17; At 22,14; At 26,16 ),
Paolo ne sottolinea qui l'aspetto di rivelazione interiore e vi allaccia la sua vocazione di apostolo dei pagani ( Gal 2,8-9; Rm 1,1+; Ef 3,2-3; 1 Tm 2,7 ).
1,17 mi recai in Arabia: si tratta probabilmente dell'Arabia detta Petrea,
a sud di Damasco, che stava sotto l'influenza dei Nabatei,
i quali avevano la loro capitale a Petra.
andare: BJ traduce: « salire »; B e D hanno: « partire ».
- in Arabia: forse il regno dei nabatei ( 1 Mac 5,25+ ), a sud di Damasco;
Paolo dovette rifugiarvisi per sfuggire ad Areta ( 2 Cor 11,32 ).
1,18 Cefa: Pietro, il primo del gruppo dei Dodici ( Mt 16,18; Gv 1,42 );
Paolo si preoccupa di conoscerlo a motivo della sua autorità nella Chiesa
( 1 Cor 1,12; 1 Cor 9,5 ).
1,19 Giacomo: capo della Chiesa di Gerusalemme,
è presentato con una qualifica autorevole come fratello del Signore,
cioè uno della famiglia, ossia parente, di Gesù ( At 1,14; At 12,17; 1 Cor 9,5 ).
solo Giacomo: altri traducono: « se non Giacomo … »,
supponendo che questo Giacomo faccia parte dei Dodici
e si identifichi con il figlio di Alfeo ( Mt 10,3p ),
oppure prendendo « apostolo » in senso lato ( cf. Rm 1,1+ ).
1,21 Dell'attività di Paolo ad Antiòchia in Siria e a Tarso in Cilicia,
si parla in At 9,30; At 11,25-26.